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Impaginato Atti.pub - Archivio Nucleare

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<strong>Nucleare</strong>: la ripartenza dopo il referendum ATTI pagina 81<br />

Più ottimisti, alcuni - soprattutto economisti<br />

- sostengono che il picco non si verificherà<br />

prima del 2030 (5) . A questo proposito, val la<br />

pena fare due osservazioni.<br />

Innanzitutto, si potrebbe legittimamente<br />

sostenere che un picco è già passato dal 1980.<br />

Se infatti si considera, in funzione del tempo,<br />

non la produzione annua assoluta di petrolio,<br />

ma il rapporto tra la produzione annua e la<br />

popolazione della Terra, si osserva un picco<br />

nel 1980 e da allora quel rapporto è in costante<br />

diminuzione. Insomma, è dal 1980 che la<br />

Terra “produce” esseri umani con maggiore<br />

velocità di quanto non produca petrolio.<br />

La seconda osservazione è che se siamo,<br />

oggi, sul picco di Hubbert del petrolio, o,<br />

peggio, se esso è stato superato, il mondo è in<br />

grave ritardo rispetto alle azioni da intraprendere<br />

per mitigare gli effetti della diminuzione<br />

di produzione del petrolio; se invece il picco<br />

avverrà fra qualche decennio, allora il mondo<br />

ha l’occasione di agire ed evitare alla prossima<br />

generazione la scomoda posizione in cui<br />

ci troveremmo noi, oggi, qualora fosse vera la<br />

prima circostanza.<br />

In ogni caso, il picco di Hubbert del petrolio<br />

sarà indubbiamente una data storica e<br />

solennemente ricordata, dalle generazioni<br />

future, come l’apice della civiltà del petrolio,<br />

la cui ascesa, splendore e declino avranno<br />

nella curva di Hubbert il suo simbolo più<br />

significativo (figura 2).<br />

Figura 2 – La civiltà del petrolio: il picco di Hubbert nel<br />

contesto di millenni di civiltà<br />

La nostra civiltà, però, più che del petrolio,<br />

è la civiltà della disponibilità di energia<br />

abbondante e a buon mercato. E l’esaurimento<br />

del petrolio (o, in generale, dei combustibili<br />

fossili) (6) non necessariamente si-<br />

gnificherà la fine della nostra civiltà se solo<br />

sapremo quei combustibili fossili sostituire.<br />

A questo proposito, devo dare una notizia<br />

buona e una cattiva.<br />

La buona notizia è che avremmo, già da<br />

oggi, la possibilità di operare quella sostituzione<br />

in modo da minimizzare le sofferenze<br />

conseguenti alla minore disponibilità di combustibili<br />

fossili. La cattiva notizia è che il<br />

mondo non s’è ancora sbarazzato dell’ideologia<br />

ambientalista (7) . Questa, armata della più<br />

assoluta ignoranza non solo scientifica ma<br />

anche di aritmetica elementare, induce a coltivare<br />

illusioni che, se perseguite, non solo<br />

accelereranno la morte di questa nostra civiltà,<br />

ma provocheranno quella di miliardi di<br />

esseri umani.<br />

L’imperativo categorico, allora sarebbe:<br />

ignorare gli ambientalisti e agire in fretta nel<br />

settore energetico. A chi non si rendesse con-<br />

Note:<br />

5) Trends in Oil Supply and Demand, Potential for Peaking<br />

of Conventional Oil Production, and Possible Mitigation<br />

Options, USA National Research Council: http://<br />

newton.nap.edu/catalog/11585.html.<br />

6) Tutte le analisi concordano nel rappresentare la<br />

situazione del gas simile a quella del petrolio: la<br />

disponibilità di petrolio e gas non andrà oltre questo secolo.<br />

Alcune analisi assegnano, invece, al carbone, una<br />

disponibilità ben maggiore, dell’ordine di 2 o 3 secoli. Ma<br />

si veda, a questo proposito, il rapporto dell’US National<br />

Research Council, Coal: Research and Development to<br />

Support National Energy Policy, 2007.<br />

7) Cosa diversa dall’ideologia ambientalista è,<br />

naturalmente, la cura, scientificamente fondata,<br />

dell’ambiente.

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