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Impaginato Atti.pub - Archivio Nucleare

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<strong>Nucleare</strong>: la ripartenza dopo il referendum ATTI pagina 97<br />

Una sistematica censura su chi smentisce gli ecoambientalisti<br />

Occorre ristabilire la verità oggettiva<br />

Professore Carlo Cerofolini<br />

Cultore di Chimica Analitica all’Università di Firenze, Esperto di Energia ed Ambiente<br />

Premesso che l’energia più<br />

pericolosa non è quella nucleare<br />

ma quella che manca - come<br />

nel terzo mondo - e pure quella<br />

che viene pagata a caro prezzo<br />

- come in Italia (fino al 60% in<br />

più della media Ue) - per combattere<br />

l’inquinamento dell’informazione,<br />

antinucleare a<br />

prescindere, specie dopo l’incidente<br />

alla centrale atomica di<br />

Fukushima, occorre non avere<br />

paura ad andare controcorrente<br />

e trattare sempre questo vitale argomento non<br />

emotivamente ma in modo scientificamente<br />

corretto e a 360 gradi. Quindi se ci si vuol<br />

muovere in questa logica - anche alla luce del<br />

referendum sul nucleare del 12 e 13 giugno,<br />

che paradossalmente lo rende più facilmente<br />

realizzabile - è bene insistere, confortati in<br />

questo anche dal fatto che la Santa Sede il 21<br />

giugno in sede AIEA (Agenzia internazionale<br />

energia atomica) si è espressa in favore del<br />

nucleare, come in entrambi casi vedremo, e<br />

pure evidenziando quanto segue:<br />

1) Nuove centrali nucleari - Le<br />

nuove centrali nucleari, come<br />

quelle che avrebbero dovuto<br />

essere costruite in Italia, sarebbero<br />

state di terza generazione<br />

avanzata che sono super sicure<br />

ed in grado di resistere anche<br />

ad eventi severi, come la fusione<br />

del nocciolo, e niente hanno<br />

a che vedere con quelle vetuste<br />

di Fukushima del 1971, che<br />

sono addirittura a cavallo fra la<br />

prima e seconda generazione e<br />

dove la colpa di quanto sta accadendo - con<br />

zero vittime da radiazioni - non è del nucleare,<br />

che ha ben resistito al cataclisma, ma trae<br />

origine da una non adeguata protezione del<br />

sistema di raffreddamento dei reattori nucleari<br />

con una muraglia di sbarramento sufficientemente<br />

alta, che avrebbe dovuto impedire<br />

all’onda marina dello tsunami di metterlo<br />

fuori uso. A questo proposito basti pensare<br />

che a Flamaville in Normandia (Francia) dove<br />

si sta appunto costruendo una centrale nucleare<br />

EPR di terza generazione avanzata, tra<br />

http://www.oecd-nea.org/ndd/reports/2010/nea6862-comparing-risks.pdf

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