Vite contadine - Inea
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VIII FRANCESCA GIARÈ<br />
che coniugano l’agricoltura in maniera diversa dal passato e indicano in qualche<br />
modo una tendenza nuova, un’attenzione verso aspetti qualitativi, sociali,<br />
ambientali e culturali che forse un tempo caratterizzavano l’agricoltura dei<br />
nostri nonni e che avevano subìto una battuta d’arresto con il periodo di industrializzazione<br />
del settore. Non si tratta, ovviamente, di un dato descrittivo<br />
della realtà ricavato attraverso analisi quantitative, ma di immagini che<br />
consentono a nostro avviso di definire tanti modi di fare agricoltura oggi e di<br />
vivere il territorio, le relazioni con gli altri settori, il contesto rurale. Il processo<br />
di diversificazione dei modelli agricoli tende, infatti, a divenire sempre<br />
più marcato e rende difficile – e forse inutile - individuare un modello unico<br />
con cui analizzare il contesto rurale italiano, sia per tipologia di produzioni<br />
di beni e servizi, pubblici e privati, sia per percorsi, motivazioni e stili degli<br />
imprenditori agricoli (Van der Ploeg) e dei cosiddetti neorurali (Barberis).<br />
Queste storie mostrano come alcune tendenze in atto possano consentire<br />
una (ri)definizione del rurale non solo come contrapposto all’urbano, ma<br />
come elemento autonomo e con connotati positivi in grado di delineare le diverse<br />
possibili declinazioni dello sviluppo, che tengono conto di differenti<br />
bisogni in differenti contesti (Guidicini, Van Der Ploeg, Cavazzani). D’altra<br />
parte, «La storia di vita riporta la sociologia a un discorso, per certi versi, naturalistico.<br />
Le autobiografie fanno prorompere, dal magma grezzo del comportamento<br />
indifferenziato, significative istanze tendenziali » 5<br />
Un ringraziamento particolare va a tutte le persone che abbiamo incontrato<br />
e intervistato, permettendoci di raccontare le 13 storie che leggerete:<br />
Emanuela Chinchella, Mario Codanti, Anna De Col, Marco Di Stefano, Salvatore<br />
Ferrara, Costanza Ferrini, Franco Forti, Andrea Leverone, Mohamed<br />
Najji, Giuseppe Pellegrino, Roberto Piras, Giacomo Ravo, Francesco Riccardi,<br />
Giuseppe Rinaldi, Arcangelo e Francesco Zappacosta.<br />
Un grazie anche alle persone che hanno fatto da “intermediari”, presentandoci<br />
e prefigurandoci le storie che avremmo raccolto: Pippo Cipriani,<br />
Giacomo Dalisa, Andrea Fenoglio, Diego Mometti, Teresa Piras, Luigi<br />
Pirelli, Ferdinando Renzetti, Luca Rossomando, Andrea Zampetti. Un<br />
ringraziamento, infine, a quanti ci hanno ospitato o accompagnato in questo<br />
percorso.<br />
Francesca Giarè<br />
1 Franco Ferrarotti, La sociologia come partecipazione, Taylor, Torino, 1961, p. 29<br />
2 Francesca Giarè (coordinamento), Elisa Ascione, Monica Caggiano, Sabrina Giuca, Maria<br />
Carmela Macrì, Manuela Scornaienghi, Roberta Gloria e Alessia Fantini (supporto tecnico),<br />
Maria Giglio (segreteria)<br />
3 Per altri riferimenti sul lavoro svolto dall’INEA nel campo della ricerca socioeconomica si<br />
veda il recente volume Storia dell’INEA, Roma, 2009, pubblicato in occasione dell’80° della<br />
fondazione dell’Istituto<br />
4 Da dicembre 2007 a giugno 2009 sono stati realizzati 14 seminari raccolti sotto il titolo<br />
Dall’Aratro alla Zucca, che hanno affrontato diversi temi a nostro avviso rilevanti: orti didattici<br />
e urbani, agricoltura nelle carceri, valorizzazione di razze autoctone e sementi tradizionali,<br />
agricoltura su terre confiscate alla mafia, servizi terapeutici e riabilitativi in aziende agricole,<br />
paesaggio, ecc.<br />
5 Franco Ferrarotti, Storia e storie di vita, Laterza, Roma-Bari, 1981, p. 4