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Beschäftigung mit Musik – ein Leben lang / Fare musica – tutta la vita

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Giacomo Fornari<br />

113<br />

al-Wissenschaften; alle andere sind Hülfswissenschaften. Diese zwey Real-Wissenschaften<br />

sind: Pädagogik und Politik. Sie zwey fließen zusammen, sofern <strong>ein</strong>erseits<br />

das Individuum, als Kind, für die Gesellschaft, den Staat, herangebildet wird, und<br />

sofern anderseits der Staat dem Individuum die Heranbildung durch s<strong>ein</strong>e Institutionen,<br />

Kirche und Schule, gewährleistet.» 24 Dunque al centro del sistema educativo<br />

<strong>musica</strong>le di Nägeli non c’è più l’esigenza di teorizzare un’educazione al<strong>la</strong> <strong>musica</strong>,<br />

ma bensì un’educazione globale attraverso <strong>la</strong> <strong>musica</strong>. 25 Determinate acquisizioni,<br />

quindi, sono possibili anche a chi è digiuno di nozioni tecniche ben precise e capacità<br />

riproduttiva – che di per se stessa non è, peraltro, garanzia di una comprensione<br />

<strong>musica</strong>le che è qualche cosa che va oltre ed al di là di ciò. D’altra parte l’iterazione<br />

esistente tra compositore, opera e società rende possibile un approccio molto<br />

<strong>la</strong>to al fenomeno <strong>musica</strong>le in sé.<br />

Un esempio, tra i tanti, che vorrebbe valere per molti altri casi. Durante il primo<br />

soggiorno di Mozart a Parigi, suo padre Leopold, descrivendo alcune caratteristiche<br />

del<strong>la</strong> metropoli francese, scrisse all’amica Maria Theresia Hagenauer <strong>la</strong>mentandosi<br />

del<strong>la</strong> miseria che stava devastando <strong>la</strong> città in contrapposizione ad un’insensata<br />

opulenza, chiedendosi poi fino a quando ciò sarebbe potuto durare. La<br />

ricchezza, infatti, resta nelle mani di pochissimi a danno di una miseria estremamente<br />

diffusa: «Ognuno vive come vuole e (se Dio non sarà partico<strong>la</strong>rmente misericordioso)<br />

capiterà al<strong>la</strong> nazione francese ciò che a suo tempo capitò all’impero<br />

persiano […]. Le posso assicurare che anche senza occhiali si vedono ovunque<br />

i cattivi frutti dell’ultima guerra. Infatti i francesi continuano ad insistere soprattutto<br />

sul<strong>la</strong> magnificenza esteriore e in fondo nessuno è ricco, esclusi i fittavoli, e<br />

i signori sono pieni di debiti. La maggiore ricchezza è accumu<strong>la</strong>ta da circa un centinaio<br />

di persone, cioè da alcuni grandi banchieri e fermier généraux e <strong>la</strong> maggior<br />

parte del denaro viene di<strong>la</strong>pidata con le Lucrezie che non si pugna<strong>la</strong>no certo<br />

da sé. Che qui si vedano cose partico<strong>la</strong>ri veramente costose, se lo può immaginare,<br />

ma si vedono anche incredibili sciocchezze. […]». 26 Ciò che stupisce di più<br />

in questo passo è l’idea dell’ineluttabile declino violento, <strong>la</strong>ddove l’autore ricorre<br />

in questo scritto ad un parallelo tra <strong>la</strong> situazione del<strong>la</strong> Francia e l’antico Impero<br />

persiano. Pensando a quanto sarebbe accaduto nel 1789 i fatti danno ragione<br />

a Leopold Mozart, <strong>la</strong> cui sensibilità prefigurò senza smagliature i successivi disastri<br />

rivoluzionari.<br />

La conoscenza di questa, così come di tantissime altre lettere dell’episto<strong>la</strong>rio<br />

24 Idem, pp. 236-7.<br />

25 Secondo un’idea che avrebbe in qualche modo influenzato sul<strong>la</strong> didattica di Pestalozzi che, su un piano intuitivo,<br />

aveva capito che <strong>la</strong> <strong>musica</strong> potesse essere avvicinata anche come fenomeno culturale tout court (diverso, poi, fu<br />

l’applicazione pratica del<strong>la</strong> didattica pestalozziana nel corso dell’Ottocento nel<strong>la</strong> scuo<strong>la</strong> germanica): «[…] Hierzu<br />

muß es <strong>mit</strong> der Schulbildung kommen, die wahre Kunstbildung seyn soll, und der Lehrer muß sich <strong>mit</strong> dieser<br />

Ansicht der Gesangmethode, als Cultursache, durchaus vertraut machen; er muß erkennen lernen, daß eben dies<br />

ihr Endzweck ist, die Lernschule zur freyen Kunstschule zu erheben», cfr. Michael Traugott-Hans Georg Nägeli,<br />

Gesangbildungslehre nach Pestalozzischen Grundsätzen, s. e., Zürich 1810, p. 59.<br />

26 Lettera di Leopold a Maria Theresia Hagenauer (Parigi, I febbraio 1764), in Mozart. Briefe und Aufzeichnungen:<br />

Gesamtausgabe, hrsg. von der Internationalen Stiftung Mozarteum-Salzburg, gesammelt von Wilhelm A. Bauer,<br />

Otto Erich Deutsch und erläutert von Joseph H<strong>ein</strong>z Eibl, Einführung und Ergänzungen von Ulrich Konrad, Kassel<br />

1962-2006, vol. I, pp. 121-8, righe 14-5 e 101-7 (risp. p. 122 e pp. 124-5).

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