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Ricerca sul valore economico del Terzo Settore in Italia 2012

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POSTFAZIONE<br />

Stefano<br />

Zamagni<br />

Presidente<br />

aGenZia Per iL<br />

terZo settore<br />

S<br />

CAPITOLO 1 IL TerzO seTTOre neLLA PrOsPeTTIvA deLL’eCOnOmIA CIvILe<br />

i deve essere grati a UniCredit Foundation per aver voluto progettare<br />

e realizzare la ricerca <strong>sul</strong> <strong>valore</strong> <strong>economico</strong> <strong>del</strong> <strong>Terzo</strong> <strong>Settore</strong> che ora<br />

viene portata al giudizio <strong>del</strong> lettore. Parecchi sono i meriti che gli autori<br />

di questo lavoro hanno saputo guadagnarsi. In primo luogo, per il rigore<br />

analitico con cui hanno condotto l’<strong>in</strong>dag<strong>in</strong>e empirica e per la capacità<br />

di lettura di una realtà così complessa e variegata quale quella <strong>del</strong> non<br />

profit italiano. La scelta <strong>del</strong>l’economia civile quale prospettiva di sguardo<br />

<strong>sul</strong> <strong>Terzo</strong> <strong>Settore</strong> è già di per sé un elemento di orig<strong>in</strong>alità e di notevole<br />

progresso teorico rispetto alle chiavi di lettura di provenienza anglosassone.<br />

In secondo luogo, aver focalizzato l’attenzione <strong>sul</strong>la valenza economica <strong>del</strong><br />

<strong>Terzo</strong> <strong>Settore</strong> contribuisce a fare chiarezza su questo mondo vitale. Troppo<br />

spesso, <strong>in</strong>fatti, si tende a “mischiare” tra loro <strong>valore</strong> <strong>economico</strong>, <strong>valore</strong><br />

sociale, <strong>valore</strong> culturale <strong>del</strong> <strong>Terzo</strong> <strong>Settore</strong>. Il che non solamente non giova a<br />

def<strong>in</strong>ire l’identità specifica dei vari segmenti <strong>del</strong> non profit, ma soprattutto<br />

non aiuta di certo il legislatore a varare leggi espressive <strong>sul</strong> settore. (Sono<br />

tali le leggi che sono confezionate <strong>in</strong> modo da tener conto <strong>del</strong>le esigenze<br />

specifiche e <strong>del</strong>le peculiarità dei soggetti che devono poi rispettarle. Come<br />

è noto, la compliance è direttamente proporzionale al grado di espressività<br />

<strong>del</strong>le leggi).<br />

I ri<strong>sul</strong>tati che la ricerca ci restituisce dicono, a tutto tondo, che il <strong>Terzo</strong><br />

<strong>Settore</strong> italiano è nelle condizioni di poter contribuire ad accrescere le<br />

productive capabilities <strong>del</strong> nostro sistema produttivo. È risaputo – o così<br />

dovrebbe essere – che è soprattutto il capitale di connessione (connective<br />

capital), molto più <strong>del</strong> capitale umano, ad allargare lo spettro <strong>del</strong>le capacità<br />

produttive di una economia, determ<strong>in</strong>ando <strong>in</strong> tal modo significativi aumenti<br />

di produttività e perciò di competitività. Ebbene, il <strong>Terzo</strong> <strong>Settore</strong> non è<br />

secondo a nessun altro ente nella generazione di capitale di connessione.

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