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I riflessi letterari dell'Unità d'Italia nella narrativa siciliana

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con Verga,a cui dedicò saggi e contributi biografici. Morì nel 1927, a sessantasei anni, la morte non<br />

ebbe eco a livello nazionale perché coincise con quella della scrittrice napoletana, ben più nota di<br />

lui, Matilde Serao.<br />

Dopo la stroncatura che gli riservò Croce, il romanzo restò pressoché ignorato da pubblico e<br />

critica fino agli anni '60, quando venne recuperato sulla scia del successo de Il Gattopardo. Gli<br />

scrittori siciliani mostrarono nei suoi confronti invece un continuo e crescente interesse, a partire da<br />

Pirandello, a Brancati,(che si laureò con una tesi su di De Roberto e che fu professore di Sciascia)<br />

Sciascia, Consolo e Camilleri.<br />

III. Luigi Pirandello<br />

Giovanni Verga e Federico De Roberto, <strong>nella</strong> loro analisi del fallimento del Risorgimento,<br />

avevano sottolineato come la vecchia casta dei baroni e dei possidenti fosse riuscita a consolidare<br />

la propria supremazia, Luigi Pirandello invece si attribuisce il compito di riflettere sulla<br />

“triste eredità morale e civile che i figli hanno ricevuto dai loro padri. Costoro,dopo aver fatto<br />

l’Italia col loro giovanile entusiasmo,l’avevano disfatta coi loro sistemi di governo” 102<br />

Luigi Pirandello, nato a Agrigento nel 1867 103 , dissolto e superato il verismo, si impone di<br />

restare legato ai fatti, di raccontare vicende che ben conosce, come le vicende risorgimentali, anche<br />

grazie alle vicende e ai ricordi familiari. Suo padre Stefano, di origini liguri, aveva partecipato<br />

infatti all’impresa dei Mille, seguendo Garibaldi all’Aspromonte; aveva poi sposato poi la sorella di<br />

un suo compagno d’armi, Caterina Ricci-Gramitto, ed era rimasto in Sicilia, impiegato<br />

nell’industria e nel commercio dello zolfo.<br />

Luigi Pirandello frequenta l’università di Palermo, entrando in contatto con giovani<br />

anarchici, che avrebbero dato vita alle organizzazioni dei Fasci siciliani, si trasferisce presto a Roma<br />

e, dietro sollecitazioni di Capuana, si cimenta <strong>nella</strong> scrittura <strong>narrativa</strong>, dando inizio ad una<br />

vastissima produzione novellistica, in cui compare insistentemente il motivo del fallimento del<br />

Risorgimento, della “bancarotta del patriottismo”.<br />

Il protagonista Don Paranza, della novella Lontano, ad esempio “aveva combattuto per<br />

questa cara patria, e s’era rovinato”, come molti altri patrioti che avevano combattevano con<br />

Garibaldi mentre gli altri curavano i propri affari, accaparravano posti, accumulavano ricchezze.<br />

102 Trombatore, G.,Riflessi <strong>letterari</strong> del Risorgimento in Sicilia,Palermo:U. Manfredi editore ,1960,p.44<br />

103 nel 1934 riceve il premio Nobel per la letteratura,muore nel 1936<br />

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