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I riflessi letterari dell'Unità d'Italia nella narrativa siciliana

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Lando, l'unico personaggio che Pirandello salva dal disastro, accetterà di condividere la<br />

sorte dei suoi compagni e partirà per Malta, l'isola in cui si era rifugiato suo nonno durante la lotta<br />

antiborbonica, per preparare una nuova battaglia. La nuova aristocrazia, in lui raffigurata, rinuncia<br />

ai propri privilegi per porsi alla testa delle masse, di un popolo incapace di iniziativa consapevole,<br />

in un nuovo risorgimento, per costruire una nuova nazione.<br />

A Valsania 153 vive Mauro Mortara, un vecchio garibaldino che ha partecipato alla<br />

rivoluzione del Quarantotto e alle campagne del Sessanta, è nel feudo alle dipendenze di don<br />

Cosmo Laurentano, fratello del principe Ippolito, un uomo immerso nei suoi libri di filosofia,<br />

scetticamente convinto della vanità del tutto e che ne soffre<br />

Bisogna vivere, cioè illudersi,lasciar giocare in noi il demoniaccio beffardo che si spassa a<br />

rappresentarci di fuori, come realtà,ciò che poco dopo egli stesso ci scopre come una nostra<br />

illusione deridendoci, finchè non si sarà stancato, e pensare che tutto questo passerà......passerà 154<br />

Don Cosmo sembra dar voce allo scrittore, da filosofo guarda la vita da lontano, ha<br />

capito il gioco e ai suoi occhi le ideologie, gli ideali patriottici sono solo delle illusioni che ognuno<br />

si crea per poter vivere, è vano dunque cercare una soluzione.<br />

Mauro Mortara è un genuino patriota, rimasto fedele agli ideali del Risorgimento, è<br />

profondamente a disagio <strong>nella</strong> nuova società postrisorgimentale, egli vive come fuori del mondo,a<br />

Valsania, tutto dedito ai ricordi del passato, e custodisce i cimeli della sua vita randagia ed eroica in<br />

un camerone, che è una sorta di « santuario della libertà» di cui egli solo ha la chiave.<br />

Per Mauro Mortara è del tutto naturale unirsi, con le medaglie al petto, ai soldati che stanno<br />

reprimendo le sommosse contadine, perché le considera un attentato contro la patria. Si ritrova a<br />

Favara, dove hanno assaltato e incendiato il municipio, il casino dei nobili, i casotti del dazio, e la<br />

sommossa duravano ancora e già c’erano parecchi morti e molti feriti, vi giunge mentre la folla si<br />

sta disperdendo, sotto la spinta dei soldati, e verrà travolto.<br />

Quando tutto pare finito verranno trovati cinque cadaveri, rigirandoli uno mostrerà sul petto<br />

insanguinato cinque medaglie, i soldati allora, guardandosi negli occhi, stupiti si chiederanno «Chi<br />

avevano ucciso? ». Il romanzo si chiude con questa domanda, è morto Mauro Mortara, l'ultimo<br />

superstite del garibaldinismo isolano, morto per mano di coloro che dovrebbero custodirla. Con lui<br />

sembra concludersi la vicenda iniziata nel 1860.<br />

153 Sciascia riconosce nei luoghi descritti la campagna dove Pirandello era nato,«lu Casau»,Sciascia,<br />

Leonardo,Pirandello e la Sicilia, Milano:Adelphi,1996,p.71<br />

154 Pirandello, L.,I vecchi e i giovani,Milano:A.Mondadori,1989,p.440<br />

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