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1999, Un anno di sperimentazione degli assegnisti di ricerca

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<strong>di</strong> Sassari fondo giovani <strong>ricerca</strong>tori, dal titolo: “Valutazione d’in<strong>di</strong>catori genici<br />

della resistenza allo stress idrico per la selezione <strong>di</strong> linee aridoresistenti in specie arboree”.<br />

Pubblicazioni su riviste nazionali: 4.<br />

Pubblicazioni: 19 + 2 in corso <strong>di</strong> stampa.<br />

Sintesi del progetto <strong>di</strong> <strong>ricerca</strong>: Il presente progetto <strong>di</strong> <strong>ricerca</strong> ha come fondamento<br />

le conoscenze relative al ruolo dei sistemi antiossidanti (Superossido<br />

<strong>di</strong>smutasi e Perossidasi) e delle poliammine nel processo <strong>di</strong> tolleranza allo stress<br />

ossidativo, conseguente allo stress idrico, acquisite dall’autore nel corso del<br />

dottorato <strong>di</strong> <strong>ricerca</strong>. Tali conoscenze h<strong>anno</strong> trovato la loro naturale evoluzione<br />

nello stu<strong>di</strong>o del ruolo dell’acido abscissico e delle proteine e, in particolare, nel<br />

più ampio tentativo <strong>di</strong> legare strettamente le mo<strong>di</strong>ficazioni del livello <strong>di</strong> queste<br />

molecole con la capacità genetica <strong>di</strong> resistenza dell’in<strong>di</strong>viduo allo stress. Tra le<br />

proteine si è ritenuto importante concentrare l’attenzione sulle deidrine (Lea<br />

D11), piccole molecole termostabili, appartenenti a una delle 18 famiglie co<strong>di</strong>ficate<br />

dai geni Lea (Late Embryogenesis Abundant). Queste molecole, stu<strong>di</strong>ate<br />

per prime sulle piante del deserto, risultano strettamente legate alla capacità <strong>di</strong><br />

resistenza alla siccità dell’in<strong>di</strong>viduo e, quin<strong>di</strong>, molto promettenti negli stu<strong>di</strong><br />

fisiologici ed applicativi sulle piante coltivate. Si è pensato <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>are, come<br />

modello, l’olivo (Olea europea sativa), pianta notoriamente aridoresistente sulla<br />

quale è possibile valutare, con maggiore facilità, i processi <strong>di</strong> adattamento<br />

allo stato <strong>di</strong> stress. Tale valutazione permette <strong>di</strong> comprendere il ruolo fisiologico<br />

<strong>di</strong> queste molecole che, una volta in<strong>di</strong>viduato, consentirebbe il loro utilizzo<br />

come markers precoci della capacità <strong>di</strong> aridoresistenza già su in<strong>di</strong>vidui molto<br />

giovani. La prova è stata condotta su semenzali <strong>di</strong> olivo <strong>di</strong> un <strong>anno</strong> <strong>di</strong> età<br />

sottoposti a <strong>di</strong>fferenti regimi idrici. Tali piante sono state selezionate in modo<br />

da ridurre al minimo la variabilità fenotipica ante <strong>sperimentazione</strong> e <strong>di</strong>vise in<br />

più gruppi omogenei, uno irriguo e gli altri asciutti. Su tutti i gruppi è stato<br />

misurato il potenziale idrico fogliare all’alba e sono stati prelevati campioni<br />

<strong>di</strong> foglie per le successive analisi dell’Acido Abscissico (ABA) e delle proteine.<br />

Si è, successivamente, provveduto allo stu<strong>di</strong>o e alla messa a punto del protocollo<br />

d’analisi per il riconoscimento immunologico delle deidrine grazie all’uso<br />

dell’anticorpo policlonale specifico per le stesse.<br />

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