I riflessi letterari dell'Unità d'Italia nella narrativa siciliana
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Don Ciccio rivendica orgogliosamente il suo essere ancora un “borbonico”, lui non ha<br />
cambiato bandiera e questo provoca ammirazione in Don Fabrizio, che ritiene che don Ciccio si sia<br />
comportato più signorilmente di tanti altri. E Tomasi 247 chioserà<br />
Don Fabrizio non poteva saperlo allora,ma una parte della neghittosità,dell'acquiescenza per la<br />
quale durante i decenni seguenti si doveva vituperare la gente del Mezzogiorno,ebbe la propria<br />
origine nello stupido annullamento della prima espressione di libertà che a questo popolo si era<br />
mai presentata. 248<br />
Nella quarta parte del romanzo, sempre ambientata a Donnafugata, siamo ormai nel<br />
novembre del 1860, don Fabrizio riceve la visita del cavaliere Aimone Chevalley di Monterzuolo,<br />
segretario della prefettura, un personaggio che ricorda lontanamente la figura del marchese<br />
Massimo Cordero di Montezemolo, di Mondovì che fu luogotenente per le province siciliane dal<br />
dicembre 1860 all'aprile del 1861 249 .Per la seconda volta, dopo il plebiscito, viene chiesto a Don<br />
Fabrizio, così restio a scegliere fra l'agire e il non agire, di prendere una decisione.<br />
Il cavaliere Chevalley a Donnafugata deve subito fare i conti con le mille paure causate<br />
dalla cattiva reputazione che circolava sui costumi siciliani<br />
Aveva avuto la testa imbottita da quei racconti briganteschi mediante i quali i Siciliani amavano<br />
saggiare la resistenza nervosa dei nuovi arrivati e da un mese individuava un sicario in ciascun<br />
usciere del proprio ufficio ed un pugnale in ogni tagliacarte di legno sul proprio scrittoio 250 .<br />
Vede i “barbuti campieri “ che, armati, stazionavano nel cortile del palazzo, Tancredi poi si<br />
diverte a raccontargli episodi come quello dell’orribile morte del figlio del barone Mùtolo per mano<br />
dei briganti, ed egli non può che commentare<br />
“Che polizia inetta avevano quei borboni. Fra poco quando verranno qui i nostri carabinieri, tutto<br />
questo cesserà".<br />
"Senza dubbio, Chevalley, senza dubbio" 251<br />
Nella scena dell'incontro con il Principe si contrapporranno i due personaggi: Chevalley,<br />
uomo del Nord,onesto liberale, semplice e fiducioso rappresentante del governo piemontese,<br />
animato dall’entusiasmo per il progresso e fiducioso <strong>nella</strong> politica liberale moderata, sconcertato<br />
dalle condizioni di arretratezza che ha visto e convinto che si possa estendere al sud il progresso e la<br />
247 Tomasi voterà “monarchia” nel referendum istituzionale del 2 giugno del 1946.La Monarchia perse il referendum per<br />
soli 2 milioni di voti, ma vinse a Sud con il 67% dei voti con punte a Napoli dell'80%,a Palermo la Monarchia ricevette<br />
300000 voti in più della Repubblica. Inevitabili le accuse di brogli,vi furono incidenti con feriti e morti in tutto il<br />
Sud,nacque un Movimento separatista che si proponeva di “sciogliere il Patto del 1860”,con cui era stata accettata<br />
l'Unità <strong>d'Italia</strong> sotto i Savoia.<br />
248 Tomasi di Lampedusa, G.,Il Gattopardo,Milano:Feltrinelli,1992 ,p 111<br />
249 Vitiello, A.,Giuseppe Tomasi di Lampedusa, Palermo:Sellerio,p.277<br />
250 Tomasi di Lampedusa ,G.,Il Gattopardo,Milano:Feltrinelli,1992 ,p.155<br />
251 Ibidem,p.157<br />
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