VeneziaMusicaedintorni 48 - RIVISTA COMPLETA - Euterpe Venezia
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Nuovi workshop<br />
ai Tre Oci<br />
di Ilaria Pellanda<br />
Nella suggestiva cornice della Casa dei Tre<br />
Oci – splendida testimonianza dell’architettura<br />
veneziana di inizio Novecento che sorge sull’isola<br />
della Giudecca, al centro del bacino di San<br />
Marco, in una zona di eccezionale interesse storico, artistico<br />
e monumentale – si svolgerà in autunno la seconda serie di<br />
alcuni workshop dedicati alla fotografia.<br />
Il disegno fa parte di un progetto siglato tra la Fondazione<br />
di <strong>Venezia</strong>, la sua società strumentale Polymnia (proprietaria<br />
della splendida Casa progettata nel 1910 dal pittore Mario<br />
De Maria), Civita Tre Venezie e la Fondazione Forma in<br />
collaborazione con Veneto Banca.<br />
Le proposte formative promosse ai Tre Oci sono da considerarsi<br />
parte integrante di un progetto culturale ed espositivo<br />
più ampio e fortemente legato allo stretto rapporto fra<br />
arte e immagine, che immerge gli studenti che decidono di<br />
prendere parte a queste iniziative in un vero e proprio laboratorio<br />
di idee.<br />
«La Casa dei Tre Oci si candida a essere un punto di riferimento<br />
a <strong>Venezia</strong> e in Italia per quanto riguarda il tema<br />
delle arti visive e della contemporaneità», sottolinea Denis<br />
Curti, direttore scientifico della Casa veneziana. «Abbiamo<br />
quindi deciso di realizzare un progetto che da una parte desse<br />
spazio alle esposizioni vere e proprie – l’inaugurazione è<br />
avvenuta con la mostra di Elliott Erwitt Personal Best (cfr.<br />
vmed n. 46, pp. 60-61) – e dall’altra a tutta una serie di attività<br />
di studio del linguaggio visivo esplorato secondo molteplici<br />
declinazioni. Nel caso dei due workshop realizzati prima<br />
dell’estate e di quelli che avranno luogo in autunno, ci si<br />
è concentrati sul linguaggio fotografico».<br />
Il primo laboratorio, intitolato «Nudo in Laguna» e volto<br />
alla scoperta della bellezza femminile, è stato condotto da<br />
Settimio Benedusi, uno dei più importanti fotografi di moda,<br />
che ha guidato un gruppo di appassionati in un percorso<br />
progettuale sul tema dell’estetica.<br />
Il workshop «Storia della Fotografia» s’è invece svolto in<br />
un ciclo di quattro incontri durante i quali Italo Zannier ha<br />
tracciato un racconto per immagini sulla storia della fotografia,<br />
appunto, dall’Ottocento ai giorni nostri. La narrazione<br />
è stata integrata con l’analisi e l’illustrazione di alcuni volumi<br />
– che fanno parte della collezione della Fondazione di<br />
Alcuni momenti del workshop «Nudo in laguna»<br />
condotto ai Tre Oci da Settimio Benedusi<br />
lo scorso marzo (foto di Silvia Pasquetto).<br />
<strong>Venezia</strong> – in un dialogo costante che Zannier ha tenuto con<br />
gli iscritti per far loro conoscere e comprendere gli sviluppi e<br />
l’evoluzione dell’arte fotografica.<br />
Dopo la pausa estiva, con l’arrivo dell’autunno ricomincerà<br />
anche l’attività laboratoriale. A cavallo tra i mesi di settembre<br />
e novembre, infatti, prenderanno il via altri tre workshop,<br />
il primo dei quali, intitolato a «Fotografia e Cinema»,<br />
sarà condotto dalla regista Marina Spada e dal fotografo<br />
Cesare Cicardini, che si dedicheranno ai nuovi linguaggi<br />
della tecnologia contemporanea, tra immagini still e motion.<br />
«Mi sembrava molto interessante amalgamare il lavoro di<br />
questa regista con quello di Cicardini» – continua Curti –<br />
«senza dimenticare che nel suo penultimo film, Come l’ombra<br />
(2007, ndr), la Spada aveva chiesto la consulenza di Gabriele<br />
Basilico per realizzare i punti macchina, le inquadrature<br />
fisse, ancora una volta a ribadire il suo grande interesse<br />
nei confronti della fotografia».<br />
Sarà quindi la volta di Francesco Jodice e del suo «After<br />
The West. Fotografie e urbanesimo sul finire dell’Occidente».<br />
Dagli scontri di Teheran a quelli siriani, passando per<br />
le «rivolte dei gelsomini», il ruolo delle immagini sarà analizzato<br />
in relazione a nuovi e drammatici scenari, tra un paesaggio<br />
urbano-umano modificato e la rinascita del regime<br />
del visibile.<br />
«Figlio del grande maestro Mimmo Jodice, Francesco<br />
svolgerà una riflessione sul tema della contemporaneità che<br />
si declinerà attraverso un’indagine quasi poliziesca sul territorio:<br />
un ricercare che farà dello strumento fotografico non<br />
un mero congegno visivo che cattura ciò che l’occhio vede,<br />
ma piuttosto un mezzo che mette in scena la realtà cercando<br />
di recuperare tutti i linguaggi e tutte le mediazioni possibili<br />
con l’arte contemporanea».<br />
L’ultimo appuntamento è quello con «L’oggetto fotografico»<br />
di Alberto Prandi per una due giorni che consentirà ai<br />
partecipanti di acquisire confidenza con i metodi di identificazione<br />
dei procedimenti fotografici e la loro puntuale storicizzazione,<br />
interrogandosi sul consistente patrimonio di<br />
scatti accumulato nel tempo e sulla necessità di far partecipare<br />
all’opera d’arte materiali evocativi per i loro riferimenti<br />
temporali.<br />
«Il terzo workshop – conclude Curti – vuole ribadire il<br />
rapporto con il territorio: la Casa dei Tre Oci viene a tessere<br />
un rapporto con le Università veneziane cercandone la complicità<br />
e mettendo a disposizione i suoi spazi per svolgere alcuni<br />
corsi e per ospitare gli studenti. Questo è solo l’inizio di<br />
un programma che si svolgerà con queste modalità anche nel<br />
prossimo futuro: continueremo a realizzare mostre di fotografia<br />
ma anche workshop e incontri con i protagonisti della<br />
contemporaneità, che non è assolutamente detto apparterranno<br />
al mondo della fotografia in maniera esclusiva». ◼<br />
fotografia 59