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I riflessi letterari dell'Unità d'Italia nella narrativa siciliana

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non di “fare male “ma di “fare”in sé. Un ciclo vitale è giunto a conclusione, la Sicilia, è<br />

responsabile dei suoi mali, e per Don Fabrizio, a causa dell'animo, della razza <strong>siciliana</strong>, ogni<br />

tentativo di rinnovamento non può che fallire. La vecchiaia è una condizione esistenziale<br />

Siamo vecchi, Chevalley, vecchissimi. Sono venticinque secoli almeno che portiamo sulle spalle il<br />

peso di magnifiche civiltà eterogenee, tutte venute da fuori già complete e perfezionate, nessuna<br />

germogliata da noi stessi,[...]da duemila cinquecento anni siamo colonia. Non lo dico per<br />

lagnarmi: è in gran parte colpa nostra; ma siamo stanchi e svuotati lo stesso."<br />

Chevalley prova quindi ad argomentare che le cose sono cambiate, la Sicilia non è più un<br />

territorio da conquistare ma” libera parte di un libero stato" 255 .<br />

Don Fabrizio dopo aver dato giustificazioni storico oggettive, accenna alla violenza<br />

climatica e storica della colonia malgovernata, che si sedimenta <strong>nella</strong> sicilianità, nel senso<br />

d'immobilità e nel “sonno”<br />

"Il sonno, caro Chevalley, il sonno è ciò che i Siciliani vogliono, ed essi odieranno sempre chi li<br />

vorrà svegliare, sia pure per portar loro i più bei regali; e, sia detto fra noi, ho i miei forti dubbi che<br />

il nuovo regno abbia molti regali per noi nel bagagliaio. Tutte le manifestazioni siciliane sono<br />

manifestazioni oniriche, anche le più violente: la nostra sensualità è desiderio di oblio, le<br />

schioppettate e le coltellate nostre, desiderio di morte; desiderio di immobilità voluttuosa, cioè<br />

ancora di morte<br />

Chevalley fraintende il riferimento al ”sonno“, e obietta che non esistono solo siciliani<br />

“dormiglioni”, don Fabrizio seccato gli spiegherà che fa riferimento alla brama di progressivo<br />

distacco e po accenna all'habitat della Sicilia, facendo una descrizione esasperata e suggestiva del<br />

clima, dell'estate “lunga e tetra”, delle piogge “tempestose”, tutte cose che hanno fiaccato il<br />

carattere dei siciliani, producendo “ una terrificante insularità di animo”.La sua risposta è un<br />

miracolo di abilità, egli non rifiuta di partecipare al cambiamento ma ne nega la possibilità e ciò gli<br />

fornisce un alibi inattaccabile per potersi tirare indietro.<br />

Salina si sente rappresentante della vecchia classe, compromessa con il regime borbonico,<br />

per di più priva di illusioni e per questo rifiuta,<br />

Noi della nostra generazione dobbiamo ritirarci in un cantuccio e stare a guardare i capitomboli e<br />

le capriole dei giovani attorno a quest'ornatissimo catafalco 256 .<br />

Il principe Salina a questo punto suggerisce il nome del perfetto candidato :Calogero Sedàra,<br />

Chevalley si stupisce perché conosce il nome e le attività di Sedàra ma<br />

255 Ibidem,p.162<br />

256 Tomasi di Lampedusa, G.,Il Gattopardo,Milano:Feltrinelli,1992 ,p.164<br />

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