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Mentilo. Gerniero. Gisella. Scudieri. « Liberatore vero « Di mia sorte, « T'aspetto alla mia corte: Ti io del trono erede. « Natura a me non diede « Alcuna prole. « Tutto il popolo brama « Tua sia questa corona: « Ma più la mia persona « E che ciò brama. « Mia consorte ti chiama : « Per figlio ti accettiamo; « Che siei Cristian, n' abbiamo « Cognizione. « Del tuo oprare, o campione, « Cotesta è la mercede : « Ognuno ha ferma fede « Battezzarsi « Vien pronto a contentarsi, « Eccelso eroe romano. « Lo affermo: il gran Sultano Stupisco ! « Tu sarai. » Che ascoltai ! Gerniero, il gran signore ! Prestiamo ad egli onore In questa riva. (Tulli insiemi', meno che il — 140 I T 12 i;i6 I J20 ] ') 2 \ 1528 ) ) 1536 re:) l |
(a coro.) Armando. Girili ero. Armando. Scudieri. Aiutando. Gisella. Gerniero. Gisella. Gemino. Armando. Gerniero. Mcnello. k W Il gran Sultano evviva ! Evviva il gran regnante! Son prono a te davante, Eccelso, augusto. Sta in piedi. Benché ingiusto, 11 tutto ti perdono. Volentieri ti dono Mia Gisella. Adesso li dai quella, Anche che sia cristiano. Porgi, sposa, la mano Al tuo Gerniero. Tu siei mio sposo vero ! Tu siei mia sposa amata ! Or sì, son consolata ! Io son contento ! Sire, adesso è il momento, Ch' io, colla mia consorte Partami alla gran corte Del Sultano. Eccelso eroe romano, Vo' accompagnarti al trono. Di ciò contento sono E consolato. Io fui il primo arrivato, E il primo vo J partire. Vi prego a compatire I falli miei. - i-i7 - 1540 J 544 1548 1552 1556 lì 60 1564
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