Ring 013 - Parliamo di Videogiochi
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:PEOPLE: <strong>Ring</strong>#13<br />
Think Little<br />
<strong>di</strong> Gatsu<br />
«…e passiamo alla prossima notizia. È spirato oggi all’età <strong>di</strong> 56<br />
anni Gunpei Yokoi, l’inventore del famoso Game Boy Nintendo.<br />
Gunpei era in auto con il collega Etsuo Kisoo, quando, a seguito<br />
<strong>di</strong> una brusca frenata, il veicolo sul quale i due si trovavano ha<br />
tamponato un camion in coda sulla statale per Kyoto. I due, scesi<br />
dall’auto per controllare i danni, sono stati falciati dalla vettura<br />
guidata da Iwao Tsushima, a bordo della quale era presente<br />
anche la moglie. Etsuo Kisoo se l’è cavata con qualche costola<br />
rotta, mentre per il celebre ingegnere non c’è stato nulla da fare.<br />
Yokoi, la cui situazione critica è precipitata durante il trasporto<br />
verso l’ospedale, è stato <strong>di</strong>chiarato clinicamente morto due<br />
ore dopo il suo arrivo. Lievi escoriazioni per i due coniugi. Cambiando<br />
argomento, scopriamo insieme i dettagli delle nuove avventure<br />
sessuali <strong>di</strong> Paola Barale…»<br />
<strong>Ring</strong> si ricorda quel 4 ottobre 1997 in<br />
cui perfino la Rai de<strong>di</strong>cò un piccolo<br />
spazio alla notizia della morte <strong>di</strong> Gunpei<br />
Yokoi. Un uomo a cui i videogiochi<br />
devono molto, e a cui Nintendo deve<br />
anche <strong>di</strong> più. Ma chi era davvero questo<br />
giapponese smilzo e sorridente?<br />
Signore e signori, Mr. 160.000.000-<strong>di</strong>-<br />
Game-Boy-nel-mondo!<br />
::UltraYokoi::<br />
C’è da <strong>di</strong>re che Gunpei Yokoi assomigliava<br />
un po’ ad uno <strong>di</strong> quegli eroi solitari<br />
<strong>di</strong> cui nessuno si ricorda mai se<br />
non per dovere, ma senza i quali adesso<br />
saremmo da altre parti e probabilmente<br />
staremmo anche peggio. Una<br />
specie <strong>di</strong> corrispondente videolu<strong>di</strong>co<br />
dell’inventore della pomata contro le<br />
emorroi<strong>di</strong>, per <strong>di</strong>re.<br />
Nato nel settembre del 1941, Yokoi<br />
crebbe a Kyoto, città che in seguito<br />
<strong>di</strong>verrà celebre in occidente per essere<br />
la sede del quartier generale Nintendo,<br />
ma che all’epoca era nota più che altro<br />
per essere la ex-capitale imperiale del<br />
Giappone e per l’enorme quantità <strong>di</strong><br />
beni culturali che custo<strong>di</strong>va. Kyoto ebbe<br />
anche la fortuna <strong>di</strong> scampare ai<br />
bombardamenti della Seconda Guerra<br />
Mon<strong>di</strong>ale, durante i quali, se ci fossero<br />
stati, Yokoi sarebbe quasi inevitabilmente<br />
passato a miglior vita cercando<br />
<strong>di</strong> sfamarsi con tortine <strong>di</strong> terra [cit.].<br />
Nel 1965 si laureò alla Doshinsha<br />
University in ingegneria elettronica, e<br />
fu imme<strong>di</strong>atamente assunto da una<br />
compagnia del posto, una certa Nintendo.<br />
All’epoca Nintendo era famosa<br />
per le carte da gioco plastificate che<br />
produceva e per i suoi raffinati set da<br />
mah-jong [cfr. Me Nintendo, <strong>Ring</strong>#1-<br />
2]. Non sembrava certo il posto adatto<br />
per un ingegnere elettronico, ma lo<br />
stesso Gunpei rivelò successivamente<br />
nella sua autobiografia che scelse Nintendo<br />
principalmente perché si trovava<br />
vicino alla sua residenza. Inizialmente<br />
Gunpei <strong>di</strong>venne una sorta <strong>di</strong> supervisore:<br />
si aggirava famelico fra le linee<br />
<strong>di</strong> produzione, controllando i sistemi e<br />
assicurandosi che i tempi <strong>di</strong> consegna<br />
fossero rispettati.<br />
Circa un anno dopo, trafficando per<br />
<strong>di</strong>vertimento nel tempo libero, Yokoi<br />
se ne uscì con il suo primo giocattolo,<br />
Ultra Hand, una sorta <strong>di</strong> mano <strong>di</strong> plastica<br />
che poteva raccogliere degli oggetti<br />
a <strong>di</strong>stanza grazie ad un “braccio”<br />
esten<strong>di</strong>bile. Nintendo accettò <strong>di</strong> produrre<br />
il giocattolo e il successo fu così<br />
clamoroso (vennero venduti 1,2 milioni<br />
<strong>di</strong> pezzi) che da quel momento in<br />
poi l’azienda decise <strong>di</strong> abbandonare il<br />
mercato delle carte per de<strong>di</strong>carsi a<br />
quello dei giocattoli.<br />
Promosso a capo del settore RD1 <strong>di</strong><br />
Nintendo (Reasearch and Development),<br />
per molti anni Yokoi si occupò<br />
<strong>di</strong> creare “hit lu<strong>di</strong>ci”, impiegando ogni<br />
volta una dose maggiore <strong>di</strong> tecnologia.<br />
Fra le sue creazioni vale la pena citare<br />
Ultra Machine, una riproduzione in piccola<br />
scala <strong>di</strong> una macchina spara palline<br />
per aspiranti giocatori <strong>di</strong> baseball e<br />
Love Tester (rilasciato nel 1969, negli<br />
anni del peace & love cosmico), una<br />
sorta <strong>di</strong> “misuratore <strong>di</strong> feeling” fra due<br />
innamorati. In sostanza la coppia si<br />
doveva tenere per mano e infilare le<br />
mani rimanenti (sempre che non fossero<br />
infilate da altre parti) all’interno<br />
del Love Tester. L’aggeggio in realtà<br />
misurava la corrente che passava fra i<br />
due, <strong>di</strong>pendente da quanto strette (e<br />
sudate) erano le loro mani. Uno sporco<br />
stratagemma che però funzionò egregiamente<br />
(lo stesso Yokoi ammise che<br />
uno dei motivi per cui l’aveva progettato<br />
era quello <strong>di</strong> tenere per mano il<br />
maggior numero <strong>di</strong> ragazze possibili…).<br />
Venne poi il turno <strong>di</strong> Ele-conga, un<br />
tamburo funzionante a cartucce, ognuna<br />
delle quali conteneva un <strong>di</strong>verso<br />
44<br />
[Gunpei Yokoi]<br />
tipo <strong>di</strong> musica, e quello <strong>di</strong> Time Shock,<br />
un gioco dove bisognava inserire dei<br />
supporti in plastica dentro i buchi giusti<br />
prima dello scadere del tempo, pena<br />
l’“esplosione” del tutto (qualcosa<br />
del genere arrivò anche in Italia, se<br />
<strong>Ring</strong> non ricorda male).<br />
Negli anni ’70 Yokoi si de<strong>di</strong>cò agli<br />
arcade meccanici, con Wild Gunman<br />
(1974), Duck Hunt (non quello che<br />
pensate voi, ma quasi - 1977) e Battle<br />
Shark Skyhawk. Tutti questi giochi utilizzavano<br />
un sistema simile: film in<br />
16mm erano proiettati su uno schermo,<br />
e il giocatore poteva sparare e<br />
abbattere i personaggi dei filmati con<br />
un principio simile a quello che si usa<br />
ancora oggi per i giochi <strong>di</strong> questo genere<br />
(avete presente lo schermo riflesso<br />
nello specchio e bla bla bla?).<br />
All’inizio degli ‘80, con il neo arrivato<br />
Shigeru Miyamoto sotto la sua ala protettiva,<br />
Yokoi trasportò Nintendo nel<br />
mondo dei videogames, progettando le<br />
prime postazioni per Mario Bros. e<br />
Donkey Kong. Fu inoltre lui a occuparsi<br />
dello sviluppo dei celebri Game &<br />
Watch, e sempre lui fu l’inventore della<br />
crocetta <strong>di</strong>rezionale (1983), probabilmente<br />
una delle innovazioni più importanti<br />
mai introdotte nell’industria<br />
dei videogiochi. Nel 1985 Nintendo rilasciò<br />
il fortunatissimo NES (per una<br />
storia più dettagliata, vi rimando ancora<br />
ai Me Nintendo su <strong>Ring</strong>#1-2), al<br />
cui successo Gunpei contribuì nuovamente,<br />
essendo la mente <strong>di</strong>etro Metroid<br />
e Kid Icarus. Il clamoroso successo<br />
dell’accoppiata NES + Game &<br />
Watch spinse allora Nintendo a considerare<br />
l’ipotesi <strong>di</strong> una unità portatile<br />
dotata <strong>di</strong> prestazioni superiori a quella<br />
dei Game & Watch, e Yokoi sembrò<br />
inevitabilmente l’uomo giusto a realizzarla.<br />
Con queste premesse nacque il Game<br />
Boy, debuttando sul mercato nel<br />
1989 e consacrando definitivamente il