Impaginato Atti.pub - Archivio Nucleare
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<strong>Nucleare</strong>: la ripartenza dopo il referendum ATTI pagina 176<br />
se ce ne fossero altri due o tre): notevole l’assenza<br />
di un certo prof. Veronesi, che, dopo<br />
aver dichiarato il suo favore per il nucleare,<br />
avere accettato con infinito piacere<br />
(proporzionato al compenso, immagino!) la<br />
direzione della sunnominata Agenzia per la<br />
Sicurezza <strong>Nucleare</strong>, non solo non ha firmato<br />
l’Appello, ma non ha dichiarato ai giornalisti<br />
né prima né dopo il referendum se e come<br />
avrebbe votato, pretendendo di decidere solo<br />
all’ultimo momento. Ora, sarebbe bene che il<br />
Prof. Ricci invitasse il sig. Veronesi e gli altri<br />
eminenti scienziati che hanno rifiutato di firmare<br />
l’appello a dimettersi dall’associazione<br />
Galileo 2001, nonostante si perda in questo<br />
modo l’importate introito della loro quota associativa,<br />
se mai l’hanno pagata dalla costituzione<br />
dell’associazione ad oggi.<br />
La stessa Associazione Galileo 2001, con<br />
l’appoggio di tutti i comitati nuclearisti, si<br />
dovrebbe poi fare parte diligente per chiedere,<br />
al Presidente della Re<strong>pub</strong>blica, se necessario,<br />
lo scioglimento immediato e con valore retroattivo<br />
dell’Agenzia per la Sicurezza <strong>Nucleare</strong>,<br />
che nulla ha più di che occuparsi, specialmente<br />
con un tale direttore. Gli stessi membri dell’Agenzia,<br />
se onesti e coerenti (e fra loro ci<br />
sono aderenti al Comitato per il Rilancio del<br />
<strong>Nucleare</strong>) dovrebbero presentare spontaneamente<br />
le proprie dimissioni irrevocabili, ritirandosi<br />
per sempre da ogni iniziativa riguar-<br />
dante la ripresa del nucleare civile in Italia, di<br />
cui si possono occupare con maggiore efficienza<br />
e successo personaggi più sinceramente<br />
appassionati, anche se meno insigni.<br />
Questa, per quanto mi riguarda, dovrebbe<br />
essere la conclusione della presente avventura<br />
referendaria sul nucleare, in attesa che ci si<br />
possa liberare della zavorra dei voltagabbana<br />
(e dei filo germanici), e di potere ripresentare<br />
proposte sensate, economicamente ed energeticamente<br />
efficienti ai prossimi nuovi governi,<br />
senza inutili soggezioni verso le religioni<br />
pseudo ambientaliste e naturaliste. Ho dimenticato<br />
la sicurezza e il problema delle scorie?<br />
No di certo: in questi mesi di aspri dibattiti si<br />
sono formulate idee e elaborati nuovi progetti<br />
anche in questo campo e, se il governo ci concederà<br />
l’accesso ai mezzi di informazione e<br />
non continuerà a favorire l’ecoterrorismo, potremo<br />
spiegare alla popolazione e ai politici<br />
eletti le “verità” che da mezzo secolo vengono<br />
accuratamente tenute nascoste. E incominciamo<br />
ad anticipare, ripetendoci, il motivo di<br />
tale segretezza: i depositari della tecnologia<br />
nucleare a fissione e a fusione (perché anche<br />
questa sarà messa sullo stesso piano quando,<br />
fra mezzo secolo, si prospetterà una possibilità<br />
di realizzazione) sono anche detentori di<br />
armamenti nucleari e i loro governi non vogliono<br />
che il “club”, oggi ristrettissimo, si<br />
allarghi ad altri Paesi, amici o nemici che siano.<br />
È per questo per esempio<br />
che a livello politico e mediatico<br />
qualunque movimento<br />
nuclearista nato in Italia non<br />
riceverà mai un sostegno reale<br />
e concreto dagli Stati Uniti<br />
o dalla Russia, ma neanche<br />
dall’Inghilterra o, entro certi<br />
limiti, dalla Francia, anche se<br />
da parte di queste potenze ci<br />
saranno professioni di solidarietà<br />
e di simpatia: queste potenze<br />
finanzieranno più volentieri<br />
Greenpeace, i partiti<br />
Verdi e Legambiente piuttosto<br />
che il CIRN o lo stesso<br />
Chicco Testa!<br />
Ingegnere Giusto Buroni