giugno 2012 - Consiglio Regionale dell'Umbria - Regione Umbria
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sociale<br />
no, occorre effettuare una verifica puntuale di<br />
quanto della legislazione nazionale e regionale<br />
viene realmente applicato da enti locali, aziende<br />
sanitarie e servizi territoriali, e assumere i principi<br />
della Convenzione Onu sui diritti delle persone<br />
con disabilità come elemento vincolante nella<br />
definizione dei servizi da erogare”. Secondo il<br />
capogruppo Idv, oggi si toccano con mano “gli<br />
esiti dell'errore di non aver voluto accogliere la<br />
proposta del gruppo regionale Idv che prevedeva<br />
un fondo di scopo per il sociale, alimentato dall'aumento<br />
dell'Irpef per i redditi sopra i 75mila<br />
euro e dall'aumento dei canoni di concessione<br />
pagati dalle aziende per i prelievi di acqua da<br />
imbottigliare e per le attività di cava. Queste<br />
semplici misure – spiega Dottorini - avrebbero<br />
generato un fondo di circa 4 milioni di euro in<br />
grado di compensare, anche se parzialmente, i<br />
tagli governativi. Ma al di là degli errori commessi<br />
– conclude - è giusto prendere atto di una<br />
situazione che se non gestita nella maniera opportuna<br />
causerà enormi disagi a famiglie e persone<br />
che verranno private dei loro diritti fondamentali”.<br />
quanto mai attuale, delle residenze protette:<br />
alcune di esse ospitano anziani non autosufficienti<br />
all'interno di un percorso autorizzato e il<br />
restante in difformità alla normativa regionale<br />
che prevede convenzioni. Proprio in virtù di ciò –<br />
aggiunge il capogruppo socialista in <strong>Consiglio</strong><br />
regionale - intendo riprendere la mia proposta di<br />
legge del marzo 2011 che si poneva l’obiettivo di<br />
mettere ordine all'interno di una situazione<br />
quanto mai attuale e delicata, riguardante gli<br />
anziani non autosufficienti, che sempre più nella<br />
nostra regione sono destinati ad aumentare. La<br />
vigente normativa regionale – spiega - prevede<br />
che le residenze protette possano ospitare gli<br />
anziani non autosufficienti tramite convenzioni,<br />
ma, di fatto, non riesce a dare risposte adeguate<br />
alle esigenze di tutti, creando lunghe liste d'attesa<br />
e, inoltre, per carenza di fondi, degli oltre<br />
2mila soggetti che dovrebbero essere convenzionalmente<br />
coperti, solo per la metà si riesce a<br />
dare il contributo. Occorre dare soluzione al più<br />
presto - conclude Buconi - al problema di coloro<br />
che vengono ospitati nelle strutture a proprie<br />
spese, ma di fatto al di fuori dei percorsi autorizzati<br />
dalla normativa vigente".<br />
RESIDENZE PROTETTE: "METTERE ORDINE<br />
NEL SISTEMA DI GESTIONE, EVITARE LE<br />
LISTE DI ATTESA PER GLI ANZIANI NON<br />
AUTOSUFFICIENTI" - BUCONI (PSI) RI-<br />
PROPONE LA SUA PROPOSTA DI LEGGE DEL<br />
2011<br />
Il capogruppo regionale del Psi, Massimo Buconi,<br />
sollecita interventi più incisivi per risolvere il<br />
problema dell’assistenza degli anziani non autosufficienti<br />
nelle “residenze protette”. Buconi e-<br />
sprime apprezzamento per l’atto della Giunta<br />
regionale che interviene sulla questione, la definisce<br />
una “importante novità” nel panorama umbro,<br />
ma dice che ciò non basta a risolvere il problema<br />
e ripropone la propria iniziativa di legge<br />
del marzo 2011 che si poneva l’obiettivo di mettere<br />
ordine all'interno di una situazione quanto<br />
mai attuale e delicata.<br />
Perugia, 20 <strong>giugno</strong> <strong>2012</strong> - "Apprezzamento per<br />
la delibera della Giunta regionale ‘526/<strong>2012</strong> che,<br />
seppur parzialmente, affronta i problemi dei non<br />
autosufficienti ridefinendo gli standard del personale<br />
sanitario e infermieristico che opera nelle<br />
residenze protette, andando così ad incidere sul<br />
contenimento dei costi di gestione". A renderlo<br />
noto è il consigliere regionale del Psi, Massimo<br />
Buconi, ricordando come la delibera, inoltre,<br />
“preveda l'autorizzazione alle residenze protette<br />
autorizzate di poter ospitare anziani non autosufficienti,<br />
con costo a totale carico dell’utente stesso,<br />
nei limiti dei posti letto convenzionati. Ad<br />
oggi - spiega - potevano invece essere ospitati<br />
solo utenti con il 50 per cento del costo a carico<br />
del Servizio sanitario tramite convenzione”. Questo<br />
atto, a giudizio di Buconi rappresenta una<br />
“importante novità nel panorama umbro, ma è<br />
ancora una risposta solo parziale al problema,<br />
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