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I riflessi letterari dell'Unità d'Italia nella narrativa siciliana

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ma la loro barca, la Provvidenza naufragherà 12 , per questo perderanno la casa e per loro inizierà una<br />

successione di disgrazie, da cui si salverà solo il più piccolo dei figli. .<br />

Le coordinate temporali, <strong>nella</strong> narrazione, non sono però gli anni, il tempo storico, ma le<br />

stagioni, le festività religiose, gli avvenimenti del paese. L’essere fuori dal tempo e dallo spazio<br />

contribuisce ad una visione di un mondo, naturale, senza storia e senza progresso, l’adozione poi di<br />

un punto di vista dal basso, interno al contesto sociale che vuole descrivere, livella la realtà.<br />

La storia non scompare del tutto, persiste nell’informazione date dal narratore come quando<br />

fissa al dicembre del 1863 la chiamata di ‘Ntoni alla leva, la novità negativa imposta dai Savoia, i<br />

siciliani infatti si erano rifiutati di sottostare alla coscrizione militare con i Borboni che avevano<br />

dovuto usare, per il loro esercito, napoletani o stranieri 13 . Per primo<br />

'Ntoni, il maggiore dei nipoti, era stato chiamato per la leva di mare. Padron 'Ntoni allora era corso dai<br />

pezzi grossi del paese, che son quelli che possono aiutarci. Ma don Giammaria, il vicario, gli avea<br />

risposto che gli stava bene, e questo era il frutto di quella rivoluzione di satanasso che avevano fatto collo<br />

sciorinare il fazzoletto tricolore dal campanile 14 .[...]Ora mettetevi il cuore in pace, che per cinque anni<br />

bisogna fare come se vostro figlio fosse morto, e non pensarci più. 15 Il re faceva così, che i ragazzi se li<br />

pigliava per la leva quando erano atti a buscarsi il pane; ma sinché erano di peso alla famiglia, avevano a<br />

tirarli su per soldati; 16<br />

Parte per la leva successivamente anche Luca, il secondo figlio, che morirà a Lissa.<br />

La sconfitta a Lissa, il 20 luglio del 1866, durante la terza guerra d’indipendenza contro<br />

l’Austria per completare il processo di unificazione territoriale(il Veneto ne era rimasto fuori),<br />

aveva sconvolto l’opinione pubblica italiana, sorpresa dal fatto che un numero superiore di navi non<br />

fosse bastato a sconfiggere la flotta austriaca. Il comandante della flotta, il generale Persano, che<br />

aveva condotto l’attacco facendo numerosi errori, fu deferito all’Alta Corte, condannato e destituito.<br />

La disfatta nelle acque di Lissa, un’isola dell’arcipelago dalmata, provocò la morte di 500 marinai,<br />

ma l’armistizio firmato tra prussiani e austriaci, assegnò il Veneto a Napoleone III, che lo consegnò<br />

all’Italia.<br />

Ne I Malavoglia il racconto della battaglia di Lissa vien fatto da uno dei marinai che ” col<br />

sacco in spalla e le teste fasciate” [...] tornava in congedo, e che traduce “ in immagini paesane e<br />

pedestri e quotidiani” i tragici particolari della morte di Luca e della gran battaglia di mare dove si<br />

moriva “come pere fradicie”<br />

si erano annegati dei bastimenti grandi come Aci Trezza, carichi zeppi di soldati;[…] L'altro<br />

12 Sciascia vedeva in questo naufragio della Provvidenza manzoniana un concentrato rivoluzionario di tutti gli ideali<br />

risorgimentali di Verga. L Sciascia,Pirandello e la Sicilia,Milano:Adelphi, 1996,p.153.<br />

13 Scirocco, A.,Garibaldi,Roma-Bari:Laterza,2001,p.235<br />

14 Verga, G.,I Malavoglia, Novara:De Agostini ,1992,p.9<br />

15 Ibidem,p.11<br />

16 Ibidem,p13<br />

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