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I riflessi letterari dell'Unità d'Italia nella narrativa siciliana

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L'ultimo era lui. Quel Garibaldi,quel barbuto Vulcano aveva dopo tutto vinto 259<br />

Il romanzo, procedendo per salti temporali, racconterà dopo la morte di Don Fabrizio, la vita<br />

delle sue figlie, tre attempate zitelle aggrappate ai relitti di un'epoca ormai tramontata. Angelica,<br />

ormai vedova di Tancredi, parteciperà delle feste per il cinquantenario dei Mille, troverà un posto<br />

anche per Concetta <strong>nella</strong> tribuna d'onore, e farà sfilare Fabrizio, suo figlio, il nipote del principe<br />

Salina, così<br />

Un Salina renderà omaggio a Garibaldi, sarà una fusione della vecchia e della nuova Sicilia 260 .<br />

Concluso Il Gattopardo Tomasi di Lampedusa iniziò a comporre I gattini ciechi, un seguito<br />

ideale del romanzo, in cui si assisteva al trionfo degli sciacalli e delle iene, in cui avrebbe voluto<br />

tracciare la parabola della classe sociale nata con l'Unità <strong>d'Italia</strong> alle prese con il trasformismo e e<br />

l'immobilismo economico, il titolo doveva alludere al fallimento finale, di chi viene schiacciato<br />

dalla riforma agraria degli anni '50, proprio come i gattini ciechi, prima di vedere la luce del<br />

successo.<br />

La pubblicazione de Il Gattopardo provocherà un dibattito tra i critici, mentre il pubblico gli<br />

riserverà una accoglienza incredibile, quasi a risarcimento dello scarso esito dei romanzi dei suoi<br />

predecessori. Negli anni Novanta Federico Orlando 261 si è assunto il compito della valorizzazione<br />

del romanzo, storico contro la stessa volontà dell'autore, in cui si rappresenta spietatamente la<br />

sconfitta dell'aristocrazia. Il messaggio politico del romanzo resta comunque nostalgico, se non<br />

immobilista, ma proprio questa nostalgia può aver provocato il largo consenso di pubblico, della<br />

piccola borghesia sconfitta negli anni '50 dalla borghesia capitalistica. La questione <strong>siciliana</strong> veniva<br />

prospettata come insolubile ma comunque non ne veniva negata la gravità, come dirà Spinazzola, il<br />

romanzo non attenua<br />

la portata dell'atto di accusa alle classi dirigenti,colpevoli di aver fatto perdere alla nuova<br />

democrazia italiana un'altra occasione storica per avviare il risanamento del Sud dalle sue piaghe<br />

secolari 262<br />

VI. Leonardo Sciascia<br />

Leonardo Sciascia 263 eredita la visione critica e negativa di Verga, di De Roberto,<br />

Pirandello e Tomasi di Lampedusa, ma confida <strong>nella</strong> possibilità di leggere le vicende storiche e di<br />

259 Ibidem,p.221<br />

260 Ibidem,p.238<br />

261 Orlando,Federico, L’intimità e la storia. Lettura del Gattopardo,Torino:Einaudi,1998<br />

262 Spinazzola, Vittorio,Il romanzo antistorico,Roma:Editori Riuniti,1993,p.196<br />

263 nato nel 1921 a Racalmuto( Agrigento),muore nel 1989.<br />

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