Vite contadine - Inea
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44 MONICA CAGGIANO<br />
ho realizzato che ha anche dei risvolti economici; se da un lato la produttività<br />
si riduce, dall’altro si ha una notevole diminuzione dei costi per tutta la chimica<br />
normalmente usata in azienda, quindi alla fine le due cose si compensano,<br />
con un beneficio evidente per l’ambiente. Poi noi abbiamo i terreni buoni,<br />
perché i mafiosi non comprano terreni cattivi, la loro proprietà è un po’ una<br />
garanzia. I nostri terreni, circa 120 ettari, sono distribuiti in 12 zone diverse.<br />
Avere campi sparsi è un’altra garanzia, così si riducono i rischi e nel caso in<br />
cui subiamo delle intimidazioni o dei danni almeno saranno limitati. E poi da<br />
noi, nel corleonese, si dice i “terreni camminano a palmo di mano”, ossia ogni<br />
zona è differente dall’altra e differenziare fa bene all’azienda.<br />
Dei 120 ettari, ne abbiamo venti di vigneto a Canicattì, altri otto di vigneto<br />
sono a Corleone, due di mandorleto, quattro di fichi d’india, il resto a ortaggi<br />
(soprattutto pomodori) e seminativi. I seminativi sono in rotazione con le leguminose<br />
(ceci/lenticchie), ogni anno coltiviamo una media di quaranta ettari<br />
di grano, per cui abbiamo il necessario per produrre la pasta da soli. Beh, con<br />
la nuova Politica Agricola Comunitaria per le coltivazioni biologiche le cose<br />
sono cambiate, in peggio. A riprova che chi fa le leggi in campagna non ci<br />
va. I vigneti di Canicattì sono molto belli. Canicattì ha una situazione sociale<br />
ancora più difficile di Corleone, lì sono indietro di anni. Almeno qui si parla<br />
di mafia e di lotta alla mafia, lì si fa finta che non ci sia nulla, invece la mafia<br />
a Canicattì è potente come o anche più che a Corleone.<br />
I nostri prodotti sono venduti con il marchio “Libera Terra” e distribuiti<br />
sia attraverso la Coop, che mediante altri canali di distribuzione dei prodotti<br />
di Libera, come le botteghe del commercio equo e solidale, ma anche attraverso<br />
la filiera corta, ad esempio riforniamo il Gruppo di Acquisto Solidale<br />
di Firenze, poi c’è una piccola parte di vendita che avviene direttamente in<br />
azienda. Prima vendevamo le nostre passate di pomodoro anche in un negozio<br />
di Corleone, poi la vendita si è interrotta, penso per un’intimidazione<br />
o perché la gente non comprava nel negozio i nostri prodotti, alla luce del<br />
sole, preferivano invece acquistarli da noi di nascosto, ammacchiati, e, ripeto,<br />
questo a noi non serve. Ogni anno produciamo in media 100.000 bottiglie<br />
e 10.000 ne vendiamo a Corleone. Oltre alle passate facciamo anche sughi<br />
pronti e caponate».<br />
Chiacchierando, chiacchierando, ci uniamo alle tavolate dei volontari. Il<br />
clima è allegro e accogliente, per i ragazzi questi campi di lavoro rappresentano<br />
una straordinaria occasione di apprendimento, di condivisione e confronto.<br />
Dalle loro parole si comprende che questa è un’esperienza che lascia il segno,<br />
per l’intensità delle relazioni nate sotto il segno della solidarietà, la cui energia<br />
è amplificata dalle peculiarità del contesto. Le loro sono testimonianze di<br />
chi si sente di partecipare e sostenere una battaglia per l’affermazione della<br />
IL PRIMO PAZZO DELLA COOPERATIVA DEI PAZZI<br />
legalità e per un’economia sana, a fianco di chi combatte quotidianamente<br />
sul campo. Si tratta di un sentimento reciproco, come dichiara Salvatore:<br />
«I campi di lavoro con i volontari per noi hanno un grande valore. Si sono<br />
avviati in collaborazione con l’Arci Toscana, con cui la cooperativa ha un<br />
rapporto solido e duraturo. Lo dimostra anche il fatto che tra i soci fondatori<br />
della cooperativa c’è l’Arci e il nostro presidente, Calogero Parisi, è membro<br />
dell’associazione. I campi sono partiti nel 2005, quell’anno ne abbiamo fatti<br />
due, uno a Corleone, l’altro a Canicattì. Vi parteciparono in tutto 84 ragazzi<br />
provenienti dalla Toscana. Poi di anno in anno l’esperienza si è consolidata<br />
e il numero dei campi e dei ragazzi è cresciuto, così come si è estesa l’area<br />
geografica di provenienza. Quest’anno i campi di lavoro durano quattro<br />
mesi, ognuno dura quindici giorni e a ciascuno partecipano circa cinquanta<br />
ragazzi.<br />
Durante i campi ci sono incontri coi rappresentanti delle istituzioni locali,<br />
delle associazioni, con i cittadini che si sono opposti alla mafia. Poi c’è una<br />
parte di incontro con la popolazione locale che proviamo a coinvolgere e interessare.<br />
I campi sono un’esperienza di forte condivisione, si lavora assieme,<br />
si mangia assieme e si cucina a turno. Il lavoro nei campi può essere duro per<br />
chi non è abituato, come le raccolte di pomodori ad agosto con il caldo torrido<br />
di Corleone, anche se è proprio dalla fatica che nasce tanta soddisfazione. I<br />
ragazzi che vengono qui sono molto motivati, ma spesso provenendo da varie<br />
parti d’Italia non sanno bene cosa vuol dire vivere e lavorare in questo clima.<br />
La loro consapevolezza aumenta durante il campo. Il sostegno che ci è venuto<br />
dall’esterno è stato fondamentale per la nostra attività, anche per iniziare a<br />
scardinare meccanismi omertosi della realtà corleonese.<br />
Lavorando le terre confiscate spesso abbiamo rapporti con le famiglie di<br />
quelli che erano i padroni dei terreni; a volte capita che sono i nostri vicini e<br />
che, ad esempio, dobbiamo gestire assieme l’approvvigionamento dell’acqua.<br />
Una volta uno di loro, che prima coltivava i nostri terreni, osservandoci<br />
lavorare è sceso dalla macchina e ci ha dato dei consigli su cosa fare; possono<br />
succedere anche di queste cose. Questo è il bello del nostro lavoro, nel bene o<br />
nel male, non sai mai cosa puoi aspettarti».<br />
1 Libera. Associazioni, nomi e numeri contro le mafie è nata il 25 marzo 1995 con l’intento di<br />
sollecitare la società civile nella lotta alle mafie e promuovere legalità e giustizia. Attualmente<br />
Libera è un coordinamento di oltre 1500 associazioni, gruppi, scuole, realtà di base, territorialmente<br />
impegnate per costruire sinergie politico-culturali e organizzative capaci di diffondere<br />
la cultura della legalità. Cfr. www.libera.it<br />
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