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1. La tradizione - Centro di studi Filologici Sardi

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repertorio delle varianti, ma anche un quadro organizzato del peso delle varianti.<br />

Soprattutto in tra<strong>di</strong>zioni complesse e numerose si tende a escludere<br />

dall’apparato a pie’ <strong>di</strong> pagina le lectiones singularium, limitandosi a elencare<br />

quelle dei subarchetipi e dei capostipiti dei rami della <strong>tra<strong>di</strong>zione</strong>. Ovviamente<br />

vanno in<strong>di</strong>cati tutti gli errori dell’archetipo, ossia tutti gli errori comuni<br />

all’intera <strong>tra<strong>di</strong>zione</strong> (cfr. infra emendatio). Essendo l’apparato il luogo<br />

che imme<strong>di</strong>atamente dà conto del lavoro svolto dal filologo, la sua organizzazione<br />

è oggetto <strong>di</strong> sperimentazioni e soluzioni <strong>di</strong>fferenti, specie dopo<br />

l’avvento dei sistemi informatici. L’obiettivo inseguito è dare visibilità sincronica<br />

al testo, alla <strong>tra<strong>di</strong>zione</strong>, al lavoro del filologo e se possibile al commento.<br />

Un’interessante esemplificazione è l’apparato dell’e<strong>di</strong>zione dei Vers<br />

<strong>di</strong> Guglielmo IX d’Aquitania curata da Mario Eusebi. Nell’Introduzione il<br />

curatore spiega che “l’apparato è a tre fasce: la prima per le varianti <strong>di</strong> rilievo,<br />

dove in neretto figurano quelle che non paiono deteriori; la seconda per<br />

le varianti grafiche e morfologiche banali; la terza per annotazioni d’or<strong>di</strong>ne<br />

paleografico e co<strong>di</strong>cologico. I punti nelle lezioni dell’apparato notano lettere<br />

mancanti”. Segue lo spazio de<strong>di</strong>cato al commento.<br />

Ve<strong>di</strong>amo la prima strofa <strong>di</strong> Companho, farai un vers … covinen:<br />

Companho farai un vers … covinen †<br />

Et aura·i mais de foudatz no·y a de sen,<br />

Et er totz mesclatz d’amor e de joy e de joven.<br />

1<br />

Companho] Compan E, poi mutilo per l’ablazione dell’iniziale miniata della prima delle poesie <strong>di</strong> Cadenet<br />

sulla seconda colonna della p.116. Il guasto scende, con un’estensione che man mano si segnala,<br />

sino al v.7. 2 Et aura·i] et aur E, dove manca il seguito del verso sino a de sen per la già menzionata<br />

ablazione 3 Et er totz] et er E, dove manca il seguito sino a e de joven 4 lo per vilan qui no·l enten]<br />

manca E.<br />

4 tenguatz] tenhatz E<br />

1 Companho] Iniziale <strong>di</strong> quattro righe C; iniziale <strong>di</strong> due righe E.<br />

1<br />

Companho: sono i cavalieri della maisnada, con i quali il signore feudale vive in uno stretto sodalizio.<br />

Cfr. v.22. ub vers: così si designano le composizioni in rima sin oltre la metà del Millecento, come assicura<br />

la versione <strong>di</strong> A della vida <strong>di</strong> Marcabruno: en aquel temps non apellava hom cnsosns, mas tot qant<br />

hom cantava eron vers; e ancora la vida <strong>di</strong> Peire d’Alvernha: Canson no fetz, qe non era adoncs negus<br />

cantars appellatz cansos, mas vers.

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