Beschäftigung mit Musik – ein Leben lang / Fare musica – tutta la vita

124
Il fenomeno musicale tra energia, estetica ed interpretazione
Tra i primi va annoverato certamente il recupero del ruolo sia delle emozioni individuali,
sia di quello giocato dalle relazioni di gruppo, etniche, sociali, economiche, religiose
e infine politiche. Tra i secondi, un certo impoverimento dell’analisi culturale in senso
stretto: sorge quindi un legittimo, ma alquanto maligno dubbio: non sarà anche questo
un tributo da pagare alla società postmoderna e alla affermazione della cosiddetta
‘società orizzontale’? 15
Per nostra fortuna, le neuroscienze non hanno ancora monopolizzato né la metodologia
né gli oggetti della ricerca sulla estetica musicale, che ancora produce importanti
saggi, i quali prendono le mosse dalle correnti di pensiero filosofico moderno e ne sviluppano
coerentemente i postulati. 16 Del resto il fenomeno musicale è talmente ‘totale’,
che lascia uno spazio di analisi a qualsiasi disciplina.
Per esempio, uno dei libri più interessanti da leggere è dovuto proprio ad uno studioso
di economia Jean Attali. 17 Che non solo ha magistralmente dimostrato in base a metodi
propri della economia politica, la diversa funzione svolta dalla musica, dalla antichità
fino ai giorni nostri; ma anche tracciato – avvalendosi della icastica simbologia di
un celebre quadro di Brueghel Lotta tra il Carnevale e la Quaresima, le incognite e le
possibili evoluzioni del fenomeno musicale nell’epoca contemporanea. 18 Questo argomento
ci porterebbe lontano dal tema e dagli interessi del presente Convegno, ma non
vi è dubbio alcuno sulla importanza che lo studio dell’economia della musica, e più in
generale dell’economia della cultura, rivesta per il suo futuro. 19
In termini più generali, come è stato autorevolmente dimostrato, lo stesso concetto di
‘valore’, è trapassato da una dimensione etica ed estetica, ad una dimensione puramente
economica. 20 In sintesi, dunque non resta che augurarsi che l’imponente complesso
delle cosiddette scienze cognitive 21 si affianchi, ma non pretenda di sostituirsi
in toto alle analisi culturali tradizionali.
Del resto anche altre teorie postmoderne del diritto, quali l’analisi economica del diritto 22
dopo aver conosciuto una impensabile fortuna, sono state giustamente ridimensionate
dall’incalzare degli eventi, ed in particolare dalla crisi economica mondiale del 2008. 23
15 Dall’omonimo titolo del bel libro di Lawrence M. Friedman, La società orizzontale, ll Mulino, Bologna 2003.
16 Cfr. ad esempio Augusto Mazzoni, La musica nell’estetica fenomenologica, Mimesis, Milano 2004.
17 Jacques Attali, Bruits: Essai sur l’economie politique de la musique, Fayard, Paris 2001.
18 Op. cit. (cfr. in particolare l’ultimo capitolo).
19 Cfr. gli importanti saggi della Rivista «Economia della Cultura» e della Rivista on-line «Aedon», entrambe edite
dalla casa editrice il Mulino Bologna.
20 Cfr. Andrea Zhok, Il concetto di valore:dall’etica all’economia, Mimesis, Milano 2001.
21 Sulla cui origine cfr. Sandro Nannini Seele, Geist und Körper. Historische Wurzeln und philosophische Grundlagen
der Kognitionswissenschaften, Peter Lang, Frankfurt a. M. 2006. Cfr. anche Patrick Colm Hogan Cognitive Science,
Literature, and the Arts: A Guide for Humanities, Routledge, New York 2003; Jonah Lehrer, Proust era un neuroscienziato,
Codice edizioni, Torino 2008.
22 Cfr. Gary Minda, Teorie postmoderne del diritto, Il Mulino, Bologna 2001
23 Cfr. comunque Roberto Pardolesi, Analisi economica del diritto in Enciclopedia del diritto. Appendice, Giuffrè,
Milano 2007; Giulio Napolitano & Michele Abbrescia, Analisi economica del diritto pubblico, Il Mulino, Bologna
2009. Osservo incidentalmente che il metodo dell’analisi economica consente comunque di comprendere, meglio
che con altri metodi di analisi, le ragioni della crisi della musica classica nell’epoca contemporanea.