VeneziaMusicaedintorni 48 - RIVISTA COMPLETA - Euterpe Venezia
VeneziaMusicaedintorni 48 - RIVISTA COMPLETA - Euterpe Venezia
VeneziaMusicaedintorni 48 - RIVISTA COMPLETA - Euterpe Venezia
You also want an ePaper? Increase the reach of your titles
YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.
32<br />
concerti<br />
Una performance<br />
in Piazza per chiudere<br />
il Prefestival<br />
La Fenice fa un bilancio<br />
della nuova manifestazione estiva<br />
di Leonardo Mello<br />
Con Cento Squilli, l’installazione-performance<br />
realizzata in piazza San Marco il 3 agosto, si è<br />
concluso il Prefestival «Lo spirito della musica di<br />
<strong>Venezia</strong>», ideato e organizzato dalla Fenice con<br />
la prospettiva di continuare e ingrandire l’iniziativa nei prossimi<br />
anni (cfr. vmed n. 47, p. 17). A partire da questo evento,<br />
Cristiano Chiarot e Fortunato Ortombina, rispettivamente<br />
sovrintendente e direttore artistico del Teatro, fanno un bilancio<br />
della manifestazione. «Con Cento Squilli – afferma il<br />
primo – abbiamo voluto sperimentare un altro modo di utilizzare<br />
la piazza, meno invasivo rispetto ai concerti del passato.<br />
Abbiamo considerato questo straordinario palcoscenico<br />
naturale dal punto di vista scenografico, immaginando<br />
la performance proprio in funzione di quello spazio». «Si<br />
è trattato di una sorta di installazione musicale – aggiunge<br />
Ortombina – durante la quale una cinquantina di ottoni<br />
hanno suonato in vari angoli della piazza, eseguendo musiche<br />
dei Gabrieli, che hanno reso la spazializzazione del suono<br />
un elemento imprescindibile, cui tutti i compositori moderni<br />
e contemporanei ricorrono. L’anima di questi cinquanta<br />
strumentisti sono gli ottoni della Fenice, che si stanno dedicando<br />
al recupero della musica della scuola marciana, non<br />
so perché rarissimamente eseguita in città, mentre a ogni angolo<br />
si sente suonare Vivaldi». Ideale conclusione dunque<br />
di un’iniziativa che ha visto il costituirsi di un’inedita collaborazione<br />
tra molti diversi enti cittadini, Cento Squilli – oltre<br />
alle musiche di Andrea e Giovanni Gabrieli – ha proposto<br />
anche la fanfara dell’Otello verdiano, «che ha un valore<br />
simbolico e di continuità nel tempo – continua il direttore<br />
artistico – perché proprio<br />
quell’opera sarà allestita<br />
l’anno prossimo a Palazzo<br />
Ducale. Per la giornata<br />
conclusiva del prossimo<br />
festival torneremo comunque<br />
a “prendere in prestito”<br />
la piazza, ma in un contesto<br />
diverso: la Fenice commissionerà<br />
un brano a un compositore<br />
contemporaneo,<br />
cui verrà chiesto di pensare<br />
il pezzo proprio per quello<br />
spazio, in un momento<br />
che dunque sarà unico e<br />
irripetibile».<br />
Passando a considerazioni<br />
più generali, il sovrintendente<br />
non nasconde la<br />
soddisfazione per il successo<br />
del Prefestival: «Abbiamo<br />
collaborato con diverse<br />
istituzioni, dalla basilica<br />
dei Frari alla Fondazione<br />
Cini, per fare solo i primi<br />
due nomi che mi vengono<br />
in mente. In questo periodo,<br />
funestato dalla crisi,<br />
è quasi obbligatorio fare<br />
squadra, costituire una<br />
rete con le moltissime associazioni<br />
che operano nel<br />
nostro territorio. Solo così<br />
sarà possibile sconfiggere<br />
le difficoltà e immaginare<br />
i festival dei prossimi anni.<br />
Ma già fin d’ora abbiamo<br />
voluto portare il nostro<br />
enorme patrimonio musicale<br />
in posti dove solitamente<br />
non è facile ascoltar-<br />
Sopra: l’omaggio<br />
a Sara Mingardo.<br />
In basso: un momento<br />
di Fenix.