Il <strong>Terzo</strong> <strong>Settore</strong> nella prospettiva <strong>del</strong>l’economia civile 1.1 identità e ruolo <strong>del</strong> terzo settore 08 1.2 tipologie e funzioni-obiettivo dei soggetti <strong>del</strong> terzo settore 10 1.3 La dimensione quantitativa <strong>del</strong> terzo settore italiano 12 1.4 evoluzione e prospettive <strong>del</strong> terzo settore 17 Capitolo 1.5 il <strong>valore</strong> aggiunto <strong>del</strong>l’economia sociale 26 PAgIne 7_7 1
RICERCA SUL vALORE ECONOMICO DEL TERZO SETTORE IN ITALIA CAPITOLO 1 Il <strong>Terzo</strong> <strong>Settore</strong> nella prospettiva <strong>del</strong>l’economia civile di Giuseppe ambrosio, UniCredit Foundation e Paolo Venturi, aiCCon 1 Bruni, L. e Zamagni, S. (a cura di), (2009), Dizionario di Economia Civile, Città Nuova, Roma. 2 A tal proposito lo studioso di management americano Peter Drucker (1989) scriveva: “Non a scopo di lucro, non imprenditoriale, non governativo sono tutte def<strong>in</strong>izioni negative, ed è impossibile def<strong>in</strong>ire qualcosa dicendo ciò che non è. Cosa fanno, dunque, tutte queste istituzioni? Innanzitutto, ed è una scoperta recente, hanno <strong>in</strong> comune l’obiettivo di «cambiare» gli esseri umani. […] Il nome più giusto sarebbe dunque «istituzioni per il cambiamento umano».” (Drucker, P.F. (1989), Economia, politica, management, Etas, Milano). 3 Si tratta <strong>del</strong>la cd. teoria <strong>del</strong> fallimento <strong>del</strong>lo Stato di Burton Weisbrod (1977 e 1988). 4 Si tratta <strong>del</strong>la cd. teoria <strong>del</strong> fallimento <strong>del</strong> Mercato di Henry Hansmann (1980). 5 Rasimelli, G. (a cura di), (2011), “Pubblico non statale” (lemma), <strong>in</strong> Agenzia per il <strong>Terzo</strong> <strong>Settore</strong> (a cura di), Il <strong>Terzo</strong> <strong>Settore</strong> dalla A alla Z. Parole e volti <strong>del</strong> non profit, Editrice San Raffaele, Milano. 6 Giusti, M. (a cura di), (2011), “Pubblica utilità” (lemma), <strong>in</strong> Agenzia per il <strong>Terzo</strong> <strong>Settore</strong> (a cura di), op. cit., pp. 240- 7 Zamagni, S., (2011), “Dal liberalismo welfarista al welfare sussidiario”, I Quaderni <strong>del</strong>l’Economia Civile, n. 1, AICCON, Forlì. 8 Cfr. paragrafo 4.1 Zamagni S., op.cit.. CAPITOLO 1 IL TerzO seTTOre neLLA PrOsPeTTIvA deLL’eCOnOmIA CIvILe 1.1 IDENTITà E RUOLO DEL TERZO SETTORE Con il term<strong>in</strong>e <strong>Terzo</strong> <strong>Settore</strong> si <strong>in</strong>tende quel complesso di enti privati che si pon- gono all’<strong>in</strong>terno <strong>del</strong> sistema socio-<strong>economico</strong> e si collocano tra Stato e Mercato e che sono orientati alla produzione di beni e servizi di utilità sociale1 . L’espressione <strong>Terzo</strong> <strong>Settore</strong>, utilizzata per la prima volta nella metà degli anni Settanta <strong>in</strong> ambito europeo, def<strong>in</strong>isce il settore <strong>in</strong> oggetto “per negazione”, ovvero qualificandolo come “<strong>Terzo</strong>” rispetto ai due settori tradizionali, Stato e Mercato2 . Tale posizionamento <strong>del</strong> settore non profit deriva da un’<strong>in</strong>terpretazione – alquanto riduttiva – <strong>del</strong>la sua esistenza, che sostiene da un lato, che il <strong>Terzo</strong> <strong>Settore</strong> nasca <strong>in</strong> risposta all’impossibilità <strong>del</strong>lo Stato di far fronte all’<strong>in</strong>tera domanda di beni pubblici espressa dai cittad<strong>in</strong>i3 , <strong>in</strong> quanto <strong>in</strong> grado di cogliere i bisogni <strong>del</strong>le m<strong>in</strong>oranze <strong>in</strong>soddisfatte ed organizzare modalità di offerta a loro rivolta; dall’altro, che si orig<strong>in</strong>i <strong>in</strong> risposta all’<strong>in</strong>capacità <strong>del</strong>le imprese for profit di controllare totalmente i propri produttori attraverso gli ord<strong>in</strong>ari meccanismi di Mercato, ovvero i contratti (problema <strong>del</strong>le cd. asimmetrie <strong>in</strong>formative), <strong>in</strong> quanto il <strong>Terzo</strong> <strong>Settore</strong> è <strong>in</strong>vece <strong>in</strong> grado di esercitare un controllo attraverso un meccanismo alternativo, ovvero il v<strong>in</strong>colo di non redistribuzione degli utili4 . La pr<strong>in</strong>cipale sfida che il <strong>Terzo</strong> <strong>Settore</strong> si trova ad affrontare oggi è quella di rafforzare ed affermare la propria identità, <strong>in</strong> quanto complesso variegato di soggetti <strong>in</strong> grado di trovare soluzioni ai problemi emergenti <strong>in</strong> questa nuova fase di sviluppo. In tal senso, il concetto di <strong>Terzo</strong> <strong>Settore</strong> si viene a confrontare con quello di pubblico non statale5 , ovvero quello spazio di operazione non marg<strong>in</strong>ale o residuale, bensì complementare rispetto al pubblico statale, necessario a garantire sia i diritti fondamentali dei cittad<strong>in</strong>i tramite l’erogazione di prestazioni dirette, che una capacità di <strong>in</strong>dirizzo e regolazione di un nuovo Mercato sociale. Il <strong>Terzo</strong> <strong>Settore</strong> pone quale f<strong>in</strong>e ultimo <strong>del</strong> proprio agire il perseguimento <strong>del</strong>la pubblica utilità6 e il conseguente <strong>in</strong>cremento <strong>del</strong> livello di benessere collettivo. Il nuovo mercato sociale presuppone l’applicazione <strong>del</strong> cd. pr<strong>in</strong>cipio di reciprocità7 , quale norma sociale. Si tratta di uno dei tre pr<strong>in</strong>cipi che devono coesistere per regolare le società contemporanee, <strong>in</strong>sieme a quello di scambio di equivalenti (tipico <strong>del</strong>l’azione <strong>del</strong> Mercato capitalistico) e di redistribuzione <strong>del</strong>la ricchezza (caratterizzante l’agire <strong>del</strong>lo Stato). Il pr<strong>in</strong>cipio di reciprocità è, <strong>in</strong>oltre, alla base <strong>del</strong>l’Economia Civile8 (Figura