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Ring 013 - Parliamo di Videogiochi

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:RECENSIONI: <strong>Ring</strong>#13<br />

Azioni, Interazioni,<br />

Esplorazioni<br />

<strong>di</strong> Sator Bro<br />

C<br />

’è un solo personaggio più <strong>di</strong>scusso<br />

della scena del burro in<br />

Ultimo tango a Parigi, più amato<br />

della mascotte <strong>di</strong> Italia ’90 e più<br />

imitato delle battute dei Simpson.<br />

Questo personaggio è un idraulico, conosce<br />

le fogne come le sue tasche, ha<br />

un fratello idraulico anch’egli e lotta<br />

contro la supremazia dei tiranni. E non<br />

stiamo parlando <strong>di</strong> Chris Stone, il protagonista<br />

<strong>di</strong> Freedom Fighters, bensì<br />

<strong>di</strong> Mario – Super Mario, nella sua identità<br />

segreta – e in una certa misura<br />

anche del tizio in verde, Luigi.<br />

.:scheda:.<br />

Genere Saggio<br />

E<strong>di</strong>tore Unicopli<br />

www.e<strong>di</strong>zioniunicopli.it<br />

Autore Andrea Babich<br />

Pagine 178<br />

Prezzo 12.00 €<br />

Anno 2004<br />

Il quarto volume della collana Ludologica,<br />

scritto da Andrea Babich, è con<br />

ogni probabilità uno dei più impegnativi<br />

dell’intera serie. Parlare <strong>di</strong> Mario significa<br />

infatti farsi carico <strong>di</strong> descrivere<br />

l’evoluzione dei videogames dal 1981 a<br />

oggi sia da un punto <strong>di</strong> vista strutturale<br />

che emotivo. Significa venire anche<br />

parzialmente a capo <strong>di</strong> un personaggio,<br />

Shigeru Miyamoto, che per natura<br />

rifugge le classificazioni: troppo impegnato<br />

a saltellare nei suoi mon<strong>di</strong> colorati<br />

<strong>di</strong>vorando amanite muscarie per<br />

costringersi dentro una pagina e spiegarsi<br />

al lettore.<br />

L’introduzione <strong>di</strong> Mattia Ravanelli<br />

cerca appunto, riuscendoci, <strong>di</strong> catturare<br />

l’essenza miyamotiana riportando<br />

con uno stile intelligente e leggero le<br />

fasi cruciali della vita del Nostro: il mito<br />

della caverna, la nemesi categnacciara,<br />

il corso <strong>di</strong> design, l’incontro con<br />

Yamauchi. A questo punto il lettore<br />

saprà con chi sta avendo a che fare, e<br />

potrà affrontare la lettura del saggio<br />

con quell’insopportabile sorriso ebete<br />

<strong>di</strong> chi ha appena visto l’aleph.<br />

La quarta <strong>di</strong> copertina spiega come<br />

Babich abbia fatto uso, per il suo lavoro,<br />

<strong>di</strong> strumenti analitici quali la narratologia,<br />

la new me<strong>di</strong>a theory e la semiotica.<br />

Quest’ultima precisazione può<br />

ingenerare un certo sconforto presso<br />

coloro che abbiano fatto solenne voto<br />

<strong>di</strong> trascorrere la propria esistenza senza<br />

stu<strong>di</strong>are una sola virgola <strong>di</strong> semiotica.<br />

C’è il rischio che il saggio soffra<br />

[Ludologica: i mon<strong>di</strong> <strong>di</strong> Super Mario]<br />

della “sindrome da tesi <strong>di</strong> Laurea”, con<br />

un testo effettivamente leggibile solo<br />

dall’autore e da pochi altri confratelli <strong>di</strong><br />

chissà quale setta occulta. A lettura<br />

ultimata, possiamo affermare con sicurezza<br />

che non è questo il caso: le citazioni<br />

da Propp sono assolutamente non<br />

invasive, e verso il finire del libro si<br />

incomincia ad<strong>di</strong>rittura a intuire il significato<br />

<strong>di</strong> “proprietà croma”.<br />

Più genericamente, la lettura scorre<br />

via piacevole, con uno stile <strong>di</strong>vulgativo<br />

– quando non colloquiale – accattivante<br />

sia per l’hardcore gamer già “imparato”<br />

che per il lettore occasionale.<br />

L’analisi inizia doverosamente con la<br />

genesi <strong>di</strong> Donkey Kong (già accennata<br />

da Ravanelli nell’intro) e prosegue,<br />

a forza <strong>di</strong> indepth, fino al <strong>di</strong>scusso Super<br />

Mario Sunshine, non senza volgere<br />

l’attenzione al mondo esterno,<br />

per meglio collocare le avventure mariane<br />

nel gamebiz dell’epoca.<br />

Come non poteva essere altrimenti,<br />

grande attenzione è rivolta al gameplay,<br />

che viene accuratamente scomposto<br />

in fattori primi a loro volta analizzati<br />

nei minimi dettagli, ricercandone<br />

la fonte <strong>di</strong> ispirazione o puntualizzandone<br />

la componente <strong>di</strong> novità.<br />

Tuttavia, Mario non è solo gameplay,<br />

e ogni istanza del franchise si<br />

preoccupa anche <strong>di</strong> raccontare una<br />

storia. Si tratta <strong>di</strong> trame all’apparenza<br />

semplicistiche e infantili, ma che nascondono<br />

un approfon<strong>di</strong>to stu<strong>di</strong>o del<br />

mezzo. Le storie orchestrate dalla<br />

truppa <strong>di</strong> Miyamoto vanno infatti considerate<br />

in funzione dello stile <strong>di</strong> gioco<br />

che si vuole assegnare ad un determinato<br />

titolo, nonché dei limiti imposti<br />

dall’hardware. Emblematica in proposito<br />

è la genesi della caratterizzazione<br />

grafica del personaggio Jumpman, ma<br />

gli esempi si sprecano, e questo legame<br />

trama-gameplay è uno degli argomenti<br />

meglio trattati dal libro. Peccato<br />

quin<strong>di</strong> che un titolo dalla storia sensazionale<br />

e dall’originalissimo umorismo<br />

come Mario & Luigi Superstar Saga,<br />

riceva da Babich solamente una menzione<br />

nel capitolo degli spin-off. Si<br />

tratta forse dell’unico <strong>di</strong>fetto macroscopico<br />

attribuibile all’opera.<br />

Una curiosità: a pagina 91, Babich<br />

riporta uno stralcio da Game Over, <strong>di</strong><br />

David Sheff. In tale saggio, Sheff criticava<br />

Super Mario World definendolo:<br />

“una delusione, soprattutto se paragonato<br />

a un gioco che era stato lanciato<br />

per la console a 16 bit <strong>di</strong> Sega” e rife-<br />

38<br />

rendosi ovviamente a Sonic the edgehog.<br />

Una presa <strong>di</strong> posizione tanto<br />

netta quanto <strong>di</strong>scutibile, e che Babich<br />

giustamente demolisce senza pietà.<br />

Però nel suo impianto accusatorio, egli<br />

si produce in una campagna anti-sonic<br />

parimenti <strong>di</strong>scutibile, soprattutto nella<br />

conclusione: “Caduta la <strong>di</strong>cotomia Sega/Nintendo,<br />

con la conversione della<br />

prima a produttrice esclusivamente <strong>di</strong><br />

software, l’importanza me<strong>di</strong>atica rivestita<br />

dal porcospino scemerà drasticamente,<br />

rivelando che se si vuole paragonare<br />

la squadra <strong>di</strong> Miyamoto ai Beatles,<br />

quella <strong>di</strong> Naka va accostata non<br />

tanto ai Rolling Stones, ma al massimo<br />

ai Monkees.” Nonostante Babich non<br />

<strong>di</strong>ca il falso sulla decrescente importanza<br />

me<strong>di</strong>atica <strong>di</strong> Sonic (ma del resto<br />

Mario non naviga in acque tanto migliori),<br />

i fan del porcospino come chi<br />

scrive proveranno un certo sconcerto<br />

per l’accostamento Sonic-Monkees!<br />

Azzardati paralleli ludo-musicali a<br />

parte. Azioni. Interazioni. Esplorazioni<br />

è un libro che riesce nell’impresa <strong>di</strong><br />

raccontare una delle più importanti<br />

serie <strong>di</strong> videogames. Aspettiamo adesso<br />

un secondo saggio che costringa il<br />

Maestro Miyamoto a sostare almeno<br />

per un po’ in una pagina e ci racconti<br />

<strong>di</strong> un’altra saga fondamentale, Zelda.<br />

[<strong>Ring</strong> è] problemi e Problemi<br />

Oggi me la cazzecciavo dal mio<br />

negoziante <strong>di</strong> fiducia. Gli faccio:<br />

“Sai che sto gioco (Onimusha 3)<br />

fa veramente cagare?"<br />

E lui mi fa: “Sai quella donna<br />

che è entrata 5 minuti fa? è mia<br />

moglie. Ti sembrava la faccia <strong>di</strong><br />

una a cui stamattina ho chiesto il<br />

<strong>di</strong>vorzio?”<br />

Confesso <strong>di</strong> non essere stato in<br />

grado <strong>di</strong> fornire una risposta imme<strong>di</strong>ata.<br />

Cryu

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