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Beschäftigung mit Musik – ein Leben lang / Fare musica – tutta la vita

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Giacomo Fornari<br />

111<br />

al<strong>la</strong> <strong>musica</strong> sembra mancare nel corso del tempo una storiografia (ed una teorizzazione<br />

del<strong>la</strong> stessa) che possa avere anche ricadute didattiche per un apprendimento<br />

diverso e, forse, anche ‘indiretto’ del<strong>la</strong> stessa disciplina, al di là delle specifiche<br />

competenze reputate tradizionalmente necessarie per <strong>la</strong> sua discussione<br />

e comprensione. 19<br />

Ora si pone <strong>la</strong> domanda se, ad esempio, <strong>la</strong> capacità di saper leggere <strong>la</strong> scrittura<br />

<strong>musica</strong>le (le note) sia davvero necessaria per <strong>la</strong> comprensione del<strong>la</strong> materia –<br />

tema che ha già suscitato una letteratura assai cospicua – o meno. A volte anche un<br />

ascolto attento, di tipo attivo, ed orientato al riconoscimento intuitivo delle strutture<br />

<strong>musica</strong>li può essere un buon punto di partenza. Per fare ciò non occorre una<br />

competenza specifica, ma <strong>la</strong> semplice capacità di ‘disgregare’ le unità che compongono<br />

un brano <strong>musica</strong>le, ove ve ne siano, per ricondurle poi ad un sistema di carattere<br />

formale (se si vuole ‘geometrico’) più ampio. Un sistema nel quale ogni unitá<br />

viene poi riaggregata e, quindi, compresa come elemento singolo e d’insieme.<br />

4. Una storia del<strong>la</strong> <strong>musica</strong> per tutti<br />

Un primo, importante tentativo di introduzione al<strong>la</strong> comprensione estetica e storicistica<br />

del<strong>la</strong> <strong>musica</strong> è stato operato tempo addietro da Hans Georg Nägeli che dedicò<br />

– forse per primo in tempi moderni – le sue lezioni storico-<strong>musica</strong>li ai dilettanti,<br />

intendendo con questo termine semplici appassionati, non necessariamente iniziati<br />

al<strong>la</strong> <strong>musica</strong>. 20 Con questo prezioso scritto, sembra iniziare un nuovo approccio<br />

al<strong>la</strong> disciplina secondo un’ottica più marcatamente estetica, storicistica ed umanistica,<br />

capace di arrivare anche al semplice ascoltatore digiuno di conoscenze tecniche.<br />

L’oggetto <strong>musica</strong>le viene pertanto avvicinato come si farebbe con un qualsiasi<br />

altro evento culturale e/o prodotto dell’arte, senza ricorrere ad un eccessivo numero<br />

di chiavi d’accesso. L’approccio di Nägeli è senza dubbio estetico-affettivo e<br />

fonda <strong>la</strong> propria esistenza nel<strong>la</strong> capacità rappresentativa dell’uomo. Il ‘sentire’ <strong>la</strong><br />

<strong>musica</strong> dentro di sé cercando di raffigurar<strong>la</strong>, è uno stadio inziale importante connaturato<br />

all’essere umano: «[…] So seltsam es ist, sehen zu wollen, was nur gehört<br />

– schauen zu wollen, was nur gefühlt werden kann, so sind dennoch die Dilettanten<br />

nicht selten, welche gerade von denjenigen Produkten der Tonkunst, worin sie<br />

19 Per cercare di rendere accessibile il contenuto storico sotto un profilo didattico, si è accentuata l’esigenza di una<br />

descrizione oggettiva e generale dei fenomeni <strong>musica</strong>li. Il problema, sollevato da Eicke, diviene quindi quello di<br />

cercare di e<strong>vita</strong>re <strong>la</strong> possibile frattura tra uno storicismo di carattere positivistico con valenza generale ed uno di<br />

carattere più eminentemente soggettivo: «Die heutige <strong>Musik</strong>didaktik muß versuchen, zwischen der Skyl<strong>la</strong> <strong>ein</strong>es<br />

historisch orientierten Bildungsdenkens und der Charybdis <strong>ein</strong>er radikal subjektivistischen <strong>Musik</strong>auffassung, die<br />

jeder inhaltichen P<strong>la</strong>nung den Boden entzöge, hindurchzusetzen. Insofern ist das Phänomen des “didaktischen<br />

Historismus” für sie von großem aktuellem Interesse» (cfr. K. E. Eicke, Das Problem des Historismus cit., p. 209).<br />

Il significato di storia e storiografia in ambito musicologico è al centro del<strong>la</strong> prima parte del saggio introduttivo<br />

di un’antologia curata da Alberto Fassone e dedicata ad alcuni tra gli scritti più significativi di Carl Dahlhaus. Cfr.<br />

Alberto Fassone, Introduzione, in: Carl Dahlhaus. «In altri termini». Saggi sul<strong>la</strong> <strong>musica</strong>, a cura di Alberto Fassone,<br />

Accademia nazionale di Santa Cecilia-Ricordi, Roma-Mi<strong>la</strong>no 2009, pp. 1-47, in partico<strong>la</strong>re: 1-31.<br />

20 Hans Georg Nägeli, Vorlesungen über <strong>Musik</strong> <strong>mit</strong> Berücksichtigung der Dilettanten, J. G. Gotta, Stuttgart-Tübingen<br />

1826. Lo stesso Nägeli distingue gli appassionati in quattro tipi diversi (pp. 6-9), <strong>la</strong>ddove ogni categoria, diversificata<br />

per finalità e competenze acquisite, denota comunque aspetti interessanti sui quali operare in senso<br />

didattico.

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