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I riflessi letterari dell'Unità d'Italia nella narrativa siciliana

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fondamentali: la prima e la terza ambientate a Girgenti, mentre la seconda a Roma, il narratore<br />

interviene di continuo nello sforzo di dirigere le diverse vicende, la sua voce però non esibisce un<br />

proprio punto di vista superiore.<br />

L'ambizioso Flaminio Salvo, padrone di terre, banche e zolfare, per migliorare ulteriormente<br />

la sua posizione economica e sociale, combina il matrimonio tra sua sorella Adelaide e il principe,<br />

vedovo, don Ippolito Laurentano, un uomo chiuso nel suo feudo di Colimbetra, dove raccoglie<br />

pezzi archeologici e cerca di ricostruire la storia dell’antica Akragas. Il matrimonio tra i due avrà<br />

luogo, ma presto, vista la distanza di sensibilità e di cultura tra i due, naufragherà.<br />

Il principe Ippolito dispone di una milizia privata, di venticinque uomini, tutti con la vivace<br />

uniforme borbonica, capeggiati dal poco marziale Placido Sciaralla, che veniva preso in giro con<br />

questi versi quando usciva da Colimbetra<br />

Sciarallino, Sciarallino,<br />

dove vai con tanta boria<br />

sul ventoso tuo ronzino?<br />

Sei scappato dalla storia,<br />

Sciarallino, Sciarallino? 113<br />

Anche il Principe fugge dalla Storia non accettando il cambiamento, è il rappresentante del<br />

borbonismo, che ha ancora un peso politico, grazie all’alleanza con i preti e con le forze cattoliche,<br />

che sostiene come candidato alle prossime elezioni Ignazio Capolino, un borghese ambizioso e<br />

arrivista.<br />

Il partito governativo, nel tentativo “dignitoso e modesto“di strappare il collegio ai<br />

clericali, ha deciso di candidare Roberto Auriti, un reduce garibaldino,” un vero patriota”, e lo<br />

manda in Sicilia accompagnato da Guido Veronica e da Giambattista Mattina, i rappresentanti de<br />

“la mafia e la massoneria” 114 .<br />

Roberto Auriti 115 è l' “eroe giovinetto dalla camicia rossa”, perché ha seguito suo padre<br />

Stefano nell’impresa dei Mille e ha combattuto a 12 anni 116 a Milazzo, <strong>nella</strong> battaglia in cui è morto<br />

il padre. Il governo gli aveva accordato una borsa di studio a Palermo ma lui l'aveva perduta per<br />

seguire di nuovo Garibaldi ad Aspromonte, era stato preso, imprigionato e liberato, aveva quindi<br />

ripreso gli studi, per poco, perché nel 1866 aveva seguito di nuovo Garibaldi. Era finalmente<br />

riuscito a laurearsi in legge nel 1871 ed era andato a vivere a Roma.<br />

Per riconquistare la fiducia della gente Auriti potrà utilizzare solo la carta del vecchio<br />

patriottismo, ma il patriottismo a Girgenti era ormai fatto solo di parole, era un patrimonio ormai<br />

dilapidato, anche Roberto da tempo era uno “sconfitto “<br />

113 Pirandello, Luigi, I vecchi e i giovani, Milano:A.Mondadori,1989,p.19.<br />

114 Pirandello, L., I vecchi e i giovani,Milano:A.Mondadori,1989,p.59<br />

115 la sua figura ricorda molto quella dell’ingenuo e fiducioso Benedetto Giulente,di De Roberto.<br />

116 Il più giovane tra i veri Mille era stato Peppino Marchetti,di Chioggia,di 11 anni,che era partito con il padre.<br />

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