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Valutazione di efficacia di un antiangiogenetico (Bevacizumab)

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<strong>un</strong>a riduzione parziale (PR) (cioè <strong>un</strong>a riduzione del 30% o più del <strong>di</strong>ametro maggiore <strong>di</strong><br />

ciasc<strong>un</strong>a lesione) delle lesioni secondarie con ulteriore beneficio <strong>di</strong>mostrato<br />

tramite accertamenti strumentali in seguito ad <strong>un</strong>a me<strong>di</strong>a <strong>di</strong> altri 3 cicli <strong>di</strong> trattamento. Al<br />

momento attuale tali pazienti stanno continuando la terapia <strong>di</strong> mantenimento con<br />

l‟anticorpo monoclonale con buona tollerabilità, senza il riscontro <strong>di</strong> eventi avversi ad esso<br />

associati.<br />

La risposta al trattamento è stata così importante in due pazienti tanto che abbiamo<br />

deciso <strong>di</strong> sottoporle ad intervento <strong>di</strong> resezione delle singole metastasi epatiche (dopo aver<br />

opport<strong>un</strong>amente rispettato i 28 giorni <strong>di</strong> intervallo libero dal <strong>Bevacizumab</strong>, come previsto<br />

dallo stu<strong>di</strong>o), riportando in <strong>un</strong> caso <strong>un</strong>a risposta completa patologica.<br />

Tale decisione è stata presa alla luce dei positivi risultati riportati da numerosi trials clinici<br />

che hanno <strong>di</strong>mostrato la fattibilità <strong>di</strong> intervento <strong>di</strong> metastasectomia epatica in casi<br />

selezionati <strong>di</strong> pazienti affette da malattia mammaria con <strong>di</strong>ffusione limitata in tale sede.<br />

[99]. Anche queste donne dopo l‟intervento hanno continuato con il solo anticorpo<br />

(me<strong>di</strong>ana <strong>di</strong> 30 cicli <strong>di</strong> <strong>Bevacizumab</strong> <strong>di</strong> mantenimento) e le rivalutazioni successive hanno<br />

sino ad ora confermato la risposta completa ottenuta con la resezione.<br />

Uguale risultato (CR) hanno ottenuto altre tre pazienti le quali, pertanto, stanno<br />

continuando la somministrazione <strong>di</strong> mantenimento dell‟anticorpo monoclonale, considerata<br />

la buona tollerabilità che non ne preclude il suo uso; due, invece, hanno presentato<br />

stabilità <strong>di</strong> malattia (SD) che si conservano tutt‟ora come evidenziato dagli esami<br />

strumentali (TC) <strong>di</strong> rivalutazione.<br />

Infine, tre pazienti con secondarismi <strong>di</strong>ffusi a livello scheletrico, polmonare ed epatico<br />

sono andate incontro a progressione <strong>di</strong> malattia (PD) per cui intraprendevano <strong>un</strong> terapia <strong>di</strong><br />

seconda linea palliativa, con successivo exitus. Solo due delle <strong>di</strong>ciotto pazienti prese in<br />

Maria Pittalis<br />

<strong>Valutazione</strong> <strong>di</strong> <strong>efficacia</strong> <strong>di</strong> <strong>un</strong> <strong>antiangiogenetico</strong> (<strong>Bevacizumab</strong>) associata a chemioterapia in pazienti con carcinoma<br />

della mammella metastatico<br />

Tesi <strong>di</strong> dottorato in scienze Biome<strong>di</strong>che-Epidemiologia molecolare dei tumori<br />

Università degli Stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> Sassari<br />

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