Impaginato Atti.pub - Archivio Nucleare
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<strong>Nucleare</strong>: la ripartenza dopo il referendum ATTI pagina 163<br />
Si tratta di un impianto che viene considerato<br />
il più sicuro. I primi modelli a neutroni<br />
veloci furono collaudati negli anni ’50, ma le<br />
ricerche furono sospese per ragioni finanziarie.<br />
Nel mondo esiste una centrale soltanto,<br />
con due reattori veloci, uno dei quali funziona<br />
da più di 30 anni. Si tratta della centrale nucleare<br />
Belojarskaja, negli Urali, che porta il<br />
nome di Kurciatov, padre della bomba atomica<br />
e della prima centrale nucleare sovietica.<br />
Il reattore SWBR-100 impiega una miscela<br />
di piombo-bismuto che non consente la generazione<br />
di idrogeno, il che esclude il pericolo<br />
di una reazione chimica esplosiva. Inoltre<br />
grazie alle peculiarità costruttive, in caso di<br />
avaria è praticamente impossibile la fuga di<br />
sostanze radioattive. Reattori del genere, sulla<br />
base degli isotopi dell’uranio-238 e del torio-<br />
232, furono istallati nei sommergibili russi.<br />
I reattori veloci, sottolinea l’ingegnere<br />
Aleksandr Vinogradov, dell’Istituto di ricerche<br />
nucleari, risultano molto economici e a<br />
basso consumo di combustibile:<br />
Si tratta delle tecnologie che hanno saputo<br />
resistere ad una prova pluridecennale. La<br />
centrale Belojarskaja lavora ormai da tempo.<br />
Con questi meccanismi il ciclo nucleare può<br />
essere sfruttato con una maggiore efficienza.<br />
In altre parole, con un maggiore risparmio<br />
delle risorse di combustibile. Per questi il<br />
reattore veloce è molto conveniente.<br />
Lo sviluppo di questo tipo di reattori comporta<br />
acquisire alcune capacità, quali quella<br />
di realizzare efficienti scambiatori tra metallo<br />
(o lega) refrigerante ed acqua da inviare<br />
in turbina.<br />
Mi chiedo allora perché non pensare ad un<br />
Candu refrigerato a bismuto liquido o con<br />
l’isotopo 208 del piombo o, in alternativa con<br />
un piccolo arricchimento del combustibile, la<br />
composizione isotopica naturale.<br />
Per questo polemicamente chiedo ai<br />
“nuclearisti” italiani, tipo quelli di SOGIN<br />
che si dedicano all'energia nucleare per<br />
smantellare non per costruire, se sanno che<br />
il piombo 208, ossia il piombo generato dal<br />
decadimento del torio che rappresenta più<br />
della metà del piombo naturale, assorbe<br />
meno neutroni dell’acqua pesante? Credo lo<br />
sappiano bene anche loro.<br />
Perché non proporre allora un tipo di reattore<br />
veramente sicuro e molto più redditizio di<br />
quelli tradizionali o futuribili, cominciando a<br />
studiare bene gli scambiatori di calore adatti a<br />
questi ipotizzati Candu a metalli liquidi che<br />
non necessitano di tubi in pressione e che<br />
dunque hanno minore probabilità di scoppiare<br />
(a causa di sollecitazioni sismiche, ad esempio)<br />
degli stessi tubi in pressione dei Candu<br />
tradizionali?<br />
E sempre polemicamente e retoricamente<br />
chiedo ai “signori del nucleare italiano” se<br />
sanno che, al di sotto dei 450 °C, il piombo<br />
non corrode? Ed è per questo che Luciano<br />
Cinotti sostiene l'opportunità di fare reattori<br />
veloci al piombo liquido, mantenendosi al di<br />
sotto della temperatura alla quale il piombo<br />
inizia a diventare corrosivo per l'acciaio.<br />
Limiti tecnologici di resistenza alla corrosione