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I riflessi letterari dell'Unità d'Italia nella narrativa siciliana

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Li Fusi, avvenuta nel 1860, e un'inchiesta sui cavatori di pomice, che si ammalano di silicosi, che<br />

Consolo conduce per un settimanale. A questi si uniscono il dibattito politico e storico sul tema del<br />

“Risorgimento tradito”, sulla continuazione della secolare oppressione sotto una nuova veste, un<br />

dibattito che si stava ormai trasformando <strong>nella</strong> consapevolezza dell'esistenza di un secondo<br />

Risorgimento non compiuto e tradito: la Resistenza.<br />

I personaggi principali sono il barone Enrico Pirajno di Mandralisca, malacologo e<br />

collezionista d'arte, che era stato deputato nel 1848, un uomo che dovrà scendere nel carcere,<br />

labirintica chiocciola, per passare da un generico riformismo alla comprensione per le esigenze<br />

popolari, e l’avvocato Giovanni Interdonato 298 , integerrimo rivoluzionario giacobino, esule dopo il<br />

'48, impegnato a far da collegamento tra i vari gruppi di esuli e i patrioti dell'isola. I due si<br />

incontrano su una nave, nel 1852, dopo che il barone ha ricevuto in dono il Ritratto d'ignoto,<br />

attribuito ad Antonello da Messina, che la tradizione popolare chiama dell'Ignoto marinaio 299<br />

Mandralisca riconosce in Interdonato il sorriso ironico,pungente e amaro dell’uomo del<br />

dipinto, un sorriso che lo richiama continuamente all'azione politica, “il sorriso dell'intelligenza che<br />

si può rivolgere alla storia(e alla storia narrata nel romanzo).” 300<br />

I due personaggi si ritrovano in occasione della rivolta di Alcàra Li Fusi e del successivo<br />

processo, il barone prenderà le difese dei contadini insorti, che si sono mossi contro<br />

La proprietà,la più grossa,mostruosa,divoratrice lumaca che sempre s'è aggirata strisciando per il<br />

mondo 301<br />

e chiederà di aver clemenza a l'Interdonato, che doveva giudicare i rivoltosi, e lui estenderà loro<br />

l'amnistia, ritenendo la rivolta un atto politico.<br />

Consolo mette al centro del romanzo un aristocratico intellettuale, che riflette e giudica<br />

con un certo distacco, che può essere paragonato al principe Salina, ed un giovane rivoluzionario,<br />

l'Interdonato, che potrebbe richiamare molto lontanamente la figura di Tancredi, ma il rapporto tra i<br />

due personaggi, che era in Lampedusa di contrasto anche generazionale, nel romanzo di Consolo<br />

diventa un rapporto dialettico, Interdonato <strong>nella</strong> seconda parte della storia cercherà di indurre l'altro<br />

all'impegno.<br />

Negli anni Settanta, oltre alle critiche al mito risorgimentale, vi era stata una riscoperta<br />

anche storica dei fatti rivoluzionari, Sciascia, lo ricordiamo,aveva promosso la riedizione del lavoro<br />

di Radice sui fatti di Bronte, Vincenzo Consolo dando spazio alle rivolte contadine duramente<br />

298Fu segretario di Stato per l'interno con Garibaldi,poi Procuratore generale della Corte d'appello di Palermo e Senatore<br />

del Regno nel 1865.<br />

299Roberto Longhi,storico dell'arte,polemizzava con la tradizione popolare perché i quadri era dipinti su commissione e<br />

quindi quello raffigurato non poteva che essere che un signore,un ricco.<br />

300Segre, Cesare, Intrecci di voci. La polifonia <strong>nella</strong> letteratura del Novecento, Torino:Einaudi,1991,p.73<br />

301Consolo, Vincenzo,Il sorriso dell’ignoto marinaio,Milano:A.Mondadori,2006,p.118<br />

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