giugno 2012 - Consiglio Regionale dell'Umbria - Regione Umbria
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ambiente<br />
IN DIRITTURA D'ARRIVO LA PROPOSTA DI<br />
LEGGE SMACCHI, BUCONI, LIGNANI MAR-<br />
CHESANI PER LA RIDEFINIZIONE DELLE<br />
AREE CONTIGUE AI PARCHI – IN SECONDA<br />
COMMISSIONE IL PARERE NEGATIVO DI<br />
LEGAMBIENTE<br />
Perugia, 5 <strong>giugno</strong> <strong>2012</strong> – Prosegue, in Seconda<br />
Commissione, l'iter della proposta di legge “Ridefinizione<br />
delle aree contigue alle aree naturali<br />
protette”, che ricompone, in un unico testo, tre<br />
diverse ipotesi di ridefinizione delle aree, presentate<br />
da Andrea Smacchi (PD), Massimo Buconi<br />
(Psi) e Andrea Lignani Marchesani (PdL). A completamento<br />
dell'audizione della scorsa settimana<br />
con i soggetti interessati, dalla quale era emerso<br />
sostanzialmente il via libera alla proposta legislativa<br />
in discussione, alla seduta odierna ha preso<br />
parte Legambiente che per bocca del suo presidente<br />
regionale, Alessandra Paciotto ha espresso<br />
parere negativo sull'iniziativa rimarcando come<br />
le aree contigue siano “di grande importanza per<br />
la gestione delle aree protette”, e che “è necessario<br />
ragionare su una nuova legge per queste<br />
aree perché, essendo collocate all'interno di territori<br />
marginali, potrebbero rappresentare un<br />
importante motore di sviluppo sociale, economico<br />
ed ambientale”. Alla riunione hanno preso<br />
parte alcuni dirigenti degli assessorati all'Agricoltura<br />
e all'Ambiente che hanno risposto ad alcuni<br />
quesiti dei commissari. Tra gli interventi, quello<br />
di Paolo Brutti (IdV) che ha invitato la Commissione<br />
ad “utilizzare una procedura più semplice<br />
per una nuova delimitazione delle aree contigue,<br />
e comunque non della loro soppressione”. Per<br />
Massimo Mantovani (PdL) “attraverso questa<br />
iniziativa legislativa si deve sviluppare un ragionamento<br />
più ampio e complessivo sulla questione.<br />
È evidente come ad oggi la salvaguardia ambientale,<br />
in questo contesto, non ha raggiunto<br />
l'obiettivo di quello sviluppo economico e sociale<br />
auspicato in origine”. L'impegno della Commissione<br />
è quello di portare l'atto all'approvazione<br />
entro due settimane.<br />
“SOPPRIMERE LE AREE CONTIGUE AI PAR-<br />
CHI NON SI CORREGGE UN ERRORE COM-<br />
PIENDO UN NUOVO ERRORE” - NOTA DI<br />
BRUTTI (IDV):<br />
Il consigliere regionale Paolo Brutti, prende decisamente<br />
posizione contro ogni ipotesi di ridurre i<br />
vicoli di inedificabilità nelle aree contigue ai parchi<br />
regionali <strong>dell'<strong>Umbria</strong></strong>. Brutti re che interviene<br />
a margine dei lavori della seconda Commissione<br />
consiliare afferma, “dispiace e preoccupa vedere<br />
i sindaci dei paesi a ridosso dei parchi propendere<br />
per gli insediamenti edilizi anziché battersi per<br />
rendere finalmente attrattivi i propri tesori ambientali”.<br />
Perugia 5 Giugno <strong>2012</strong> – “Visto che i parchi non<br />
funzionano, si intendono sopprimere le norme<br />
che tutelano le aree contigue; ma con simili bestialità<br />
l'<strong>Umbria</strong> non uscirà certo dalla crisi”. Al<br />
termine dei lavori della II commissione il consigliere<br />
regionale Paolo Brutti, commenta così l'ipotesi<br />
di ridurre i vincoli di inedificabilità delle<br />
aree contigue ai parchi. Brutti che nel suo partito,<br />
è segretario regionale ed anche responsabile<br />
nazionale per i problemi dell'ambiente, aggiunge:<br />
“Dispiace e preoccupa vedere i sindaci dei paesi<br />
a ridosso dei parchi propendere per gli insediamenti<br />
edilizi anziché battersi per rendere finalmente<br />
attrattivi i propri tesori ambientali. Sopprimere<br />
i vincoli nelle aree contigue ai parchi<br />
significa non aver capito che è proprio la tutela<br />
ecologica e paesaggistica di quei territori a renderli<br />
attrattivi per quelle strutture ricettive e non<br />
solo, che in altre regioni funzionano e portano<br />
turismo e ricchezza. Che senso avrebbe - si<br />
chiede Brutti - un parco confinante con una pista<br />
di go-kart, una maxiporcilaia o, peggio ancora,<br />
un complesso edilizio a più piani La verità - prosegue<br />
Brutti - è che va ripensato l'intero sistema<br />
parchi, riempiendo di contenuti queste aree che<br />
alla natura aggiungono affascinanti presidi artistici<br />
e architettonici, fornendo strumenti e risorse<br />
per una corretta manutenzione (la stessa che<br />
previene incendi, alluvioni e conseguenti danni<br />
milionari). In questo modo le aree contigue<br />
prenderanno naturalmente la loro forma e i sindaci<br />
saranno i primi a vigilare sui vincoli imposti”.<br />
Brutti conclude con alcune domande, per<br />
ora senza risposta. “Se lo fanno in Trentino perché<br />
da noi non si fa Perché siamo ancora imprigionati<br />
in una mentalità edilizia come se fossimo<br />
fermi agli anni 80, come se nessuno avesse sentito<br />
parlare di green economy Possibile che questa<br />
regione non sappia esprimere una politica<br />
innovativa in tale senso”<br />
GASDOTTO BRINDISI-MINERBIO: “BENE LA<br />
NORMA DELL'ABRUZZO; ANCHE L'UMBRIA<br />
DICA NO AL PROGETTO IMPATTANTE E RI-<br />
SCHIOSO”- DOTTORINI (IDV) SUGGERISCE<br />
, “DISCUTERE SUBITO NOSTRA MOZIONE”<br />
Perugia 6 Giugno <strong>2012</strong> – “È quantomai auspicabile<br />
che la <strong>Regione</strong> <strong>Umbria</strong> segua l'esempio dell'Abruzzo<br />
e si opponga alla costruzione del gasdotto<br />
Snam che secondo i progetti taglierebbe<br />
in due l'intera fascia appenninica regionale, attraversando<br />
porzioni di territorio a forte rischio<br />
sismico”. Lo afferma Oliviero Dottorini, capogruppo<br />
dell'Italia dei Valori in <strong>Consiglio</strong> regionale,<br />
commentando la notizia che della norma approvata<br />
dalla <strong>Regione</strong> Abruzzo che prevede l'incompatibilità<br />
nelle aree sismiche classificate di<br />
prima categoria di oleodotti e di gasdotti che<br />
abbiano diametro superiore o uguale a 800 millimetri<br />
e lunghezza superiore a 40 km, come nel<br />
caso del gasdotto della rete Adriatica. “L'<strong>Umbria</strong><br />
– aggiunge Dottorini – si trova in parte nelle<br />
stesse condizioni di sismicità della regione A-<br />
bruzzo. Non possiamo assistere inermi, per questo<br />
chiediamo che la Commissione competente<br />
prenda in esame la nostra mozione e si pronunci<br />
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