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2 - Parliamo di Videogiochi

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:INDEPTH: Ring#2<br />

ture sociali: da quella <strong>di</strong> tipo<br />

occidentale a quelle delle tribù<br />

più selvagge.<br />

Quale, degli atteggiamenti<br />

“corali” <strong>di</strong> Ico e Yorda, è quello<br />

che si è visto il maggior numero<br />

<strong>di</strong> volte?<br />

Ecco un secondo strato della<br />

caratterizzazione dei due protagonisti:<br />

i due incarnano pe<strong>di</strong>ssequamente<br />

la concezione della<br />

“coppia” presente nella mentalità<br />

collettiva: fattezze e caratteri<br />

opposti (ricor<strong>di</strong>amo qui<br />

le <strong>di</strong>fferenze somatiche, le domande<br />

<strong>di</strong> Ico ed il silenzio <strong>di</strong><br />

Yorda, e molto altro), eppure<br />

comuni, nel profondo. Entrambi<br />

si ritrovano infatti confinati nella<br />

fortezza, senza speranze <strong>di</strong><br />

sopravvivere.<br />

Tenere per mano Yorda,<br />

nell’economia del gameplay, ha<br />

un duplice valore. A volte è irrinunciabile:<br />

per <strong>di</strong>fenderla più<br />

efficacemente dagli attacchi<br />

delle ombre, o per rendere possibile<br />

la materializzazione <strong>di</strong><br />

particolari passaggi. Per il resto<br />

è accessorio: la fanciulla viene<br />

condotta per mano per evitare<br />

tempi morti durante l’esplorazione.<br />

Che sia irrinunciabile o accessorio,<br />

è rilevante il fatto che<br />

tenere Yorda per mano,<br />

(perpetuando in tale modo<br />

un comportamento universalmente<br />

riconosciuto come<br />

“gesto d’amore”) ha un ruolo<br />

fondamentale nell’ambito<br />

del titolo.<br />

Uno dei due perni sui quali si<br />

basa l’intero gameplay: l’altro,<br />

essenziale per il proseguimento,<br />

è la collaborazione.<br />

I due devono collimare, per<br />

proseguire. Sono una “entità unica”<br />

<strong>di</strong>visa in due corpi, <strong>di</strong> cui<br />

il giocatore controlla una metà.<br />

Sono, necessari l’uno all’altra,<br />

poiché nell’aiutarsi il beneficio<br />

che traggono è comune.<br />

Ora, togliete i riferimenti videolu<strong>di</strong>ci<br />

al precedente paragrafo.<br />

Avrete il messaggio lanciato<br />

da Ueda: il vero significato<br />

della parola “amore”. La<br />

sua accezione più nitida, avulsa<br />

da tutti gli elementi secondari<br />

che ne hanno decretato la capitolazione<br />

nell’epoca attuale.<br />

Un messaggio straor<strong>di</strong>nario<br />

nella sua semplicità: no, non si<br />

faranno <strong>di</strong>vagazioni romanti-<br />

che. Si prenderà coscienza che<br />

Ico è il primo titolo in grado <strong>di</strong><br />

comunicare il proprio significato<br />

attraverso il gameplay.<br />

_____________Essenzialità<br />

Ma non è finita. Il capolavoro<br />

Sony è infatti foriero <strong>di</strong> un ulteriore<br />

significato: e per spiegarlo,<br />

torniamo per l’ennesima<br />

volta a parlare <strong>di</strong> archetipi e<br />

stimolazione <strong>di</strong>retta.<br />

La Regina è il personaggio<br />

che ci interessa: oltre ad essere<br />

la malvagia figura muliebre <strong>di</strong><br />

turno, essa colpisce per la sua<br />

somiglianza a Yorda: somiglianza<br />

che ha portato molti ad identificarla<br />

con la madre. Ricor<strong>di</strong>amoci<br />

<strong>di</strong> quest’impressione.<br />

Altra stimolazione <strong>di</strong>retta: il<br />

castello, il mare, il cielo. Tre<br />

elementi estesi, giganteschi, i<br />

cui contorni sono sfumati da<br />

luci ora abbacinanti, ora quasi<br />

assenti. Quale l’impressione suscitata<br />

da un simile impianto<br />

scenico? Il ricordo d’infanzia.<br />

L’atmosfera favolistica ed irreale<br />

fatta <strong>di</strong> ricor<strong>di</strong> che si fanno<br />

man mano sempre meno niti<strong>di</strong>,<br />

soprattutto nella componente<br />

visiva. Il retrogusto malinconico<br />

che si assapora tanto negli spazi<br />

del castello quanto nel richiamare<br />

alla mente un (piacevole)<br />

ricordo del periodo in<br />

cui il mondo era, nelle <strong>di</strong>mensioni<br />

e nel funzionamento,<br />

troppo grande perché noi potessimo<br />

comprenderlo appieno.<br />

Proce<strong>di</strong>amo. Ico deve uscire<br />

dal castello: per farlo, non c’è<br />

altra via se non sconfiggere la<br />

Regina.<br />

Prima dello scontro finale, a<br />

partire dal momento in cui si ritorna<br />

nel salone iniziale, alcuni<br />

elementi degni <strong>di</strong> essere colti si<br />

prospettano agli occhi del giocatore.<br />

20<br />

La Regina rivela <strong>di</strong> voler utilizzare<br />

il corpo <strong>di</strong> Yorda perché<br />

il suo va gradualmente <strong>di</strong>sfacendosi:<br />

queste brevi parole,<br />

assieme all’impressione materna<br />

della nemica finale ed all’atmosfera<br />

da ricordo infantile,<br />

suggeriscono una riflessione<br />

che l’autore muove, riguardo al<br />

gap generazionale. Senza perderci<br />

in eccessivi <strong>di</strong>battimenti,<br />

è possibile notare come il più<br />

<strong>di</strong>ffuso degli errori che i genitori<br />

commettono, <strong>di</strong> norma, nell’educazione<br />

dei figli, è il voler<br />

imporre loro il proprio modello<br />

<strong>di</strong> vita. Errore: sbagliato alla luce<br />

delle lapalissiane <strong>di</strong>fferenze<br />

che contrad<strong>di</strong>stinguono due generazioni<br />

<strong>di</strong>fferenti, a prescindere<br />

dalla quantità <strong>di</strong> anni che<br />

le separa. Nello spingere i figli<br />

a condurre un’esistenza uguale<br />

alla propria, i la categoria dei<br />

genitori commette un altro grave<br />

sbaglio: considerare la progenie<br />

quale semplice emanazione<br />

del proprio essere. Una<br />

sorta <strong>di</strong> traccia del loro passaggio<br />

sul mondo.<br />

In virtù <strong>di</strong> questo, le analogie<br />

tra queste considerazioni ed il<br />

comportamento della regina<br />

appaiono dunque ovvie.<br />

Per concludere, ecco che le<br />

corna del giovanissimo protagonista<br />

si colorano <strong>di</strong> significato:<br />

esse sono una male<strong>di</strong>zione.<br />

Non solo, esse sono la causa<br />

per cui gli è stato imposto il<br />

sacrificio. Un’amara considerazione:<br />

Ico non è libero. Ico è<br />

malvisto, allontanato, sacrificato<br />

con il consenso della sua<br />

stessa famiglia. Ico aspira alla<br />

libertà, e per aprirsi la via al<br />

confronto con la Regina, oltre al<br />

quale la libertà giace, deve ne-

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