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1. La tradizione - Centro di studi Filologici Sardi

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proprie. Segre procede dunque a <strong>di</strong>stinguere C, ultima volontà dell’autore,<br />

da C* che è invece la parte della tiratura dove si trova il segmento del testo<br />

con le lezioni rifiutate. Che cosa succede in apparato? Ve<strong>di</strong>amolo.<br />

Ma non però <strong>di</strong>segna dell’affanno<br />

Che lo <strong>di</strong>strugge allegierir chi l’ama,<br />

e ristorar d’ogni passato danno<br />

con quel piacer ch’ogni amator più brama:<br />

ma alcuna finzïone, alcuno inganno<br />

<strong>di</strong> tenerlo in speranza or<strong>di</strong>sce e trama;<br />

tanto ch’a quel bisogno se ne serva,<br />

poi torni all’uso suo dura e proterva.<br />

1-5 perciò non pensa il <strong>di</strong>spiacer, la noia In ch’ella vede il misero che l’ama Di convertirli in quella<br />

somma gioia Ch’ogni amator da la sua donna brama: M’ (Ma B) alcuna fizïone, alcuna soia AB 5<br />

fizïone C* 7 ch’al suo bisogno ABC* 8 a l’uso AB.<br />

Come si nota, in apparato si danno le lezioni delle prime due e<strong>di</strong>zioni<br />

(apparato <strong>di</strong>acronico) e si marcano in corsivo le parti <strong>di</strong>fferenti rispetto al<br />

testo definitivo e in tondo quelle coincidenti. Nel caso specifico si ha un<br />

esempio dei refusi <strong>di</strong> C* laddove esso riporta fizïone per finzïone.<br />

Lo scopo <strong>di</strong> un apparato siffatto è <strong>di</strong> consentire da una parte la fruizione<br />

del testo definitivo, dall’altro il percorso del suo costituirsi e, infine,<br />

l’insieme delle mende che caratterizzano proprio l’e<strong>di</strong>zione definitiva poi<br />

rifiutate dall’autore.<br />

4.3.3 E<strong>di</strong>zione <strong>di</strong> un originale autografo contemporaneo<br />

Ripren<strong>di</strong>amo il caso già trattato del Diario postumo <strong>di</strong> Montale.<br />

L’e<strong>di</strong>zione curata da Rosanna Bettarini dà conto nell’apparato della natura<br />

dell’operazione <strong>di</strong> Montale volta a creare un problema filologico, cioè a<br />

rendere sincronico e autorizzato dall’autore lo svolgersi invece <strong>di</strong>acronico<br />

della sua produzione. L’apparato non fa altro che dar conto <strong>di</strong> questa giustapposizione<br />

voluta, ma la Bettarini opta per un apparato non a pie’ <strong>di</strong> pagina<br />

– che forse avrebbe reso meglio la volontà giocosa dell’autore ma<br />

avrebbe complicato non poco la vita del lettore – ma a fine testo. Diamo due

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