1. La tradizione - Centro di studi Filologici Sardi
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- il rapporto tra sistema fonologico e sistema grafematico è <strong>di</strong>verso da<br />
quello corrente; per es. Petrarca scriveva gratia per grazia; facto per fatto;<br />
dextro per destro; fatteççe per fattezze;<br />
- la lingua è <strong>di</strong>versa da quella corrente ed esposta agli usi linguistici non<br />
solo dell’autore, come è ovvio, ma anche dei copisti. Per esempio un copista<br />
aretino-cortonese della Divina Comme<strong>di</strong>a scriverà conosciare anziché conoscere,<br />
puoi anziché poi, fia anziché era, nonostante l’esemplare da cui copia<br />
riporti conoscere, fia ed era;<br />
- il contenuto del testo sta in relazione con due fattori: il contesto storico<br />
e la <strong>tra<strong>di</strong>zione</strong> letteraria precedente: entrambi non sono facilmente noti. Per<br />
esempio, l’episo<strong>di</strong>o <strong>di</strong> Paolo e Francesca nel V canto dell’Inferno <strong>di</strong> Dante<br />
non esplicita minimamente la vicenda storica dei due amanti, vi si riferisce<br />
come a un fatto noto. Ovviamente, a <strong>di</strong>stanza <strong>di</strong> secoli, questo riferimento<br />
<strong>di</strong>viene oscuro e necessita <strong>di</strong> essere chiarito in sede <strong>di</strong> commento. Viceversa,<br />
tutti gli autori rimandano e <strong>di</strong>alogano con gli autori che li hanno preceduti;<br />
il più delle volte non lo fanno esplicitamente, o meglio, ciò che a loro<br />
poteva sembrare esplicito ai tempi della redazione del testo, lo è meno ai<br />
nostri giorni, fatto salvo il fatto che i fenomeni <strong>di</strong> intertestualità (cioè <strong>di</strong> rinvio<br />
<strong>di</strong> un testo ad un altro testo) presuppongono, comunque e a tutte le altezze<br />
cronologiche, lettori competenti. Si può citare ad esempio la canzone<br />
LXX del canzoniere <strong>di</strong> Petrarca, laddove ognuna delle cinque stanze si conclude<br />
col primo verso <strong>di</strong> altre cinque canzoni <strong>di</strong> <strong>di</strong>versi autori:<br />
<strong>La</strong>sso me, ch'i' non so in qual parte pieghi<br />
la speme, ch'è tra<strong>di</strong>ta omai più volte:<br />
che se non è chi con pietà m'ascolte,<br />
perché sparger al ciel sí spessi preghi?<br />
Ma s'egli aven ch'anchor non mi si nieghi<br />
finir anzi 'l mio fine<br />
queste voci meschine,<br />
non gravi al mio signor perch'io il ripreghi<br />
<strong>di</strong> <strong>di</strong>r libero un dí tra l'erba e i fiori:<br />
Drez et rayson es qu'ieu ciant e 'm demori.<br />
Ragione è ben ch'alcuna volta io canti,<br />
però ch'ò sospirato sí gran tempo<br />
che mai non incomincio assai per tempo