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Valutazione di efficacia di un antiangiogenetico (Bevacizumab)

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Negli ultimi anni la ricerca sui nuovi farmaci antineoplastici si è concentrata<br />

sull‟identificazione <strong>di</strong> terapie più specifiche e quin<strong>di</strong> meno tossiche.<br />

La terapia a bersaglio molecolare (o target therapy) è mirata: ciò significa che la sua<br />

azione è specifica soltanto per il “bersaglio‟ contro cui è <strong>di</strong>retta e che è presente soltanto<br />

nelle cellule tumorali. I‟ obiettivo può essere <strong>un</strong> recettore presente sulla superficie o all‟<br />

interno della cellula neoplastica: in entrambi i casi si tratta <strong>di</strong> componenti in<strong>di</strong>spensabili per<br />

la crescita della cellula, che sono bloccati e non possono più svolgere la loro azione.<br />

Her-2 nel carcinoma mammario e k-ras nel tumore del colon-retto sono due esempi <strong>di</strong><br />

bersagli molecolari ed hanno il significato <strong>di</strong> fattori pre<strong>di</strong>ttivi <strong>di</strong> risposta.<br />

Nonostante sia noto il meccanismo d‟azione del <strong>Bevacizumab</strong>, ad oggi non esiste <strong>un</strong><br />

bersaglio molecolare specifico che possa in<strong>di</strong>rizzarci nella selezione del paziente da<br />

trattare con questo <strong>antiangiogenetico</strong>.<br />

Nello stu<strong>di</strong>o in questione abbiamo cercato <strong>di</strong> riscontrare <strong>un</strong>a possibile correlazione tra le<br />

caratteristiche molecolari della neoplasia primitiva e/o delle lesioni secondarie con<br />

l‟andamento clinico registrato durante il trattamento e nella fase del follow-up <strong>di</strong> malattia.<br />

In particolare, l‟indagine imm<strong>un</strong>oistochimica del VEGF e del VEGFR che abbiamo<br />

considerato come possibili marcatori surrogati <strong>di</strong> pre<strong>di</strong>ttività <strong>di</strong> risposta al trattamento non<br />

ha evidenziato alc<strong>un</strong>a significatività statistica: infatti, le risposte obiettive ottenute non<br />

erano associate con queste variabili così come il tempo alla progressione.<br />

In letteratura <strong>di</strong>versi trial hanno ricercato <strong>di</strong> evidenziare dei biomarcatori <strong>di</strong> risposta come<br />

fattori pre<strong>di</strong>ttivi <strong>di</strong> out come clinico nelle pazienti trattate con il <strong>Bevacizumab</strong>. In <strong>un</strong>‟analisi<br />

retrospettiva dello stu<strong>di</strong>o AVF2119g tra i <strong>di</strong>versi fattori biomolecolari presi in qualità <strong>di</strong><br />

surrogati <strong>di</strong> risposta alla terapia, il solo VEGFA espresso dalle cellule endoteliali tumorali<br />

ha mostrato <strong>un</strong>a significatività prognostica, dato, tra l‟altro non validato da altri stu<strong>di</strong>.<br />

Maria Pittalis<br />

<strong>Valutazione</strong> <strong>di</strong> <strong>efficacia</strong> <strong>di</strong> <strong>un</strong> <strong>antiangiogenetico</strong> (<strong>Bevacizumab</strong>) associata a chemioterapia in pazienti con carcinoma<br />

della mammella metastatico<br />

Tesi <strong>di</strong> dottorato in scienze Biome<strong>di</strong>che-Epidemiologia molecolare dei tumori<br />

Università degli Stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> Sassari<br />

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