Beschäftigung mit Musik â ein Leben lang / Fare musica â tutta la vita
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Antonio Montinaro<br />
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zone coinvolte nel rinforzo e nel movimento e nel cingo<strong>la</strong>to anteriore, zona importante<br />
nel focalizzare l’attenzione. 17<br />
È un problema ancora aperto se le emozioni e i contenuti percettivi cui si riferiscono<br />
vengano processati da aree differenti o se le regioni cerebrali che mediano le<br />
emozioni siano anche coinvolte nel processamento dei contenuti ad esse associati.<br />
Con <strong>la</strong> fMRI è stato dimostrato che quando <strong>la</strong> <strong>musica</strong> è associata ad un film che mostra<br />
azioni reali si riscontra una maggiore attivazione dell’amigda<strong>la</strong>, dell’ippocampo<br />
e delle aree <strong>la</strong>terali prefrontali, un’attivazione differenziale che non si raggiunge invece<br />
quando l’emozione è provocata solo dal<strong>la</strong> <strong>musica</strong>. Se ne conclude che l’amigda<strong>la</strong>,<br />
il centro delle emozioni umane, è maggiormente stimo<strong>la</strong>ta quando le emozioni<br />
sono evocate anche da contenuti che si riferiscono al mondo reale. 18<br />
Ma <strong>la</strong> sensibilità <strong>musica</strong>le è innata? In parte lo è: il ricorso a Mozart appare naturale<br />
quando si affronta un simile argomento. Ma si potrebbero citare altri celebri esempi<br />
di precocità <strong>musica</strong>le: <strong>la</strong> famiglia Bach, Händel, Mendelssohn, Schubert.<br />
Le ricerche attuali d’altronde supportano l’ipotesi di una origine congenita per le<br />
abilità <strong>musica</strong>li e per <strong>la</strong> capacità di modificarle in risposta agli stimoli ambientali.<br />
Ed è noto che alcuni sono in grado di esprimere le loro emozioni più agevolmente<br />
attraverso <strong>la</strong> <strong>musica</strong> che attraverso i simboli verbali. Ciò è possibile anche senza<br />
il feedback sensoriale che è una conditio sine qua non nelle altre forme artistiche.<br />
Difficile immaginare un pittore cieco, mentre un compositore può comporre opere<br />
di grande complessità anche dopo che l’organo dell’udito sia stato inattivo per<br />
anni (Beethoven, Šmetana, Fauré). Come non ricordare l’episodio, che ha il sapore<br />
dell’aneddoto, ma è storia vera, di Beethoven che, affiancando il direttore Um<strong>la</strong>uff<br />
nel<strong>la</strong> prima esecuzione del<strong>la</strong> Nona Sinfonia, traduce in gesti <strong>la</strong> lettura del<strong>la</strong> partitura<br />
senza essere in grado di udire nul<strong>la</strong>, e che viene in<strong>vita</strong>to dal<strong>la</strong> giovane soprano<br />
Unger a girarsi verso il pubblico viennese in tripudio che svento<strong>la</strong>va bianchi fazzoletti<br />
perché l’Autore vedesse l’entusiasmo non potendo percepirlo acusticamente.<br />
Finora solo sporadicamente <strong>la</strong> percezione e <strong>la</strong> performance <strong>musica</strong>le erano state affrontate<br />
sotto il profilo genetico. Un recentissimo studio fin<strong>la</strong>ndese ha pubblicato i<br />
risultati di uno studio sul substrato genetico del<strong>la</strong> percezione <strong>musica</strong>le. 234 individui<br />
appartenenti a 15 gruppi familiari fin<strong>la</strong>ndesi sono stati reclutati e sottoposti a<br />
due test specifici per definire le loro attitudini <strong>musica</strong>li: il test fin<strong>la</strong>ndese KMT (Karma<br />
Music test), per valutare <strong>la</strong> capacità di strutturare le informazioni uditive, e the<br />
Seashore pitch and time discrimination subtests (SP and ST respectively) usati internazionalmente,<br />
per valutare <strong>la</strong> capacità di discriminazione dei toni e dei tempi.<br />
Gli Autori hanno poi eseguito un’analisi sull’intero genoma utilizzando 100 marcatori<br />
per verificare l’ereditabilità di questi tratti. È stata rilevata una percentuale del<br />
42% per il KMT, del 21% per il ST, del 58% per il SP e del 48% per i test combinati.<br />
L’analisi di linkage rive<strong>la</strong> inoltre un possibile contributo al<strong>la</strong> predisposizione gene-<br />
17 M. Mitterschiffthaler, CH. Fu, J. A. Dalton, C. M. Andrew, F. Williams, SCA functional MRI study of happy and<br />
sad affective states induced by c<strong>la</strong>ssical music, «Human Brain Mapp» VIII (2007).<br />
18 Eran Eldar, Ori Ganor, Roee Admon, Avraham Bleich, Talma Hendler, Feeling the Real World: Limbic Response<br />
to Music Depends on Re<strong>la</strong>ted Content, «Cerebral Cortex» XXIX (2007), 1093-1106.