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Ricerca sul valore economico del Terzo Settore in Italia 2012

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FIGURA 2<br />

Numero di istituzioni<br />

non profit e addetti<br />

Fonte: *Istat, Censimento <strong>del</strong>le<br />

imprese e dei servizi (2001);<br />

**stime Iris Network (2009) Istituzioni Addetti<br />

13<br />

Cnel (a cura di) (2004), L’Economia Sociale.<br />

Relazione, <strong>in</strong>: www.cnel.it<br />

14<br />

Istat, “VIII Censimento Generale <strong>del</strong>l’Industria<br />

e dei Servizi”, 2001.<br />

15 Il restante 3,4% (8 mila e 117 unità) viene<br />

classificato come “altre istituzioni non profit”.<br />

16 Tali dati sono emersi da ulteriori rilevazioni<br />

condotte da Istat <strong>in</strong> anni più recenti per ciò<br />

che riguarda organizzazioni di volontariato,<br />

fondazioni e cooperative sociali. Per queste<br />

ultime, viene anche riportato il dato pubblicato<br />

da Euricse (a cura di) (2011), La cooperazione<br />

<strong>in</strong> <strong>Italia</strong>. 1° rapporto EURICSE, www.<br />

euricse.eu. Nel giugno 2008 è stato, <strong>in</strong>oltre,<br />

pubblicato il primo Rapporto <strong>sul</strong>l’Economia<br />

Sociale a cura di CNEL/Istat. In esso - oltre ai<br />

dati <strong>sul</strong> volontariato, le fondazioni e la cooperazione<br />

sociale basati <strong>sul</strong>le rilevazioni Istat<br />

– si trovano dati relativi alle associazioni di<br />

promozione sociale (APS). La fonte <strong>del</strong> dato<br />

relativo alle Ong è il sito <strong>del</strong> M<strong>in</strong>istero degli<br />

Esteri (2011).<br />

235.232<br />

+9,5%<br />

257.579<br />

CAPITOLO 1 IL TerzO seTTOre neLLA PrOsPeTTIvA deLL’eCOnOmIA CIvILe<br />

+28,9%<br />

488.523<br />

629.706<br />

Anno 2001<br />

Anno 2007<br />

mentazione di un’organizzazione efficace (nel caso <strong>del</strong> <strong>Terzo</strong> <strong>Settore</strong>, orien-<br />

tata al raggiungimento <strong>del</strong>la creazione di benessere sociale) ed efficiente<br />

(orientata alla m<strong>in</strong>imizzazione <strong>del</strong>le risorse impiegate per raggiungere gli<br />

obiettivi prefissati) e, di conseguenza, la capacità da parte di questi soggetti<br />

di garantire una sostenibilità economica duratura <strong>del</strong> proprio operato.<br />

1.3 LA DIMENSIONE qUANTITATIvA DEL TERZO SETTORE ITALIANO<br />

I dati quantitativi relativi alle diverse tipologie di soggetti <strong>del</strong> <strong>Terzo</strong> <strong>Settore</strong>,<br />

<strong>in</strong> grado di fornire una fotografia <strong>del</strong>la dimensione <strong>del</strong> settore nel suo<br />

complesso, non sono di recente rilevazione: è previsto per il <strong>2012</strong>, <strong>in</strong>fatti, il<br />

nuovo “Censimento <strong>del</strong>le Istituzioni Non Profit” da parte di Istat, dal quale si<br />

potranno ottenere aggiornamenti dei dati esistenti.<br />

Per ciò che concerne il livello macro (ovvero l’<strong>in</strong>tero <strong>Terzo</strong> <strong>Settore</strong>), questi<br />

ultimi, <strong>in</strong>fatti, risalgono all’VIII Censimento Generale <strong>del</strong>l’Industria e dei Servizi<br />

condotto da Istat nel 2001 (Figura 2), <strong>in</strong>dag<strong>in</strong>e leggermente rettificata <strong>in</strong><br />

sede di rapporto annuale 200313 :<br />

• 235 mila e 232 istituzioni non profit, pari al 5,4% di tutte le unità istituzionali;<br />

• circa 488 mila lavoratori dipendenti e <strong>in</strong>dipendenti, pari al 2,5% <strong>del</strong> totale<br />

degli addetti;<br />

• circa 4 milioni di persone co<strong>in</strong>volte <strong>in</strong> veste di volontari;<br />

• 38 miliardi di euro di entrate (oltre il 3,3% <strong>del</strong> Pil); 35 miliardi di uscite,<br />

con un surplus di 3 miliardi re<strong>in</strong>vestiti nelle attività svolte.<br />

Delle 235 mila e 232 istituzioni non profit censite nel 200114 , il 66,4% è rappresentato<br />

dalla forma istituzionale “associazioni non riconosciute” (pari a 156<br />

mila e 133 unità), il 26,5% da “associazioni riconosciute” (ovvero a 62 mila<br />

e 231 unità), mentre un 2,4% (5 mila e 674 unità) dalla forma istituzionale<br />

<strong>del</strong>la “cooperativa sociale” e solo un 1,3% (3 mila e 77 unità) da quella <strong>del</strong>la<br />

“fondazione” 15 .<br />

La quasi totalità erano di piccole dimensioni: le grandi istituzioni <strong>del</strong> non profit<br />

(fondazioni bancarie, enti ospedalieri, università e istituzioni scolastiche<br />

private, ecc.) non superavano, <strong>in</strong>fatti, le 300 unità.<br />

Il 63,1% <strong>del</strong>le organizzazioni non profit operava nel settore “Cultura, sport,<br />

ricreazione”; seguiva a grande distanza l’assistenza sociale (8,7%).<br />

Poco più di un terzo presentava un orientamento esclusivamente mutualistico;<br />

quasi due terzi - per converso - svolgevano funzioni di pubblica utilità,

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