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Ugo. E lui ? Con nessun si affrettando, Finche non giunse ali 1 empio Menaldo, e prima scempio le' di lui. 396 Allora i guerrier sui Lor re non vendicare : Sì, molti si avventare) Contro ad elio.... 400 Armando. A questo e quello Mena colpi e tempesta : À chi stacca la testa, A chi le braccia. 404 A chi partia la faccia, Squarciando petti e busti, E sempre dava giusti Ugo. Tanti affricani croi, I còrpi suoi. 408 Che pria i nostri fugavano, Da un solo or si lasciavano Armando Chi potea riparare Squarciare ? 412 Sua spada fulminando, Or questi or quelli urtando, Spenti al suolo ? 416 Per questo il nostro stuolo Si rivolta orgoglioso, E torna furioso A vendicarsi. 420 — 101 —
Gisella. Annando. Sniditi i. Vedemmo in fuga darsi I miseri Affricani, Correndo per quei piani Impauriti; E da' nostri feriti Veniano nelle spalle, Ricoprendo la valle Di defonti. Babbo, questi racconti Adesso terminiamo, E a render laude andiamo A Maometto. Avrebbi ancor diletto Saper del gran Sultano... Tornato è salvo e sano Alla sua corte, Coli' annosa consorte A trarre i di telici. Dunque parliamo, amici, In allegria ! (Sottono tulli) Quasi darei in pazzia ! Quaitt' è che vo' cercando, A quanti ho già dimando Di Gerniero ! Il mio padron guerriero È un omo troppo audace: A lui, solo li piace Il guerreggiare. - 105 - 424 428 432 436 •J40 444
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