1. La tradizione - Centro di studi Filologici Sardi
1. La tradizione - Centro di studi Filologici Sardi
1. La tradizione - Centro di studi Filologici Sardi
Create successful ePaper yourself
Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.
82<br />
proprie. Segre procede dunque a <strong>di</strong>stinguere C, ultima volontà dell’autore,<br />
da C* che è invece la parte della tiratura dove si trova il segmento del testo<br />
con le lezioni rifiutate. Che cosa succede in apparato? Ve<strong>di</strong>amolo.<br />
Ma non però <strong>di</strong>segna dell’affanno<br />
Che lo <strong>di</strong>strugge allegierir chi l’ama,<br />
e ristorar d’ogni passato danno<br />
con quel piacer ch’ogni amator più brama:<br />
ma alcuna finzïone, alcuno inganno<br />
<strong>di</strong> tenerlo in speranza or<strong>di</strong>sce e trama;<br />
tanto ch’a quel bisogno se ne serva,<br />
poi torni all’uso suo dura e proterva.<br />
1-5 perciò non pensa il <strong>di</strong>spiacer, la noia In ch’ella vede il misero che l’ama Di convertirli in quella<br />
somma gioia Ch’ogni amator da la sua donna brama: M’ (Ma B) alcuna fizïone, alcuna soia AB 5<br />
fizïone C* 7 ch’al suo bisogno ABC* 8 a l’uso AB.<br />
Come si nota, in apparato si danno le lezioni delle prime due e<strong>di</strong>zioni<br />
(apparato <strong>di</strong>acronico) e si marcano in corsivo le parti <strong>di</strong>fferenti rispetto al<br />
testo definitivo e in tondo quelle coincidenti. Nel caso specifico si ha un<br />
esempio dei refusi <strong>di</strong> C* laddove esso riporta fizïone per finzïone.<br />
Lo scopo <strong>di</strong> un apparato siffatto è <strong>di</strong> consentire da una parte la fruizione<br />
del testo definitivo, dall’altro il percorso del suo costituirsi e, infine,<br />
l’insieme delle mende che caratterizzano proprio l’e<strong>di</strong>zione definitiva poi<br />
rifiutate dall’autore.<br />
4.3.3 E<strong>di</strong>zione <strong>di</strong> un originale autografo contemporaneo<br />
Ripren<strong>di</strong>amo il caso già trattato del Diario postumo <strong>di</strong> Montale.<br />
L’e<strong>di</strong>zione curata da Rosanna Bettarini dà conto nell’apparato della natura<br />
dell’operazione <strong>di</strong> Montale volta a creare un problema filologico, cioè a<br />
rendere sincronico e autorizzato dall’autore lo svolgersi invece <strong>di</strong>acronico<br />
della sua produzione. L’apparato non fa altro che dar conto <strong>di</strong> questa giustapposizione<br />
voluta, ma la Bettarini opta per un apparato non a pie’ <strong>di</strong> pagina<br />
– che forse avrebbe reso meglio la volontà giocosa dell’autore ma<br />
avrebbe complicato non poco la vita del lettore – ma a fine testo. Diamo due