24.10.2013 Views

Ricerca sul valore economico del Terzo Settore in Italia 2012

Ricerca sul valore economico del Terzo Settore in Italia 2012

Ricerca sul valore economico del Terzo Settore in Italia 2012

SHOW MORE
SHOW LESS

Create successful ePaper yourself

Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.

FIGURA 12<br />

Tipologie di<br />

cooperative sociali<br />

Fonte: Fonte: Indag<strong>in</strong>e <strong>sul</strong><br />

Non profit, Ipsos-UniCredit<br />

Nota: totale rispondenti: 400.<br />

3.4 FOCUS DI APPROFONDIMENTO:<br />

LE COOPERATIvE SOCIALI<br />

Nell’ambito <strong>del</strong> settore non profit le collaborazioni tra diversi enti, pubblici e<br />

privati, profit o non profit, sono fondamentali per la massimizzazione <strong>del</strong>l’utilità<br />

sociale. Questa logica di rete è particolarmente accentuata tra le organizzazioni<br />

<strong>del</strong>la funzione produttiva, e <strong>in</strong> special modo tra le cooperative sociali.<br />

In base al tipo di attività che svolgono, le cooperative sociali possono essere<br />

classificate come segue (Figura 12):<br />

• Tipologia A:<br />

gestione di servizi socio-sanitari ed educativi (54%).<br />

• Tipologia B:<br />

svolgimento di varie attività (agricole, <strong>in</strong>dustriali, commerciali o di servizi)<br />

con il f<strong>in</strong>e di offrire posti di lavoro a persone svantaggiate (29%).<br />

• Tipologia mista:<br />

attività di tipo A sia di tipo B (8%).<br />

• Consorzi di cooperative sociali (6%).<br />

Il 93,3% <strong>del</strong>le cooperative, nello svolgimento <strong>del</strong>la propria attività di produzione<br />

ed erogazione di beni e servizi, ha partner economici o organizzativi.<br />

Come mostra la Figura 13, si tratta soprattutto di comuni (<strong>in</strong>dicati dal 66% dei<br />

rispondenti) e di altre organizzazioni <strong>del</strong> non profit (45%). Molto importanti<br />

sono anche gli enti locali quali la regione, la prov<strong>in</strong>cia o i consorzi di comuni<br />

(<strong>in</strong>dicati dal 45% dei rispondenti); le relazioni con le amm<strong>in</strong>istrazioni locali<br />

sono <strong>in</strong>fatti fondamentali per coloro che offrono un servizio tradizionalmente<br />

erogato dal settore pubblico. Allo stesso tempo la maggior parte <strong>del</strong>le cooperative<br />

sociali compete direttamente all’<strong>in</strong>terno <strong>del</strong> <strong>Terzo</strong> <strong>Settore</strong> (Figura<br />

14): per il 70% dei rispondenti sono proprio altre organizzazioni non profit i<br />

maggiori concorrenti. Inoltre più di un terzo <strong>del</strong>le cooperative sociali opera<br />

<strong>in</strong> concorrenza diretta con aziende for profit, mentre solo residuali appaiono<br />

i restanti soggetti presi <strong>in</strong> esame. Tali ri<strong>sul</strong>tati non sorprendono: il partner<br />

<strong>del</strong>le istituzioni non profit è tipicamente pubblico, mentre il concorrente –<br />

di particolare rilievo per questo tipo di istituzioni, dato che le cooperative<br />

sociali, per il pr<strong>in</strong>cipio <strong>del</strong>la sussidiarietà, operano <strong>in</strong> un “quasi mercato” – è<br />

tipicamente un ente aff<strong>in</strong>e o il privato.<br />

3,4 % Non <strong>in</strong>dica<br />

5,6 % Consorzio<br />

7,7 % Cooperativa ad oggetto misto (A+B)<br />

28,9 % Cooperativa di tipo B<br />

54,4 % Cooperativa di tipo A<br />

PAgIne 44_45

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!