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Beschäftigung mit Musik – ein Leben lang / Fare musica – tutta la vita

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Antonio Montinaro<br />

63<br />

Chi si pone come traghettatore sperimentale tra due mondi apparentemente così<br />

lontani (Musica-Scienza e Musica-Mito) è pressoché impossibile che non venga contagiato<br />

dagli stessi mondi che ha attraversato. Si può par<strong>la</strong>re di basi scientifiche di<br />

un <strong>mit</strong>o? Si può par<strong>la</strong>re di un <strong>mit</strong>o che diviene strumento di una scienza che non ne<br />

ha ancora sve<strong>la</strong>to gli elementi costitutivi e di conseguenza i corre<strong>la</strong>ti neurologici?<br />

Torniamo dunque al Mito, al profondo mistero di questa Musica che più s’impossessa<br />

di noi più assume i connotati dell’indicibile e dell’irraggiungibile nel momento<br />

in cui cessa di esistere e diviene un ricordo.<br />

Mi domando da sempre se il messaggio presente nelle note (e voglio dare per<br />

scontato che un messaggio vi sia) in quale misura e con quale modalità raggiunga<br />

l’ascoltatore. La possibilità recettiva come pure <strong>la</strong> capacità di emozionarsi sono<br />

profondamente diverse da una persona all’altra, ma immaginando che si possa arrivare<br />

a realizzare una completa sintonizzazione con <strong>la</strong> mente – l’anima del compositore,<br />

consentirebbe ciò di rive<strong>la</strong>re, al di là del<strong>la</strong> pura forma intelligibile, quel tra<strong>mit</strong>e<br />

attraverso il quale sono stati captati e fatti rivivere frammenti melodici e ritmi<br />

universali <strong>la</strong>tenti? E, mi domando ancora, non è forse questa l’unica possibile modalità<br />

concessaci per accostarci al<strong>la</strong> soglia dell’atto creativo originario?<br />

Il risultato non può che essere direttamente proporzionale al<strong>la</strong> capacità dell’ascoltatore<br />

di realizzare una solidale empatia con l’autore (un balzo nell’infinito?). Per<br />

approdare a questa soglia, assai remota invero, occorre una forte volontà ed un<br />

esercizio continuo che consentano di affinare <strong>la</strong> capacità all’ascolto e al<strong>la</strong> comprensione.<br />

Deve esserci cioè un allenamento costante del<strong>la</strong> mente e dell’anima. Senza<br />

cedimenti e rinunce. Per sfidare l’impossibile. Ma è ugualmente indispensabile una<br />

profonda conoscenza del mondo del compositore, del<strong>la</strong> sua storia, per poter cogliere<br />

appieno i significati nascosti dietro e dentro le note e poter accedere all’universale<br />

attraverso il partico<strong>la</strong>re. Non si comprenderà <strong>la</strong> Patetica di Tchaikowskij, se<br />

non conoscendo ciò che questa estrema partitura sottende e di che tinte è fatta <strong>la</strong><br />

sofferenza che trasuda dalle sue viscere. Né sarà possibile cogliere i segni del dramma<br />

che impregna il cammino del viandante schubertiano se non si è diventati suoi<br />

compagni di viaggio; viceversa tutti potranno con fatica approdare all’ultimo canto<br />

del<strong>la</strong> Winterreise, il deso<strong>la</strong>to Leiermann, ma pochi riusciranno a interiorizzarne il<br />

pesante fardello per farsene carico fino alle estreme conseguenze. 51<br />

Difficile pensare ad un rapporto <strong>musica</strong>-cervello uguale per tutti: il corredo genetico,<br />

<strong>la</strong> sensibilità specifica, l’allenamento e soprattutto l’educazione all’ascolto realizzano<br />

<strong>la</strong> differenza. Poiché «[…] ascoltare significa mettersi in condizioni di decodificare<br />

ciò che è oscuro, confuso o muto, per far apparire al<strong>la</strong> coscienza il ‘di<br />

sotto’ del senso (ciò che è vissuto, postu<strong>la</strong>to, voluto come nascosto). La comunicazione<br />

che implica questo secondo tipo di ascolto è religiosa: essa collega il soggetto<br />

ascoltatore al mondo occulto degli dèi che, come si sa, par<strong>la</strong>no una lingua<br />

di cui giunge agli uomini solo qualche enigmatico frammento, mentre – crudele situazione<br />

– è <strong>vita</strong>le per loro comprender<strong>la</strong>. Ascoltare è il verbo evangelico per eccel-<br />

51 A. Montinaro, Musica cit.

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