Italiano L2 con i film: due proposte Anna Elena Cantatori 55
L’uso del cinema nella <strong>di</strong>dattica dell’italiano L2 nasce dalla mia passione per quest’arte, dal desiderio <strong>di</strong> trasmetterla ai miei studenti e dalla sperimentazione <strong>di</strong> nuove tecniche <strong>di</strong> insegnamento 1 . Il film <strong>di</strong>venta il filo conduttore dell’attività <strong>di</strong> tutto il laboratorio; per i ragazzi del laboratorio <strong>di</strong> livello A1/A2, secondo il QCERL, dell’IIS Montale <strong>di</strong> Cinisello ho scelto Basta guardare il cielo, The mighty nella versione originale, film statunitense del 1998, <strong>di</strong> Peter Chelsom, che narra l’amicizia tra due ragazzi, mentre per il corso per i genitori degli studenti dello stesso istituto, anche loro <strong>di</strong> livello A1, secondo il QCERL, ho scelto il film <strong>di</strong> Silvio Sol<strong>di</strong>ni Pane e Tulipani, una storia italiana attuale, una comme<strong>di</strong>a a lieto fine, senza scene scabrose o che potessero urtare la sensibilità dei miei studenti e con un buon equilibrio tra il parlato e l’azione. Mi ha spinto in questa <strong>di</strong>rezione anche la curiosità per l’uso <strong>di</strong> strumenti multime<strong>di</strong>ali, la consapevolezza <strong>di</strong> come sia più facile catturare l’attenzione degli studenti con un testo proiettato su uno schermo, piuttosto che scritto in un libro e il desiderio <strong>di</strong> far arrivare i miei studenti a scoprire il piacere della lettura, attraverso il cinema. I film sono stati <strong>di</strong>visi in 12 parti e <strong>di</strong> ognuna è stata scelta una sequenza oggetto <strong>di</strong> un’attività. Le sequenze sono state presentate nell’or<strong>di</strong>ne in cui si susseguivano nel film, alternando attività <strong>di</strong> comprensione e produzione orale e scritta; l’ultimo giorno è prevista la visione integrale del film. Per motivi <strong>di</strong>dattici, nel laboratorio per i ragazzi sono state privilegiate attività <strong>di</strong> produzione scritta e <strong>di</strong> rinforzo grammaticale, mentre in quello per i genitori ci si è de<strong>di</strong>cati soprattutto alla comprensione e produzione orale. Nella scelta delle sequenze da <strong>di</strong>dattizzare, bisogna prestare la massima attenzione a non tralasciare qualche passaggio in<strong>di</strong>spensabile per la comprensione della trama nel suo insieme. E’ un errore che ho fatto, quando del film Basta guardare il cielo non ho proposto la sequenza in cui i due ragazzi si mettono d’accordo per andare insieme a una festa. Non avevo trovato un utilizzo adatto per questi pochi minuti, non riuscivo a incastrarla nell’alternanza tra attività orali e scritte e sinceramente non mi sembrava fondamentale. Sono stati gli studenti che mi hanno fatto riflettere su quanto fosse importante questo passaggio per capire come si sblocca il rapporto fra i due ragazzi. La proposta <strong>di</strong> lavorare sul film è stata accolta inizialmente con piacere dagli studenti, che si aspettavano la visione tra<strong>di</strong>zionale da cima a fondo, a cui avrebbe fatto seguito la consegna <strong>di</strong> scrivere il riassunto della storia. Quando invece ho spiegato che avremmo visto solo un film per tutto l’anno, e non in un’unica volta, hanno manifestato una certa delusione. Nel corso degli incontri successivi, hanno chiesto più volte <strong>di</strong> vedere tutto il film, sostenendo dapprima che non riuscivano a capire la trama, e in seguito che non ricordavano più gli antefatti. Ho sempre rimandato la visione integrale all’ultimo giorno per i seguenti motivi: alcune attività favoriscono l’attivazione dell’expectancy grammar, i ragazzi hanno un riscontro della giustezza delle ipotesi formulate, e la loro autostima ne esce rafforzata; il <strong>di</strong>battito che nasce spontaneo dopo la visione 1 Ho imparato queste nuove tecniche partecipando ai seminari “Il video in attività”e “Come <strong>di</strong>dattizzare un intero film” condotti da Matteo Broggini presso Il Centro <strong>di</strong> Lingua e Cultura Italiana, a <strong>Milano</strong> nel 2010 e nel 2011. L’idea iniziale, nonché la scelta del film per i ragazzi, è frutto della partecipazione alla sperimentazione del cofanetto “Viaggi nelle storie. Frammenti <strong>di</strong> cinema per narrare” <strong>di</strong> Costanza Bargellini e Silvana Cantù, Fondazione ISMU, 2008. 56