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2 - Parliamo di Videogiochi

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:FRAMES: Ring#2<br />

due mo<strong>di</strong> <strong>di</strong> intendere il videogioco,<br />

ed a questo proposito è<br />

essenziale una sua <strong>di</strong>chiarazione<br />

<strong>di</strong>venuta celebre:”Non penso<br />

<strong>di</strong> poter fare un buon action game,<br />

preferisco raccontare storie”.<br />

Ecco qui la chiave.<br />

Il gioco <strong>di</strong> ruolo in primo<br />

luogo deve raccontare storie,<br />

anzi, meglio, deve creare<br />

storie con l’aiuto <strong>di</strong> tutti i<br />

giocatori coinvolti. Ovviamente<br />

Sakaguchi esagera, ogni<br />

episo<strong>di</strong>o <strong>di</strong> Final Fantasy ci<br />

racconta certamente una bella<br />

storia, ma ci costringe troppo<br />

spesso a combattere per ingannare<br />

il tempo. E questo è purtroppo<br />

un grave <strong>di</strong>fetto <strong>di</strong> tutti<br />

gli RPG <strong>di</strong> stampo nipponico (e<br />

non solo), quello <strong>di</strong> rendere<br />

valida l’equazione “gameplay<br />

<strong>di</strong> un RPG = tanti combattimenti<br />

+ compraven<strong>di</strong>ta<br />

<strong>di</strong> armi/oggetti + un paio <strong>di</strong><br />

enigmi insulsi”. Nel prossimo<br />

paragrafo vi <strong>di</strong>mostrerò che esistono<br />

numerose situazioni che<br />

vengono totalmente escluse<br />

dagli RPG per computer/ console<br />

per pigrizia creativa e per<br />

insuperabili (?) limiti hardware.<br />

__________Venezia Dismal<br />

Pren<strong>di</strong>amo ora in analisi il<br />

background perfettamente plausibile<br />

<strong>di</strong> un personaggio <strong>di</strong><br />

Vampiri: I Secoli Bui, versione<br />

me<strong>di</strong>evale <strong>di</strong> Vampiri :<br />

La Masquerade:<br />

«Valentino Venier nasce a<br />

Ve-nezia nell’anno del Signore<br />

1167 d.C. La sua famiglia, i Venier,<br />

appartiene alla casta dei<br />

piccoli mercanti <strong>di</strong> spezie, molto<br />

<strong>di</strong>ffusa all’epoca. Valentino<br />

cresce in una con<strong>di</strong>zione economica<br />

abbastanza sod<strong>di</strong>sfacente,<br />

tanto che il padre, Mario, si può<br />

permettere l’acquisto <strong>di</strong> una<br />

lussuosa abitazione nelle vicinanze<br />

<strong>di</strong> Piazza San Marco (<strong>di</strong>venuta<br />

poi residenza fissa della<br />

famiglia), una villa nell’entroterra<br />

veneto e decine <strong>di</strong> ettari<br />

<strong>di</strong> terra lavorati da conta<strong>di</strong>ni al<br />

suo servizio. All’età <strong>di</strong> 5 anni<br />

Valentino inizia ad essere seguito<br />

da un maestro che lo inizia<br />

alla scienza e alla filosofia.<br />

Pochi anni più tar<strong>di</strong> un secondo<br />

maestro si aggiunge al primo<br />

con il compito <strong>di</strong> rendere Valentino<br />

un provetto musicista. Valentino<br />

impara a suonare la fidula<br />

e l’arpa, sua grande passione.<br />

Il 12 giugno 1180 d.C. la madre<br />

viene rinvenuta annegata in<br />

un canale. Viene accusato <strong>di</strong><br />

omici<strong>di</strong>o Gustavo Tonon, grande<br />

rivale del padre, che però<br />

viene rilasciato per mancanza<br />

<strong>di</strong> prove. Valentino rimane<br />

sconvolto dall’accaduto e da<br />

quel momento viene tormentato<br />

ininterrottamente da incubi<br />

e visioni. Il padre, anche lui<br />

molto provato, si rinchiude in<br />

sé stesso e si de<strong>di</strong>ca esclusivamente<br />

ai suoi affari, facendo<br />

decadere drasticamente il rapporto<br />

padre-figlio che fino a<br />

quel momento non si era mai<br />

incrinato.<br />

All’età <strong>di</strong> 20 anni inizia a frequentare<br />

Caterina Valdor, una<br />

splen<strong>di</strong>da ragazza <strong>di</strong> Venezia<br />

proveniente da una famiglia <strong>di</strong><br />

rinomati mercanti <strong>di</strong> stoffe, con<br />

la quale si sposa due anni dopo.<br />

Caterina si ammala però<br />

durante la gravidanza <strong>di</strong> un<br />

male incurabile e perisce durante<br />

il parto, portandosi con<br />

sé anche Roberto, il figlio appena<br />

nato <strong>di</strong> Valentino.<br />

Sconvolto, Valentino, abbandona<br />

il padre e la sua città natale<br />

per viaggiare senza meta<br />

in tutta Europa, alla ricerca <strong>di</strong><br />

un buon motivo per continuare<br />

a vivere. Dopo aver girovagato<br />

a lungo, giunge finalmente a<br />

Parigi, dove ha occasione <strong>di</strong> conoscere<br />

e <strong>di</strong> conversare con alcuni<br />

dei più importanti filosofi<br />

dell’epoca. E’ qui che si stabilisce<br />

per alcuni mesi, guadagnandosi<br />

da vivere come trovaliere.<br />

E’ a Parigi che viene a<br />

conoscenza della morte del<br />

padre, defunto <strong>di</strong> morte naturale<br />

il 6 <strong>di</strong>cembre 1190. Valentino<br />

mantiene i rapporti con la<br />

famiglia <strong>di</strong> Caterina, scrivendo<br />

perio<strong>di</strong>camente corpose lettere<br />

e concedendo loro anche qualche<br />

spora<strong>di</strong>ca visita.<br />

Durante la sua permanenza<br />

in città conosce Vla<strong>di</strong>mir Enrique,<br />

attore <strong>di</strong> teatro drammatico<br />

e grande appassionato<br />

d’arpa. Fra i due nasce un’ami-<br />

8<br />

cizia molto forte, tanto che Vla<strong>di</strong>mir,<br />

soccorrendo un Valentino<br />

ormai moribondo dopo esser<br />

stato assalito per strada da un<br />

malintenzionato, decide <strong>di</strong> rivelargli<br />

la sua vera natura, cioè<br />

quella <strong>di</strong> vampiro Cappadocio.<br />

Vla<strong>di</strong>mir abbraccia Valentino<br />

per sottrarlo alle braccia della<br />

morte, ma la gioia <strong>di</strong> Valentino<br />

per questa sua nuova con<strong>di</strong>zione<br />

non dura a lungo: con il<br />

passare dei giorni si rende conto<br />

<strong>di</strong> essere <strong>di</strong>ventato un mostro<br />

assetato <strong>di</strong> sangue umano.<br />

Come se la sua profonda <strong>di</strong>sperazione<br />

non fosse sufficiente,<br />

anche Vla<strong>di</strong>mir lo abbandona:<br />

durante un furioso combattimento<br />

con Sebastian Sun<strong>di</strong>n,<br />

un Cainita Malkavo <strong>di</strong> ottava<br />

generazione, Vla<strong>di</strong>mir soccombe<br />

e viene prosciugato.<br />

Sono passati 8 mesi dall’accaduto,<br />

ma Valentino non riesce<br />

ancora a farsene una ragione<br />

, e me<strong>di</strong>ta vendetta. Inoltre<br />

non si è ancora abituato alla<br />

sua con<strong>di</strong>zione <strong>di</strong> vampiro, e,<br />

quando può, si ciba <strong>di</strong> animali.<br />

Conosce solo superficialmente i<br />

compiti del suo clan, ma non è<br />

molto interessato allo stu<strong>di</strong>o<br />

della morte. Sogna <strong>di</strong> poter tornare<br />

a vivere a Venezia e rimpiange,<br />

ogni giorno <strong>di</strong> più, la<br />

sua con<strong>di</strong>zione <strong>di</strong> mortale.»<br />

Già ad una rapida analisi mi<br />

sembra palese che esistano pochissimi<br />

videogiochi che possano<br />

vantare fra le loro fila un<br />

personaggio tanto realistico e<br />

complesso (ma, vi faccio<br />

notare, descritto in due colonne).<br />

Tralasciamo pure l’ambiente<br />

nel quale il nostro Valentino<br />

è cresciuto, e trasportiamo<br />

la sua vicenda in un qualsiasi<br />

mondo fantasy pseudo-me<strong>di</strong>evale:<br />

perché quasi nessun<br />

viggì ci mette nei panni <strong>di</strong> un

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