1. La tradizione - Centro di studi Filologici Sardi
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in una voluta incertezza testuale che l’apparato si preoccupa <strong>di</strong> esaltare e <strong>di</strong><br />
non reprimere.<br />
Se dunque risulta chiaro che non sempre, <strong>di</strong>rei mai per il Me<strong>di</strong>oevo, è<br />
possibile per un lettore moderno rivolgersi con successo ad un originale,<br />
cioè allo statuto formale e sostanziale dato da un autore a un’opera, occorre<br />
comprendere in che modo vengono risolti i problemi che il tempo, la cultura,<br />
e le circostanze hanno frapposto tra l’opera e il lettore.<br />
4.3 L’e<strong>di</strong>zione critica<br />
Il complesso delle operazioni che si mettono in atto perché un’opera sia<br />
fruibile nella sua autenticità si chiama e<strong>di</strong>zione critica.<br />
Critica viene dal lat. CRITICUS < gr. kriticós = atto a giu<strong>di</strong>care.<br />
L’e<strong>di</strong>zione critica è dunque un’e<strong>di</strong>zione (cioè la pubblicazione <strong>di</strong> un testo)<br />
“giu<strong>di</strong>cata”, nella quale sia il testo, sia le vicende della sua trasmissione, sia<br />
il metodo applicato per risolvere i problemi che esso pone, sono esplicitati e<br />
sottoposti a verifica.<br />
Un’e<strong>di</strong>zione critica non è banalmente un’e<strong>di</strong>zione commentata, anche se<br />
il commento può esserne una parte, nel quale il curatore dell’e<strong>di</strong>zione esplicita<br />
i contenuti del testo non più facilmente intelligibili per il passare del<br />
tempo. Per esempio, nel canto V dell’Inferno della Divina Comme<strong>di</strong>a si<br />
parla <strong>di</strong> Paolo e Francesca, dei quali un lettore sa poco o nulla; sarà dunque<br />
necessario recuperare nel commento il profilo storico della vicenda non deducibile<br />
dal testo dantesco.<br />
Un’e<strong>di</strong>zione critica è lo strumento raffinato <strong>di</strong> conoscenza dei testi tramite<br />
il quale il lettore entra in contatto sia col testo sia con il metodo del filologo<br />
che si è occupato <strong>di</strong> renderlo fruibile, comprensibile e non alterato.<br />
Essa dà dunque conto e dell’oggetto conosciuto (il testo) e del soggetto conoscente<br />
e dei suoi meto<strong>di</strong>. Per questo motivo nell’e<strong>di</strong>zione critica il testo in<br />
oggetto è accompagnato da un corredo <strong>di</strong> strumenti spesso poco compresi o<br />
poco utilizzati. Uno <strong>di</strong> questi è ciò che si chiama apparato. Si tratta <strong>di</strong> un insieme<br />
<strong>di</strong> note a pie’ <strong>di</strong> pagina o a fine testo nel quale il curatore dell’e<strong>di</strong>zione<br />
dà conto:<br />
1) delle alterazioni del testo;<br />
2) degli interventi sul testo;