02.10.2013 Views

1. La tradizione - Centro di studi Filologici Sardi

1. La tradizione - Centro di studi Filologici Sardi

1. La tradizione - Centro di studi Filologici Sardi

SHOW MORE
SHOW LESS

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

94<br />

deve valutare. Un gran numero <strong>di</strong> queste sono erronee; un certo numero, invece,<br />

è dato da varianti corrette e dunque concorrenti tra loro per essere attribuite<br />

all’originale. Queste ultime si chiamano in<strong>di</strong>fferenti o ammissibili e<br />

costituiscono il vero problema, perché non forniscono autonomamente in<strong>di</strong>cazioni<br />

per capire quale tra loro è da ricondurre all’originale e quale, invece,<br />

è un’innovazione intervenuta successivamente nella <strong>tra<strong>di</strong>zione</strong>. Come decidere<br />

non arbitrariamente quale lezione in<strong>di</strong>care come più prossima all’originale?<br />

Occorre, evidentemente, capire i rapporti tra i testimoni per decidere<br />

quale sia più autorevole; giacché ogni manoscritto è copiato almeno da un<br />

altro manoscritto, occorre semplificare e schematizzare la <strong>tra<strong>di</strong>zione</strong> per capire<br />

i rapporti <strong>di</strong> derivazione e <strong>di</strong> autorevolezza, cioè <strong>di</strong> maggiore o minore<br />

prossimità all’originale, dei manoscritti pervenutici. Tali rapporti sono illuminati<br />

da un certo tipo <strong>di</strong> errori, detti significativi, i quali fungono da tracce<br />

<strong>di</strong> parentela, se così possiamo <strong>di</strong>re. Gli errori significativi si <strong>di</strong>vidono in<br />

congiuntivi e separativi.<br />

4.5.2 Gli errori congiuntivi<br />

Un errore congiuntivo tipico della <strong>tra<strong>di</strong>zione</strong> manoscritta della Divina<br />

Comme<strong>di</strong>a si registra in alcuni testimoni in Purg. II, 93. Ecco il passo corretto<br />

secondo l’e<strong>di</strong>zione Petrocchi:<br />

«Casella mio, per tornar altra volta<br />

là dov’io son, fo io questo viaggio»<br />

<strong>di</strong>ss’io; «ma a te com’è tant’ora tolta?»<br />

Molti manoscritti riportano, invece, al v. 93<br />

Ma a te com’era tanta terra tolta.<br />

In primo luogo occorre <strong>di</strong>mostrare che si tratta <strong>di</strong> un errore.<br />

Dante domanda a Casella il perché gli sia negato il passaggio al Purgatorio<br />

propriamente detto, cioè perché egli sia costretto a “sprecare tempo”<br />

nell’antipurgatorio, e quin<strong>di</strong> venga ritardato il cammino che lo porterà a vedere<br />

Dio. In sostanza gli chiede perché sia punito con l’attesa, quale sia stata<br />

la sua colpa. <strong>La</strong> lezione erronea sbaglia il tempo verbale (era) e fraintende il

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!