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Impaginato Atti.pub - Archivio Nucleare

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pagina 172<br />

italiano. Quale strategia avesse in testa Berlusconi,<br />

ammesso che la notizia fosse vera, è un<br />

mistero! Ma è chiara la mancanza di coerenza<br />

tra un piano energetico immediato basato sul<br />

nucleare a fissione (noto, sperimentato e sicuro)<br />

e un altro finanziariamente contemporaneo<br />

ma a disponibilità emisecolare basato sul<br />

nucleare a fusione sul quale si sa ancora poco<br />

o niente, soprattutto dal punto di vista della<br />

sicurezza, problemi radioattivi compresi.<br />

Questa sarebbe la prova macroscopica che<br />

dell’avvio della nuova era nucleare in Italia<br />

Berlusconi e soci non fossero molto convinti<br />

fin dall’inizio (e ben prima di Fukushima!).<br />

Ma c’è un indizio ancora più evidente che<br />

il riavvio del nucleare a fissione in Italia fosse<br />

ancora più precario del tuttora immobile<br />

“Ponte sullo Stretto”. Cominciò a diffondersi<br />

nella mente dei “nuclearisti”, sempre poco<br />

convinti e vilmente timorosi delle “scorie”, la<br />

comoda ma sballatissima ipotesi del “Mix”<br />

energetico, consistente nel risolvere i problemi<br />

energetici, e quelli economici ad essi collegati,<br />

mettendo insieme un pò di tutto, per<br />

non scontentare nessuno e per poter sbilanciare<br />

la questione economica dalla parte più<br />

conveniente di volta in volta: è un pò come<br />

ATTI<br />

<strong>Nucleare</strong>: la ripartenza dopo il referendum<br />

somministrare a una persona sana ma a rischio<br />

di diabete per ragioni di “familiarità”<br />

una forte miscela dolcificante di destrosio e<br />

saccarina, con qualche iniezione di insulina<br />

per equilibrare eventuali errori di dosaggio (e<br />

con conseguenze disastrose sulla salute, come<br />

potrebbe confermare l’esimio prof. Garattini,<br />

uno dei membri di Galileo 2001).<br />

Infatti al tempo dell’avvio del nuovo piano<br />

nucleare italiano erano già solidamente affermate<br />

in tutta Europa (così come in USA e in<br />

Sud America) le politiche di lancio delle cosiddette<br />

energie “alternative”, conosciute anche<br />

come “rinnovabili” e ribattezzate dai veri<br />

ambientalisti “da intemperie”.<br />

La faciloneria (“bollette gratis per tutti”,<br />

sostiene Di Pietro, facendo eco ai propri omologhi<br />

stranieri e ignoranti, perché “sole e<br />

vento sono gratis!”) che caratterizzava e caratterizza<br />

la <strong>pub</strong>blicità di tali tecnologie, per<br />

nulla nuove, ma rispolverate per l’occasione<br />

e a beneficio di un <strong>pub</strong>blico irreversibilmente<br />

ignorante, le rese immediatamente popolari,<br />

addirittura “sacre” presso i sacerdoti dell’ambiente<br />

(tra i quali riescono ad infiltrarsi speculatori<br />

spregevolissimi camuffati da salvatori<br />

dell’Umanità e purtroppo premiati anche da

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