Impaginato Atti.pub - Archivio Nucleare
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<strong>Nucleare</strong>: la ripartenza dopo il referendum ATTI pagina 55<br />
schio cospicui investimenti a breve o a lunga<br />
durata, hanno contribuito a determinare un<br />
silenzio generalizzato e, talvolta, non sappiamo<br />
se involontariamente o intenzionalmente addirittura<br />
alimentato il fronte degli antinuclearisti.<br />
Dall’altra parte la politica che cosa ha fatto?<br />
Ha fatto sì che questo referendum assumesse<br />
una valenza politica, volto a dare una spallata<br />
al governo Berlusconi, relegando nel<br />
silenzio la questione tecnica scientifica delle<br />
future strategie energetiche del paese. E anche<br />
chi aveva manifestato la propria adesione,<br />
come il ministro Stefania Prestigiacomo e<br />
lo stesso Pierferdinando Casini, che aveva<br />
chiesto il consenso su un programma elettorale<br />
che contemplava anche il nucleare, ritenendo<br />
la scelta nucleare essenziale per l’Italia,<br />
dopo Fukushima, si sono tirati indietro in<br />
modo esplicito o implicito, avvalorando la<br />
tesi secondo cui un Paese come l’Italia sarebbe<br />
incapace di fare le centrali nucleari, e<br />
soprattutto di gestirle.<br />
Inoltre, la politica si è rivelata molto succube<br />
di questo sistema economico: ed ecco che<br />
nessuno, durante la campagna, ha ricordato<br />
l’estrema pericolosità degli idrocarburi, che<br />
danneggiano l’ambiente e la salute delle persone,<br />
molto più del nucleare. Siamo stati in<br />
pochissimi a dire che ogni anno muoiono<br />
10.000 persone per polveri sottili e ogni 10<br />
anni sono 100.000 sicuri, come dichiara l’Organizzazione<br />
Mondiale della Sanità.<br />
Noi di FareAmbiente, pertanto, continueremo<br />
con la nostra battaglia, una battaglia difficile:<br />
non è possibile fare delle scelte energetiche<br />
lucide, presi dall’onda dell’emotività di<br />
Fukushima, come è avvenuto in occasione del<br />
referendum , che noi abbiamo definito<br />
“drogato ed illegittimo”. Illegittimo, non solo<br />
in quanto violava l’art 75 della Costituzione,<br />
secondo cui non è possibile intervenire sui<br />
trattati internazionali, ma le regole fondamentali<br />
del processo elettorale.<br />
Ancor prima del referendum, avevamo<br />
avviato una campagna di sensibilizzazione<br />
sulla conoscenza delle tecniche delle fonti di<br />
energia, operando sui due livelli: a livello<br />
mediatico nazionale e a livello locale. In Italia<br />
c’è un vuoto da colmare. La gente ha paura,<br />
ma si ha paura solo quando non si conosce:<br />
Perché nessuno dice che il 20% della nostra<br />
energia viene dal nucleare? Non avere cultura<br />
non sul nucleare, ma sulle tecniche delle fonti<br />
di energia è diffuso. Emma Marcegaglia,<br />
Presidente dell’Unione Industriali Italiani, ha<br />
detto che in Italia, non sfruttando il nucleare,<br />
il costo dell’energia è del 30%, 40%, 50%<br />
superiore agli altri paesi, ciò determina gravi<br />
danni anche all’economia produttiva che non