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300.<br />

DOMENICO FIASELLA, IL SARZANA<br />

(Sarzana, 1589 - Genova, 1669)<br />

Sansone e Dalila<br />

Olio su tela mistilinea, cm 170X150<br />

Opera notificata ai sensi della Legge 1089/39<br />

Stima € 60.000 - 80.000<br />

E’ questa opera assai nota del Fiasella, sebbene l’occasione della vendita di una parte della collezione Durazzo-Pallavicini<br />

(Christie’s, Cesano Maderno, 5-6 ottobre 1979) cui essa apparteneva, l’ha allo stesso tempo resa nota e subito sottratta alla<br />

vista degli studiosi, pervenendo in altre mani private.<br />

La prima notizia sul dipinto, fino al 1979 conservato nella collezione Cattaneo-Adorno (poi Durazzo-Pallavicini) con il suo<br />

pendant raffigurante una scena di uno Svenimento (identificato alternativamente come quello di Ester, Nicandra o della moglie<br />

di Pompeo), è stata rintracciata da Marzia Cataldi Gallo. Si tratta di un documento dell’archivio Sauli di Genova (di cui<br />

si attende la tascrizione) relativo al pagamento da parte di Gio. Antonio Sauli di 222 lire a Gio. Domenico Cappellino il 19<br />

dicembre del 1624 per l’acquisto del dipinto. Il Sauli aveva pagato la stessa cifra per la tela pendant poco più di un mese<br />

prima a Domenico Fiasella. Gli inventari settecenteschi della collezione Suali (di Domenico Maria Ignazio) cui le due opere<br />

pervennero, riferiscono il Sansone e Dalila a Gio. Domenico Cappellino. Questi (1580-1651), allievo di Giovanni Battista<br />

Paggi, per ciò che di lui ci è a tutt’oggi noto, ha davvero poco a che spartire con lo stile del Fiasella, cui il Sansone e Dalila<br />

pare fedelissimo.<br />

La vendita del 1979 comportò la scissione delle due tele concepite insieme e ne precluse dunque anche lo studio diretto da<br />

parte degli studiosi che in seguito pubblicarono il nostro dipinto (Castelnovi 1987; Bartoletti 1992; Newcome 1992 e Cataldi<br />

Gallo 2003). Poterlo oggi analizzare direttamente consente di accertarne l’autografia senza la necessità di scomodare aiuti<br />

o collaboratori del Sarzana in un’opera che si presenta, viceversa, tra le migliori del pittore.<br />

La possibilità di indicarne con precisione, grazie al documento rintracciato dalla Cataldi Gallo, il momento di esecuzione al<br />

1623-24, porta ad aggiungere un punto fermo nella cronologia del ricco catalogo del Fiasella e conferma lo stile del pittore<br />

in questo momento, successivo di soli due anni al contatto diretto avvenuto proprio grazie ai Sauli con il toscano Orazio<br />

Gentileschi (il cui figlio Francesco, peraltro, lavorerà proprio nella bottega del Fiasella). Quel caravaggismo temperato che il<br />

Gentileschi porta a Genova con il suo passaggio nel 1621, è il lessico che il Fiasella fa proprio in un’opera come questa, o<br />

come nella grande tela conservata al Louvre che raffigura anch’essa il tema di Sansone e Dalila. Non sarà inutile ricordare<br />

che per anni la tela del Louvre fu attribuita ad Alessandro Turchi, detto l’Orbetto, anch’egli attivo a Roma come il Gentileschi<br />

nella stagione dopo la morte del Merisi. E lo stesso Fiasella prima di tornare in Liguria aveva risieduto nella Città eterna<br />

dal 1607 al 1617 circa. Il linguaggio del Sarzana è qui già improntato a quel naturalismo narrativo che connoterà tutta<br />

la sua opera, cosicché il caravaggismo, come nel Gentileschi, è solo tiepido e diluisce i toni crudi del Merisi nella piacevolezza<br />

del racconto.<br />

- 68 -<br />

Anna Orlando<br />

Bibliografia:<br />

G.V. Castelnovi, La prima metà del Seicento: dall’Ansaldo a Orazio De Ferrari, in La pittura a Genova e in Liguria, II,<br />

Genova 1897, p. 129;<br />

M. Bartoletti in Domenico Fiasella , catalogo della mostra a cura di Piero Donati, p. 104 (con bottega);<br />

M. Newcome in Kunst in der Republik Genua 1528-1815, catalogo della mostra di Francoforte, 1992, fig. 46.1, p. 112;<br />

M. Cataldi Gallo, The Sauli collection, two unpublished letters and a portrait by Orazio Gentileschi, in “The Burlington<br />

Magazine”, maggio 2003, p. 352, fig. 17 (come G. D. Cappellino);<br />

A. Orlando, Repertorio della pittura genovese di Seicento e primo Settecento, in preparazione.<br />

Fine della 2 a tornata - End of 2 nd session

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