Vite contadine - Inea
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Ritorno in Salento<br />
Quando, nel 2003, Giuseppe arrivò a Napoli era ancora un consulente<br />
bocconiano in trasferta, forse per certi versi un po’anomalo, ma sono bastati<br />
pochi mesi per avviare un processo di decostruzione del suo vissuto milanese.<br />
Ricordo bene che un giorno mi disse: «Ma cosa ho fatto gli ultimi dieci anni<br />
della mia vita? Io a Milano non ci torno più». Sembrava molto determinato,<br />
ma anche confuso, con tanti interrogativi e alla ricerca di una strada ancora<br />
non chiara da imboccare. Oggi, al contrario di ogni previsione, sono di fronte<br />
a un contadino che ama il suo lavoro e ha intrapreso con risolutezza e passione<br />
un vero progetto di vita.<br />
Giuseppe gestisce l’azienda agricola “Piccapane a Cutrofiano”, nel cuore<br />
della Grecia salentina, dove si è trasferito in una casa di famiglia costruita<br />
negli anni ’70 e mai abitata prima. «Ho lasciato il mio lavoro di consulente<br />
aziendale a Milano, in seguito a una crisi profonda sulle motivazioni di<br />
base, su cui ha avuto un forte impatto la biodiversità napoletana rispetto al<br />
grigiore milanese dei precedenti dieci anni. Ho frequentato Economia alla<br />
Bocconi che, con la sua visione monoculturale e il suo ambiente ghettizzato,<br />
offriva un quadro piuttosto ristretto della vita universitaria milanese. Un<br />
anno sabbatico dedicato ai viaggi e alla vela e poi l’anno di lavoro passato<br />
in trasferta a Napoli mi hanno spalancato le porte di un panorama umano<br />
pazzesco, da cui ho acquisito tante idee, posizioni e conoscenze nuove. In più<br />
mi trovavo a un punto in cui dovevo iniziare a vendere il mio lavoro. Fino<br />
ad allora avevo svolto una sorta di ruolo di artigiano della consulenza, ma<br />
era arrivato il momento in cui dovevo diventare un vero e proprio manager,<br />
cominciare a promuovere e vendere quello che facevamo. Allora, dopo sei<br />
anni da consulente, mi sono reso conto che non credevo in quello che facevo,