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Beschäftigung mit Musik – ein Leben lang / Fare musica – tutta la vita

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La <strong>musica</strong> neurologica: dal <strong>mit</strong>o al<strong>la</strong> scienza e viceversa<br />

tervento terapeutico è quindi ‘ripristinare <strong>la</strong> <strong>musica</strong> originaria’. Questo corrisponde,<br />

in un approccio analitico, a sentire <strong>la</strong> <strong>musica</strong> dell’altro, il suono ed il ritmo che sono<br />

<strong>la</strong> sua essenza, qualcosa che sta nelle parole ed oltre le parole. ... Se sentiamo l’altro<br />

come <strong>musica</strong>, allora egli diventa per noi una realtà, un valore affettivo, e quindi<br />

un obbligo morale. Altrimenti resta un aggregato atomistico di segnali, tutti singo<strong>la</strong>rmente<br />

interpretabili, ma come un esercizio sco<strong>la</strong>stico, senza <strong>musica</strong>, senz’anima.<br />

Al terapeuta spetta di suonare <strong>la</strong> <strong>musica</strong> che manca al paziente, ma che pure è nascosta<br />

dentro di lui.» 25<br />

Il suono del<strong>la</strong> lira di Orfeo, sceso nell’Ade al<strong>la</strong> ricerca del<strong>la</strong> sua Euridice, commuove<br />

alle <strong>la</strong>crime le terribili Furie e l’amata gli viene restituita; <strong>la</strong> lira di Orfeo anestetizza<br />

dunque il male, frena le passioni, e spiana <strong>la</strong> via al<strong>la</strong> realizzazione di un percorso<br />

che, per quanto sia tinto di dolore e disperazione, condurrà all’unione definitiva<br />

del<strong>la</strong> coppia, pur fuori dal mondo dove il tempo non è più un valore e dove regnano<br />

<strong>la</strong> grande pace e l’armonia del silenzio. «La <strong>musica</strong> congiunge perché porta a<br />

consuonare tutto ciò che è capace di vibrare». 26<br />

È l’utopia illuministica che il percorso iniziatico di Mozart-Tamino-Pamina mira a realizzare<br />

sul<strong>la</strong> terra, approdando con l’aiuto del<strong>la</strong> <strong>musica</strong> nel mondo del<strong>la</strong> pace e<br />

del<strong>la</strong> luce di Sarastro. 27<br />

Nel libro di Samuele si narra: «Lo spirito del Signore si era allontanato da re Saul<br />

ed uno spirito malvagio di Dio lo aveva invaso»; «Davide prendeva <strong>la</strong> cetra e suonava<br />

con <strong>la</strong> sua mano, Saul trovava <strong>la</strong> calma». Davide può essere quindi considerato<br />

il primo musicoterapeuta. Il rapporto tra Saul e Davide altro non è che il rapporto<br />

fra paziente e terapeuta, e <strong>la</strong> <strong>musica</strong> è il farmaco. Il dramma che affligge il<br />

re è il senso di solitudine del ma<strong>la</strong>to; il senso di iso<strong>la</strong>mento che impedisce <strong>la</strong> comunicazione.<br />

Da ciò <strong>la</strong> necessità di utilizzare un mezzo che metta in comunicazione<br />

Saul con Davide. La scelta del<strong>la</strong> <strong>musica</strong> non è casuale, essa par<strong>la</strong> infatti il linguaggio<br />

delle emozioni e come tale sve<strong>la</strong> il dolore e rive<strong>la</strong>ndolo lo risolve.<br />

L’utilizzazione del<strong>la</strong> <strong>musica</strong> a scopo terapeutico risale dunque a tempi antichissimi,<br />

sebbene manchi, allo stato attuale, una descrizione scientifica dei meccanismi mediante<br />

i quali <strong>la</strong> <strong>musica</strong> stessa esercita i suoi effetti. La <strong>musica</strong> infatti è stata per<br />

troppo tempo trascurata dalle neuroscienze, sia perché <strong>la</strong> cultura medica si è sempre<br />

indirizzata al<strong>la</strong> forma di comunicazione più comune, cioè il linguaggio verbale, sia<br />

perché <strong>la</strong> <strong>musica</strong> non ha mai ricevuto l’attenzione che meritava in un mondo che ha<br />

sempre più guardato ad essa come strumento edonistico e non come elemento essenziale<br />

di <strong>vita</strong>. La funzione terapeutica del<strong>la</strong> <strong>musica</strong> risiede nel suo potere comunicativo,<br />

nel<strong>la</strong> sua capacità di aprire canali di comunicazione non verbali. Nel<strong>la</strong> <strong>musica</strong><br />

si stabilisce una re<strong>la</strong>zione tra <strong>la</strong> nostra capacità di percepirci e quanto di noi stessi<br />

ancora ignoriamo; ecco perché il mondo sonoro possiede un risvolto terapeutico, una<br />

re<strong>la</strong>zione che si origina sicuramente dai suoni, ma che trascende poi gli stessi.<br />

25 A. Romano, Musica cit.<br />

26 A. Romano, Musica cit.<br />

27 A. Montinaro, Musica cit.

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