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VeneziaMusicaedintorni 48 - RIVISTA COMPLETA - Euterpe Venezia

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lo, in linea, del resto, con la tradizione musicale veneziana,<br />

che storicamente nasce nei palazzi e nelle chiese. Quest’anno<br />

abbiamo raggiunto Burano e Mestre, in futuro dovremo<br />

coinvolgere ancora di più le isole, portando concerti a Pellestrina,<br />

a Sant’Erasmo, al Lido, senza dimenticare, ovviamente,<br />

l’importanza della città di terraferma, dove certamente<br />

torneremo. Tra i molti appuntamenti ricordo, per esempio,<br />

il Gala internazionale delle Accademie di danza, in cui nella<br />

cornice magica del Cortile di Palazzo Ducale protagonisti<br />

sono stati danzatori e coreografi giovanissimi, oppure le<br />

serate dedicate a grandi vocaliste come Sara Mingardo, all’apice<br />

della sua carriera, e Jessica Pratt, il cui repertorio abbiamo<br />

contribuito anche a noi a scoprire e valorizzare. E ancora<br />

vorrei ricordare i concerti dei vincitori del Premio <strong>Venezia</strong>,<br />

oppure gli altrettanto giovani e straordinari interpreti<br />

delle musiche di Gino Gorini. Insomma, pur essendo partiti<br />

con un certo ritardo siamo molto soddisfatti del risultato<br />

complessivo, anche sul versante della ricerca e della sperimentazione,<br />

come dimostra Fenix, il progetto multimediale<br />

di danza contemporanea che – grazie alla collaborazione con<br />

la Fondazione Bevilacqua La Masa – ha visto lavorare insie-<br />

Due eventi nel cortile di Palazzo Ducale: in alto a destra, l’Opera<br />

Gala; a sinistra il Gala internazionale delle Accademie di danza.<br />

A destra: Cento Squilli in piazza San Marco (tutte le foto sono di<br />

Michele Crosera).<br />

me un coreografo come Foofwa d’Imobilité e un artista concettuale<br />

come Stefano Arienti». Qualche valutazione merita<br />

anche il tipo di spettatori che questo Prefestival ha saputo<br />

raccogliere: «Abbiamo avuto un pubblico abbastanza diverso<br />

da quello delle nostre prime, composto solitamente da<br />

persone che provengono da tutto il mondo e che si muovono<br />

in funzione della singola opera, prenotando con grande anticipo<br />

il viaggio e l’albergo. Tra luglio e agosto invece, oltre ai<br />

tanti veneziani, anche molti turisti che si trovavano per caso<br />

a <strong>Venezia</strong> sono stati “catturati” dalla nostra variegata serie<br />

di offerte, dimostrando che pure in un periodo come quello<br />

estivo è possibile presentare proposte culturali di qualità».<br />

E per quanto riguarda il festival 2013? «L’anno prossimo<br />

– prosegue il sovrintendente – sarà presente anche l’opera, a<br />

cominciare dall’Otello a Palazzo Ducale, cui accennava poco<br />

prima il maestro Ortombina. Ma grande attenzione sarà rivolta<br />

al panorama contemporaneo, che, per motivi organizzativi,<br />

è stato un po’ sacrificato nel Prefestival. E vi sarà inoltre<br />

una riflessione ancora più articolata sul repertorio marciano.<br />

Cercheremo di intercettare un turismo colto e curioso,<br />

offrendogli la garanzia della qualità. Già con questa prima<br />

edizione, che pur è stata ridotta e ha avuto la funzione di<br />

un prologo, la Fenice ha sperimentato nuove possibilità di<br />

lavoro, affiancando quest’attività a quella normale per il nostro<br />

Teatro, che consiste nelle produzioni. E l’esito è stato decisamente<br />

confortante». ◼<br />

concerti<br />

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