Impaginato Atti.pub - Archivio Nucleare
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<strong>Nucleare</strong>: la ripartenza dopo il referendum ATTI pagina 77<br />
a funzionare a bassi rendimenti. In conclusione<br />
eolico e solare FV sono fonti intermittenti<br />
che oltre a incidere in maniera elevata sui<br />
costi finali del KWh in maniera diretta, a<br />
causa della loro incompatibilità con la rete<br />
elettrica attuale, spingono ulteriormente i<br />
costi in alto per l’interazione che hanno con i<br />
gruppi termoelettrici(o nucleari) nel mantenimento<br />
dei parametri di rete costanti.<br />
Dopo il 2005, a causa di mancanza di incidenti<br />
nucleari sfruttabili ai fini propagandistici<br />
soprattutto gli ambienti antinucleari tedeschi,<br />
che sono molto ramificati anche in posti<br />
di rilievo, si sono inventati i “rapporti della<br />
disperazione”. Così chiamo quegli studi che<br />
si arrampicano sugli specchi per dimostrare<br />
l’indimostrabile. Mi riferisco al rapporto<br />
KiKK. Faccio una premessa sulle dosi. Il<br />
concetto era ed è che non esistono sostanze<br />
cancerogene, ma dosi cancerogene. Allo<br />
stesso modo possiamo dire che non esistono<br />
radiazioni cancerogene ma dosi di radiazioni<br />
o radio nuclidi cancerogene. Infatti la Medicina<br />
<strong>Nucleare</strong> usa piccole dosi di radiazioni e<br />
radionuclidi per curare e salvare le persone.<br />
Insomma le piccole dosi salvano non uccidono,<br />
ecco perché chiamo questi rapporti, che<br />
pretendono di provare la pericolosità delle<br />
piccole, anzi piccolissime dosi, come<br />
“Rapporti della Disperazione”. Nel senso che<br />
non si sa più cosa dire per dimostrare una<br />
pericolosità del nucleare inesistente. Infatti<br />
alla fine del 2007 (quindi prima dell’incidente<br />
di Fukushima 1) in Germania, il KiKK Study<br />
(Kinderkrebs in der Umgebung von KernKraftwerken<br />
– Tumori infantili in prossimità<br />
delle centrali nucleari)ha preteso di mettere in<br />
evidenza un aumento statisticamente significativo<br />
dell’incidenza di neoplasie maligne, in<br />
particolare dei casi di leucemia, nei bambini<br />
di età inferiore ai 5 anni che vivevano entro<br />
un raggio di 5 chilometri da una centrale nucleare.<br />
Purtroppo, questo studio non è stato in<br />
grado di stabilire quali fattori di rischio biologici<br />
possono spiegare questa relazione. Nel<br />
rapporto l’esposizione a radiazioni ionizzanti<br />
non è stata misurata, né provvista di un modello<br />
adeguato. Il Ministero dell’ambiente<br />
Tedesco (SSK) ha smontato pezzo per pezzo<br />
questo “studio”. I risultati delle deliberazioni<br />
della Commissione per la Protezione Radiologica<br />
tedesca (SSK, Strahlenschutzkommission)<br />
possono essere riassunti come segue,