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I riflessi letterari dell'Unità d'Italia nella narrativa siciliana

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giacente sotto un castagno del monte calabrese e che sorrideva anche lui, di commozione e non già<br />

di ironia come gli sarebbe stato lecito ( perché Garibaldi ahimé ! era sprovvisto di umorismo ) 220 .<br />

Garibaldi nello scontro fu ferito da due pallottole, una alla coscia e l'altra al piede destro, che<br />

ne lese l'articolazione rendendolo zoppo, il principe di Pantaleone elogia di Pallavicino<br />

il tatto, la delicatezza, la commozione, la tenerezza quasi, con la quale una pallottola era stata<br />

cacciata nel piede del Generale 221<br />

Il colonnello Pallavicino era riuscito a fermare Garibaldi e non si era comportato come il generale<br />

Landi, che a Calatafimi si era “incomprensibilmente “ritirato 222 .<br />

Il colonnello Pallavicini, conversando con Salina, si sofferma sulle critiche che la Sinistra gli<br />

ha rivolto, afferma di aver ricevuto degli ordini precisi, e che non si poteva rischiare una crisi con la<br />

Francia e l'Austria, far crollare “questo Regno d’Italia che si è formato per miracolo” cercando di<br />

conquistare Roma, come voleva fare Garibaldi, e poi confessa che<br />

quando lì ad Aspromonte mi son visto dinanzi quelle centinaia di scamiciato, con faccie di fanatici<br />

incurabili alcuni, altri con la grinta dei rivoltosi di mestiere, sono stato felice che questi ordini<br />

fossero tanto aderenti a ciò che io stesso pensavo 223<br />

dopotutto Pallavicini pensa di aver fatto un favore a Garibaldi perché ”lo ha liberato da quella<br />

congrega che gli si era attaccata addosso”, gente che pensa che ”che si può compiere l’Italia con una<br />

serie di “quarantottate””e afferma che lo stesso Garibaldi gli ha detto:“ Grazie,<br />

colonnello” 224 ,Garibaldi era “povero grand’uomo” che gli faceva pena perché era<br />

italiana<br />

un bambino,con barba e rughe,ma un ragazzo lo stesso,avventato e ingenuo. Era difficile resistere<br />

alla commozione, per essere stati costretti a fargli “bu-bu” 225<br />

Tomasi lascia a Pallavicino il compito di commentare amaramente la situazione politica<br />

Dopo le camice rosse dei Mille<br />

“ Lei non è stato sul continente dopo la fondazione del Regno? Fortunato lei. Non è un bello<br />

spettacolo. Mai siamo stati tanto divisi come da quando siamo uniti 226<br />

ne verranno altre di diverso colore; e poi di nuovo rosse. E come andrà a finire ? C’è lo Stellone 227.<br />

[...] le stelle fisse,veramente fisse non sono 228 .<br />

Pallavicino è allusivamente profetico su i futuri avvicendamenti eversivi, quando si<br />

vedranno altre camice e “di diverso colore”, e sulle future tensioni politiche.<br />

220Tomasi di Lampedusa, G.,Il Gattopardo,Milano:Feltrinelli,1992 ,p.194<br />

221Ibidem,p.194 222Forse Tomasi allude al fatto che Landi fosse stato comprato con 14000 ducati d'oro,vedi Del Boca,p.73<br />

223Tomasi di Lampedusa, G.,Il Gattopardo,Milano:Feltrinelli,1992 ,p.208<br />

224 Ibidem,p.208<br />

225 Ibidem,p.209<br />

226 Rieccheggia la frase di D'Azeglio “ S'è fatta l'Italia ,ma non si fanno gl' Italiani”<br />

227 Lo Stellone bianco lo si ritrova sia sopra l'emblema di casa Savoia che al centro dell'emblema della Repubblica.<br />

228 Tomasi di Lampedusa, G.,Il Gattopardo,Milano:Feltrinelli,1992 ,p.209<br />

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